Vedere ben tre partite di tennis in due giorni consecutivi era un ritmo al quale non eravamo abituati da tempo immemore. Strano a dirsi, ma uno degli anni più brutti e noiosi per il nostro sport, ci sta regalando in chiusura un Master degno di tale nome. Nella prima giornata ci hanno allietato Wawrinka, Berdych, Gasquet e Del Potro, ieri il divertimento è arrivato per mano di Federer e Djokovic. Di fronte a match così vispi e carichi di capovolgimenti di fronti il risultato è l'ultima cosa che ci interessa. Per la cronaca, avrebbero giocato anche Nadal e Ferrer, ma la trattazione di quell'indecenza si ferma qui. Il match infatti si è chiuso 6-3 6-2 per il maiorchino. Unico incontro finito al secondo set in seguito a un imbarazzante monologo. E pensare che c'è ancora chi crede alla semi di Bercy. Ma per piacere... Rafa vincerà il Master a mani basse e topponi alti.
Come dicevamo ieri, il fatto di non aver avuto incontri tra l'ipermega top player di turno e un onesto giocatore da primi 10, ha facilitato lo spettacolo. Djokovic infatti, visibilmente sgonfiato dal recentissimo impegno a Bercy, ha permesso a Federer di giocare il suo tennis e condurre match pari almeno fino alla fine del secondo set, quando poi lo svizzero è crollato sulle sue gambe, ormai non più quelle di una volta. In aiuto a tutto ciò il pubblico, corretto nel tifo, ma notevolmente più rumoroso sui punti di Roger, che quindi trovava quella spinta extra per poter tentare l'impresa.
L'incontro è partito molto silenzioso e puntualmente si è acceso sul 4 pari, quando Federer ha avuto la possibilità di portarsi avanti un break. Ma come regola ufficiosa del calcio (citiamo questo sport visto che la maggior parte di voi sicuramente guardava Juventus-Real Madrid) vuole "gol sbagliato, gol subito" e, fallita l'opportunità di rubare il servizio all'avversario, sul 5-4 è stato Djokovic a concretizzare il break su compassionevole doppio fallo dello svizzero. Alla visione di questo, Verdasco ha cominciato a sudare freddo in vista del Master della Compassione, visto che il doppio fallo nel momento meno opportuno è una sua specialità.
Il secondo parziale, contrariamente a quanto ci si aspettava, si è aperto con un Roger ancora convinto di poter dire la sua, tanto da essere il primo a rubare il servizio all'avversario e dare il via a un botta e risposta di break che hanno fatto arrivare il set 6 pari. Nole si è leggermente addormentato e guadagnando solo due punticini ha concesso la seconda partita. Ma come sanno in molti, servire dopo aver vinto un tie-break è uno svantaggio e infatti ci è cascato anche Federer che, non più animato dal killer instinct dei tempi migliori, all'alba del terzo set ha concesso subito il servizio, facendo campare di rendita il serbo. A frittata ormai fatta i break sono diventati due e così Djokovic in tarda notte ha potuto portare il primo round robin a casa.
La genialata di aver messo Bercy attaccato a Londra, ha fatto sì che venisse snaturato il calendario del Master e oggi non potranno godere del loro giorno di riposo Nadal e Ferrer, in quanto è di scena integralmente il gruppo A. Per cui Wawrinka e Berdych, avendo giocato lunedì, ringraziano. Sarebbe bellissimo vedere lo svizzero con le braccia al cielo, quanto impossibile immaginarlo, visto che Nadal è carico a molla e su questa superficie lentissima parte favorito su tutti. Infatti non capiamo perché continui ancora a menarla col fatto che vuole il Master sulla terra, quando a momenti questo sintetico della O2 Arena è quasi più lento del rosso. L'altro incontro del giorno invece sarà tra Ferrer e Berdych, probabilmente da evitare come la peste.
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