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lunedì 28 novembre 2011

Costa do Seppi: la finale. E' Verdasco il successore di Seppi

Se state leggendo questo post, vuol dire che non vi siete tagliati le vene seguendo le puntate precedenti e quindi con gioia possiamo annunciarvi che finalmente si è conclusa l'edizione 2011 dell'ATP di Costa do Seppi con l'incoronazione del nuovo maestro della compassione: Fernando Verdasco. E' stata una lotta senza esclusione di colpi, strategie elaborate per massimizzare la depressione del pubblico, una partita a scacchi... nel senso che chi guardava si è addormentato dopo due minuti. Meglio di così non si poteva proporre in questo Masters. La marcia verso il successo dello spagnolo è cominciata quando, arrivati al campo di emergenza allestito per le semifinali, abbiamo trovato il gregge di Ninni Du' denti che si cibava beatamente delle erbe spontanee, dopo aver pagato una lauta tangente a Pinuccio Lo Sciamannato. Il direttore del torneo si era tranquillamente appropriato del terreno pensando già ai suoi introiti futuri e sbattendosene altamente del torneo. Come del resto ha fatto fin dal primo giorno.


Ci siamo quindi spostati in processione di casa in casa per chiedere qualche centesimo per poter affittare per tre ore il campo comunale, ma una volta racimolati 0.68 dollari, ci hanno avvisato che il T.C. Costa do Seppi era stato adibito a pollaio perché le reti di recinzione erano abbastanza funzionali per contenere le galline. Visto che si stava facendo tardi, io e Walk Over, ancora col mattone in testa dopo il sabato notte di follie, avevamo voglia di tornare in albergo a dormire, ci siamo messi ai bordi di una strada con una corda in mano e dato il via alle danze. Sfruttando i 68 centesimi, abbiamo pagato due bambini per stare ad avvisarci del passaggio dei carri,degli asini da soma o altro. In quel caso avremmo bloccato il gioco in tempo per non rovinare eventuali punti spettacolarmente compassionevoli.

Davydenko si è presentato concentratissimo pronto a spaccare il culo alle zanzare, che qui raggiungono le dimensioni di un falco, quando sono nane. Il russo era in versione PlaySation, ancora coi cavi collegati nel cervello in attesa della connessione wireless per completare l'aggiornamento del software. Purtroppo la zona non è coperta dall'ADSL così gli abbiamo dovuto prestare la nostra pennina costruita con un fischietto e tre mollette che ci permette di andare alla velocità di ben 1 bit al minuto. Scollegato dalla macchina infernale, ha dato un bacio alla sua Irina ed è stato accompagnato a suon di frustate di Hartman fino all'arbitro per il sorteggio. Mentre Davy faceva l'update al cervello, è arrivato anche Verdasco con la sua immancabile passerella di abiti griffati da metrosexual e immancabile pettinatura inguardabile che stavolta riproduceva il trofeo. I due erano veramente concentratissimi, soprattutto Nando che ha esordito con un doppio fallo per rompere il ghiaccio con stile e Davy per dare un po' di spettacolo ha mandato la successiva risposta di rovescio a metà rete. Citazione d'alta classe, si notava la sua voglia di vincere. Per tutto il primo set c'è stata una dura lotta equilibrata farcita di colpi compassionevoli d'alta scuola come i doppi falli su palla break, smash affossati nel proprio campo, rovesci e dritti a mezza rete e opportunità di rubare il servizio buttate al vento in scioltezza. Forse una volta è anche aumentata la dimensione della racchetta di Verdasco, ma questo non lo garantiamo perché l'alcol del giorno prima era ancora in circolo attivamente. Si è quindi arrivati al tie-break, giocato dopo una pausa di 10 minuti per far passare un asino da soma tirato al collo da da Alfonsino Lo Zoppo. Questo evento è stato basilare perché Verdasco vedendo gli zoccoli dell'asino, ha subito concepito l'idea di proporre un nuovo modello di scarpa a Dolce e Gabbana per la prossima estate. L'atto di pensare ha quindi acceso i neuroni dello spagnolo in coma da tempi ormai immemori. Questo movimento cerebrale gli ha permesso di fare almeno i due colpi base che servono per vincere a tennis. Il tie break si è chiuso 7-0 per lui.

Davydenko è entrato nella più profonda crisi, ma non si è abbattuto perché se stava giocando in quello che si chiama Masters della Compassione, un motivo ci sarà. Inoltre non gli conveniva demoralizzarsi perché Hartman in panchina non perdeva occasione per frustarlo alle orecchie nei cambi campo a ogni suo errore. Intanto si era alzato leggermente il vento ed è arrivato in camp... cioè, in strada un giornale con l'articolo sulla Spagna di Davis che accoglieva l'argentina e Verdasco si è fermato a leggere, visto che molto probabilmente anche lui giocherà. Ma arrivando a pagina due in lui si è dipinto lo sconforto quando ha visto la foto di Nadal che saluta Monaco pizzicandogli la chiappa. La gelosia si è palesata negli occhi di Verdasco, tombeur de femmes, ma segretamente innamorato del suo compagno di Davis, tanto da farlo vincere ad ogni partita.

Al che lo spagnolo ha deciso di vendicarsi, e durante un cambio campo si è avvicinato al box di Irina, e davanti agli occhi impietriti di Davydenko, ci ha provato spudoratamente, ricevendo un feedback tutt'altro che negativo (e ricevendo anche due schiaffi da parte di Hartman che aveva bisogno di tenersi in allenamento). Davydenko, da quel momento, non ci ha visto più. Una volta resettato il sistema operativo della play è tornato in campo e, complici anche una serie di giocate ultra compassionevoli di Verdasco, ha riportato la situazione in parità vincendo il secondo parziale 5-1. L'ultimo game non si è giocato perché un gregge di pecore ha attraversato il campo proprio in quel momento, uno dei bambini che ci doveva avvertire è infatti scappato via spendendo i centesimi che gli avevamo dato per comprarsi una birra ghiacciata. Si è andati quindi al terzo set, nel quale Verdasco, dopo aver indossato le mutande D&G da combattimento è rientrato più in forma che mai. La compassione ha preso il sopravvento fin dai primi punti, con una serie di immancabili doppi falli, volèe chiuse in faccia al pubblico e smash tirati alle stelle. Di questo passo si è arrivati al 4 pari, e lì è accaduto qualcosa che ha definitivamente fiaccato le speranze di Davydenko. Irina e Hartman si sono infatti allontanati per andare a chiudersi in una delle capanne circostanti, dalla quale per circa mezz'ora si sono uditi gemiti e rumori di estrema violenza a circa 120 decibel. La PlayStation è quindi andata in tilt, e Verdasco, con i capelli sempre più pieni di gel, ha clamorosamente tenuto il suo servizio portandosi sul 5-4. Una volta arrivato il turno di Nikolay, visto quel che succedeva nelle vicinanze, vincere la partita ormai era la sua ultima preoccupazione così ha sostituito le palline con bombe a mano portate direttamente da Santa Madre Russia e le ha sparate nella capanna dove i due piccioncini amoreggiavano rumorosamente. L'arbitro ha quindi assegnato 4 doppi falli e sancito la fine delle ostilità nel Master della Compassione 2011 per 7-6(0) 1-5 6-4. QUI il quadro generale di tutto il torneo.

Lo spagnolo, che quest'anno si è tenuto bene alla larga dall'alzare dei trofei, col pugno alto da campione ha cominciato a correre sul pezzo di strada occupata per salutare il pubblico con le lacrime agli occhi. Gli spettatori, alla visione compassionevole si sono immediatamente riversati sul terreno di gioco per saccheggiare il borsone di Nando pieno di mutande CK e D&G, infradito Lacoste, pantaloni Armani, Polo Ralph Lauren, scarpe Prada, foulard Moschino, occhiali Versace e li hanno indossati finendo sulla copertina di un noto giornale di moda nel quale gli esperti definivano, con molto disprezzo, la trovata pubblicitaria degli stilisti abbastanza pacchiana, al limite del kitsch, poco trendy, ma tendente al fashion (?).

La nostra missione è quindi giunta al termine, anche quest'anno siamo riusciti a farvi conoscere per filo e per segno tutte le peripezie del Masters della Compassione, come al solito è stata dura, abbiamo rischiato soldi e la vita, ma alla fine tutto è andato nel migliore dei modi. Rispetto all'anno scorso i morti sono stati molto meno, ma il divertimento non è mancato. Al termine della partita siamo letteralmente scappati per tornare a casa quanto prima possibile, abbiamo fatto la valigia in due minuti e ci siamo diretti a prendere il treno. Facendo la fila in biglietteria abbiamo incontrato un malinconico Seppi, ormai star locale, anche lui in procinto di andare. Nonostante i nostri tentativi di avvicinarlo si è ben tenuto alla larga da noi, prendendosi la poltrona nel vagone super lusso 5 stelle. Arrivati sul binario abbiamo faticato a passare per entrare nel treno perché era pienissimo di persone per salutare il campione uscente e dargli l'ultimo omaggio. Alla stazione c'erano tutti, da commissario al sagrestano, alla stazione c'erano tutti con gli occhi rossi e il cappello in mano. C'era un cartello giallo con una scritta nera, diceva "Addio Andreas, con te se ne parte la compassione". Una volta in sede, vi faremo con calma l'epilogo di tutto quanto, con le impressioni a caldo dei partecipanti, sempre che il nostro registratore mp3 non si sia fulminato in tutto il casino successo in questi giorni alla Ou-Tri arena (RIP). Questo è veramente tutto per il 2011 da Costa do Seppi, ora ci attende solamente un lunghissimo viaggio prima di arrivare a casa e fare finalmente 'na beata minchia!

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