Eccola! Finalmente è giunta la lista ufficiale degli 8 convocati e dei 2 alternates al Master della Compassione 2013 nelle nostre mani. Ieri pomeriggio alla porta ha suonato un cavaliere templare, arrivato a piedi dall'ignota sede del Gran Consiglio Supremo della Compassione. Un viaggio difficile e pericoloso, durato giorni affinché in tutta sicurezza potesse consegnarci in mano il cryptex contenente la Divina Pergamena scritta a mano e contenente nomi e motivazioni dei convocati al Master della Compasione 2013. Dopo averci rivelato che la combinazione per aprire l'oggetto era il numero dei pochi punti racimolati da Federer in questa stagione, si è voltato di spalle ed è sparito nel nulla. Avevamo i brividi.
Ecco i nomi:
1) Janko Tipsarevic: ha aperto la stagione al numero 9 e l'ha chiusa al 36, ma questo tra tutti è l'aspetto meno negativo. Dopo aver vinto Chennai a gennaio battendo leggende del tennis quali Roger-Vasselin, Soeda, Bedene e Bautista Agut, raramente è riuscito a giocare più di tre match per torneo. La sua tabella riassuntiva del 2013 è un cimitero, tanto da entrare tra gli 8 prescelti fin da metà anno, per poi confermarsi e onorare la qualificazione prematura, torneo dopo torneo. Un fenomeno.
2) Fernando Verdasco: una carriera dedicata allo studio di nuove pettinature e già maestro di compassione nel 2011. Il suo rendimento annuale ci ha molto spesso commosso di fronte alla TV, proponendoci sconfitte di classe e inarrivabili. Anche la sua tabella del 2013 è un cimitero e vede unica luce a Wimbledon, quando trovata l'aerodinamica tricologica da omino Playmobil si è spinto fino al quinto set dei quarti contro Murray, non prima di essere andato addirittura due parziali sopra. Ha quindi mandato un forte segnale di voler essere al Master della Compassione 2013, quando si è spinto fino alla finale di Basta(R)d per poi perdere da Berlocq. Ha chiuso l'anno vincendo il Master di Londra, in doppio. Con Marrero. Così, tanto per farvi capire il livello.
3) Alexandr Dolgopolov: ha iniziato l'anno al numero 18, l'ha terminato al 57. Si è praticamente tramutato in un bye. Ha addirittura perso più volte da Verdasco e raramente è riuscito a superare due turni consecutivi. Un vero disastro. Unico torneo in cui si è spinto ai quarti è stato quello di Winston-Salem, ma forse perché pensava di essere nella città delle streghe in Massachusetts. Ha passato una stagione nella quale fosse in campo, in tabellone o meno, nessuno se ne sarebbe accorto.
4) Nicolas Almagro: il suo non è stato un anno disastroso come i precedenti in elenco, ma aveva un numero circa pari a infinito di crediti compassione, giunti dopo la sconfitta in Davis contro Stepanek. Purtroppo lo scorso anno il Master della Compassione è partito esattamente il giorno dopo la finale di Davis (come sarà stavolta), quindi non era possibile concedere una WC dell'ultimo istante al Murciano. Ma mai disperare in tema di compassione, infatti sono bastate poche altre perle dello spagnolo per averlo in lista nel 2013, come le commoventi sconfitte al quinto, soprattutto quella contro Robredo al Roland Garros. Per non parlare dei nomi "illustri" che l'hanno battuto, come appunto Melzer, Youzhny, Benneteau, Verdasco, Fognini, Stepanek, Dimitrov, Istomin e Mannarino. Era mai possibile lasciare a piede libero uno così? No di certo.
5) Grigor Dimitrov: con la scusa del salto in classifica dalla posizione 48 alla 23, ha provato a fare il furbetto e passare inosservato, ma al Gran Consiglio Supremo della Compassione non sfugge niente. Ha portato a casa scalpi notevoli come Raonic, Bolelli (!), Djokovic e Volandri (!!). Un palmares da capogiro. In pratica tutta la sua "stagione fantastica", come lui stesso ha definito in una conferenza stampa autoindetta a Sofia, sta nella vittoria contro Nole, condizionata da quella serata a Madrid dove a Djokovic mancava solo gli cascasse un fulmine in testa da quante avversità aveva dietro. In compenso a quella vittoria, si registrano però sconfitte da parte di, udite udite: Fognini, Benneteau, Karlovic, Robredo, Hewitt, Zemlja, Verdasco, Granollers, Nishikori, Sousa e Bautista-Agut. Proprio una stagione fantastica eh! Magari si riferiva al fidanzamento con la Sharapoiva... E' stato protagonista anche del Master della Compassione 2012 arrivando addirittura in finale, quindi raramente un tennista riceve due inviti consecutivi, ma come si dice in latino "Quando ce vò ce vò".
6) Julien Benneteau: ha aperto l'anno da 35esimo e l'ha chiuso da 35esimo. In pratica né carne e né pesce come al solito. Per lui più che un premio alla stagione (pessima tra l'altro) è un omaggio alla carriera. Il Gran Consiglio Supremo della Compassione infatti, spesso e volentieri, nonostante una stagione indegna, preferisce nemmeno chiamare il tennista, consci del fatto che nel Master rimarrebbe sterile. Infatti il francese avrebbe meritato di partecipare a questa competizione diverse volte, basti pensare alla compassione assoluta l'anno scorso a Wimbledon contro Federer. Ma quest'anno, dopo la nona finale (su nove) ATP buttata, con tanto di match point bruciato contro Joao Sousa a Kuala Lumpur, l'invito si è praticamente scritto da solo, volato dentro la busta e spedito.
7) Roger Federer: a differenza del francese, il suo non è assolutamente un omaggio alla carriera (e ci mancherebbe altro), ma un regolare invito giunto dopo una stagione disastrosa, visti i suoi standard. Nel 2013 lo svizzero è riuscito a sbagliare tutte le nuove scelte alternative alla sua classica tabella di marcia, registrando compassione a fiumi. Quest'anno si possono vantare di averlo battuto: Benneteau, Nishikori, Stakhovsky, Delbonis, Brands, Robredo e Monfils. In pratica un anno dedito alla beneficenza e alla cura dell'autostima degli altri. La fabbrica del sorriso. Iniziata la stagione da numero 2, l'ha chiusa al 6 con un solo torneo vinto (tra l'altro un misero 250), raggiungendo Londra per il rotto della cuffia e grazie a gentili concessioni da parte di Murray e Tsonga autoesclusi per infortunio. Arrivato alle Finals, ha sfruttato il vantaggio psicologico di poter giocare indoor e alla fine è riuscito a guadagnare le semi, ma solo per chiudere col marchio di fabbrica: la sconfitta per mano di Nadal. E' la punta di diamante del torneo, il valore aggiunto che porta l'edizione 2013 del Master a livelli epici e imperdibili.
8) Ernests Gulbis: è stato inserito per ultimo nella rosa degli 8 perché in ballottaggio con una vastissima schiera di altri nomi. Come Dimitrov, ha giocato nell'ombra. Infatti potrebbe passare come fenomeno visto che ha iniziato l'anno alla posizione 136 per poi chiuderla alla 24, quindi a un passo dal suo best ranking, peccato che per compiere questo prodigio abbia passato un 2012 a grattarsi i gioielli di famiglia con salti vertiginosi dalla 67esima alla 119 posizione nel giro di una settimana. E in tutto questo tralasciamo che per quanto Madre Natura gli ha regalato, dovrebbe almeno vegetare a vita in top 20. Poi ovvio, quest'anno ha vinto due 250 giocando contro schegge tipo Roger-Vasselin, Munoz-De La Nava, Blake, Molchanov, Marchenko, Kosakowski, Garcia-Lopez, Przysiezny, Bautista Agut, Zopp ed Elgin ed eccolo decollare. Un volo notevolmente abbassato da sconfitte per mando degli illustrissimi killer della racchetta Mathieu, Przysiezny, Monaco, Monfils, Hajek, Youzhny e Haider-Maurer. Ma il vero movente è stato il compassionevolissimo match ceduto a Verdasco a Parigi Bercy con un doppio tie-break da lacrime. Il Master della Compassione non poteva assolutamente farne a meno.
Ma non è tutto, perché essendo il Master della Compassione IL torneo ATP per eccellenza, vengono rispettati tutti i canoni classici delle competizioni minori, come ad esempio Londra. E infatti il manoscritto contiene anche gli alternates, utili in caso uno degli 8 debba abbandonare la competizione.
- Radek Stepanek: forse ha passato anni peggiori e la sua posizione in classifica è solo leggermente peggiore rispetto all'inizio dell'anno, ma una volta usciti dai top 30 un numero vale l'altro. Si è forgiato di sconfitte niente male giunte da veri maghi del tennis quali: Benneteau, Ramos, Gulbis, Troicki, Starace, Kyrgios, Vesely, Seppi, Tursunov, Pospisil, Monaco, Leo Mayer e Sijsling. Ma la vera perla che ha fatto scattare l'invito è stato il passaggio dalla Vaidisova per la Kvitova. Una calamita per le donne, pare infatti che la sua presenza al Master della Compassione, almeno come alternate, sia dovuta principalmente ai voti della quota rosa del Gran Consiglio Supremo della Compassione.
- Benoit Paire: avrebbe potuto farsi le vacanze tranquillo, invece con un colpo di coda ha guadagnato il posto da alternate al torneo con la perla, anzi, il diamante generato a Parigi Bercy. Dopo una miserrima seconda parte di stagione dove è riuscito a perdere da tutti, tanto che si vociferava sarebbe addirittura entrato tra i fantastici 8, nell'ultimo impegno del calendario ha dato il meglio di sé perdendo con un doppio 6-2 da Pierre-Hugues Herbert, numero 189 del mondo. Fischiato per la prestazione agghiacciante dal suo stesso pubblico, ha poi dichiarato che loro non erano nessuno per criticare un top 30 e che comunque lui se ne sarebbe andato in vacanza alla faccia loro. E' riuscito a non passare inosservato ed eccolo quindi premiato col Master della Compassione 2013.
La Divina Pergamena si chiudeva quindi con i risultati dei sorteggi per la divisione in gironi:
GRUPPO VINTAGE
Roger Federer
Alexandr Dolgopolov
Janko Tipsarevic
Grigor Dimitrov
GTRUPPO FASHION
Fernando Verdasco
Nicolas Almagro
Julien Benneteau
Ernests Gulbis
Tutto sommato il grado di compassione si è spartito per bene tra i due gironi. Personalmente non abbiamo favoriti, o forse si, ma preferiamo non fare nomi per non influenzare i partecipanti e il loro livello di compassione. Da lunedì 18 novembre scopriremo tutto. Noi domattina partiremo per BastaRd e siamo emozionatissimi, ma allo stesso tempo anche intimoriti perché, a fine della Divina Pergamena, un post scriptum ci avvisava del fatto che quest'anno avremmo avuto dei misteriosi colleghi direttamente scelti da Soderling. Non servono altre spiegazioni. A presto... forse...
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