In giornata si sarebbe dovuto giocare anche l'inutile Dimitrov-Dolgopolov, per accaparrarsi il premio partita che consisteva in una cassa di pomodori maturi non commestibili. Il bulgaro così ha preso la palla al balzo e, indignato, ha deciso di abbandonare il torneo, facendo subentrare il secondo alternate, Paire. Il francese è stato quindi rapito da Cancun, dove era beatamente in vacanza (foto in alto).
Una volta portato nelle secrete dell'arena di BastaRd ha subito ore di feroci torture dai rappresentanti del pubblico di Bercy. Ricordiamo infatti che l'ultima performance di Benoit era stata proprio a Parigi, dove perse 6-2 6-2 da Pierre-Hugues Herbert, numero 189 del mondo, giocando in modo scandaloso e lamentandosi pure dei fischi degli spettatori. A fine match come se non bastasse aveva addirittura detto che le persone non si dovevano permettere di criticare un top 30 e che comunque lui se ne sarebbe andato in vacanza alla faccia loro. Peccato che l'unico ATP 1000 che Soderling ha vinto in carriera fosse proprio Bercy. Il solo torneo che fece emergere per qualche ora la metà buona di Robin. E da qui il passo è breve per capire tutti i collegamenti e quanto avrà sofferto il francese durante le ore di tortura.
Una volta portato nelle secrete dell'arena di BastaRd ha subito ore di feroci torture dai rappresentanti del pubblico di Bercy. Ricordiamo infatti che l'ultima performance di Benoit era stata proprio a Parigi, dove perse 6-2 6-2 da Pierre-Hugues Herbert, numero 189 del mondo, giocando in modo scandaloso e lamentandosi pure dei fischi degli spettatori. A fine match come se non bastasse aveva addirittura detto che le persone non si dovevano permettere di criticare un top 30 e che comunque lui se ne sarebbe andato in vacanza alla faccia loro. Peccato che l'unico ATP 1000 che Soderling ha vinto in carriera fosse proprio Bercy. Il solo torneo che fece emergere per qualche ora la metà buona di Robin. E da qui il passo è breve per capire tutti i collegamenti e quanto avrà sofferto il francese durante le ore di tortura.
Ovviamente nelle secrete non potevamo non mandare Emiliano Severoni con la sua armatura e il pollo per riportare Paire in superficie. E con la scusa dell'intervista prepartita, non osiamo immaginare cosa sarà successo là sotto... Lorenzo di Caprio invece non lo vedevamo dal giorno prima, non riuscivamo proprio a capire che fine avesse fatto. I ragazzi di We Cannot Be Serious erano in giro con le loro macchine fotografiche. Ansaloni, dopo averci dato buca domenica con la sua attesissima rubrica "l'ANSA-loni", perché impegnato a rubare un esclusivissimo prototipo delle mutande V&L (Verdasco & Lopez), era puntualmente nell'angolo delle hostess a raccattare numeri di telefono. Meloccaro e Ljubicic ci davano l'OK dallo studio. A noi, dopo aver somministrato del tranquillante alle piante carnivore di Soderling a bordo campo, non mancava che inforcare la cuffia ed entrare nel bugigattolo con Pietro Nicolodi che si apprestava a fare il commento per Sky Svezia.
L'incontro tra Dolgopolov e Paire è partito subito in salita perché si è dovuto attendere parecchio prima che il francese facesse il suo ingresso. Varcata la soglia abbiamo capito tutto al volo. Benoit infatti, vantando di essere il genialoide artista incompreso del tennis, è arrivato in campo vestito da Leonardo Da Vinci, con una tela in mano e nell'altra la tavolozza al posto della racchetta. L'ucraino, sentendosi defraudato di tale onorificenza ha subito esordito con un servizio da dietro la schiena in drop-shop. Ace. Messe le cose in chiaro, il francese non si è arreso e ha subito risposto con un chop caduto a due dita dalla rete. La questione è andata avanti per circa 40 minuti, dove i due si sono lanciati in un'infinita sfida di palle corte. Il problema è che dopo tutto quel tempo non erano ancora riusciti a terminare il primo game visto che un colpo lo facevano giusto e due no. Così Soderling ha fermato tutto e per facilitare le cose li ha fatti giocare in un tavolo da ping pong.
Mossa vincente. Finalmente il punteggio si è sbloccato e con le racchettine in mano i due si sono dilettati in una sequela di doppi falli, palle lisciate o a malapena colpite. Dalla tribuna d'onore, un sorridente Borg twittava "Con le racchette di legno questi giovani sono incapaci #missgoodtimes". Terminato il primo set 6-1 per l'ucraino, Paire ha chiesto di poter usare la tavolozza al posto della racchetta da ping pong. Inoltre il francese ha montato il cavalletto con la tela, sostenendo che essendo un artista aveva necessità di sentirsi pronto in ogni momento per esprimere il suo estro. Immediata la cordiale approvazione di Soderling giunta attraverso gli altoparlanti dello stadio "Ok, ok, basta che ti muovi...". Cominciato il secondo set, dopo il miliardesimo drop-shot di Dolgopolov fatto in no-look, Benoit è stato folgorato da qualcosa, tanto che ha passato l'intero parziale immobile ad osservare l'ucraino, fino a perdere il match e guadagnarsi i fischi del pubblico. Annunciato il vincitore, il francese è partito a razzo verso la tela e ha cominciato a dipingere fino a ricreare una perfetta copia della Gioconda con la faccia di Dolgopolov.
Istantaneamente un'orda di critici si è gettata a capofitto sul campo per ammirare l'opera. C'era chi gridava al miracolo, chi non riusciva a placare l'emozione e chi folgorato da tale bellezza si rannicchiava a terra succhiandosi il pollice.
Così Soderling abbastanza schifato da quanto stava succedendo ha mandato Emiliano Severoni sul campo per l'intervista post-partita del vincitore Dolgopolov e poi accompagnare tutti i critici e Paire nelle secrete, dove i torturatori fidati di Robin avevano preparato un banchetto speciale per loro. Chissà che festa! Noi, dopo aver passato la linea a Meloccaro e Ljubicic in studio, che con l'ausilio della lavagna magica avrebbero raccontato i punti di forza della Gioconda con la faccia di Dolgopolov disegnata da Paire, ci siamo messi comodi per aspettare l'ingresso in campo di Tipsarevic e Federer.
L'attesa però è stata presto placata dalla comparsa nel maxischermo di Lorenzo Di Caprio che chiedeva la linea da Melbourne. Ecco dov'era finito! Lo svizzero e il serbo, avevano infatti concordato di giocarsi la prima posizione del gruppo Vintage, con un remake del famoso match degli Australian Open 2008, dove Roger rischiò di uscire al terzo turno per mano di Janko vincendo 10-8 al quinto, in un incontro di appena 4 ore e 30 circa. I due avevano deciso di riprendere a giocare dall'8 pari del set finale, ma visto che in Australia non c'era Soderling come supermegadirettore, è stato vietato di partire direttamente da quello score. Così, per avere il match ufficialmente riconosciuto dall'ITF, Federer e Tipsarevic si son visti costretti a replicare punto per punto tutta la partita del 2008 e noi ne abbiamo approfittato per farci 4 ore di sana dormita. Nicolodi ha staccato il microfono, messo la musichetta dell'intervallo della RAI, ribaltato la poltrona e dato la buonanotte.
Giunti sull'8 pari del quinto ci siamo svegliati per scoprire come sarebbe terminato l'incontro. I due erano veramente affaticati e stanchi, tanto che sul 9-8 per il serbo, al cambio campo l'elvetico si è accovacciato nella panchina, usato l'asciugamano come coperta e si è messo a dormire. Non sono più riusciti a svegliarlo. Purtroppo per lui, con l'età avanzata, non è stato possibile reggere al jet leg improvviso. Diverso invece per Tipsarevic, che con l'adrenalina del suo Tipsy Time, non aveva assolutamente accusato la stanchezza e quindi portato a casa il match 9-8 al quinto dopo il ritiro dell'avversario.
E così si sono chiusi i round robin e definite le semifinali d BastaRd 2013: Tipsarevic-Gulbis e Federer-Benneteau. Forte delusione per Verdasco e Dolgopolov, rimasti a bocca asciutta, ma comunque coerenti con il trand perdente dell'anno. L'outsider è sicuramente il francese, che con sorprendenti tecniche di compassione è riuscito a conquistare non solo la qualificazione al turno successivo, ma anche la vetta del gruppo Vintage, superando maestri assoluti quali Verdasco e Gulbis.
Noi invece, rifocillati dalle 4 ore di sonno durante l'ultimo match, abbiamo raccattato tutti i colleghi sparsi per lo stadio a rimorchiare le svedesi e siamo andati in gruppo nello studio di Meloccaro per affiancare Ljubicic nell'analisi tecnica di come Federer si è preparato accuratamente la panchina per dormire beato. Chiusa la trasmissione, sono quindi seguite svariate birre, festeggiamenti e scene mancanti nei nostri ricordi. Forse è meglio così.
La situazione definitiva del gruppo Vintage è quindi questa:
Tipsarevic 3
Federer 2
Dimitrov/Paire 0
Dolgopolov 1
Mossa vincente. Finalmente il punteggio si è sbloccato e con le racchettine in mano i due si sono dilettati in una sequela di doppi falli, palle lisciate o a malapena colpite. Dalla tribuna d'onore, un sorridente Borg twittava "Con le racchette di legno questi giovani sono incapaci #missgoodtimes". Terminato il primo set 6-1 per l'ucraino, Paire ha chiesto di poter usare la tavolozza al posto della racchetta da ping pong. Inoltre il francese ha montato il cavalletto con la tela, sostenendo che essendo un artista aveva necessità di sentirsi pronto in ogni momento per esprimere il suo estro. Immediata la cordiale approvazione di Soderling giunta attraverso gli altoparlanti dello stadio "Ok, ok, basta che ti muovi...". Cominciato il secondo set, dopo il miliardesimo drop-shot di Dolgopolov fatto in no-look, Benoit è stato folgorato da qualcosa, tanto che ha passato l'intero parziale immobile ad osservare l'ucraino, fino a perdere il match e guadagnarsi i fischi del pubblico. Annunciato il vincitore, il francese è partito a razzo verso la tela e ha cominciato a dipingere fino a ricreare una perfetta copia della Gioconda con la faccia di Dolgopolov.
Istantaneamente un'orda di critici si è gettata a capofitto sul campo per ammirare l'opera. C'era chi gridava al miracolo, chi non riusciva a placare l'emozione e chi folgorato da tale bellezza si rannicchiava a terra succhiandosi il pollice.
Così Soderling abbastanza schifato da quanto stava succedendo ha mandato Emiliano Severoni sul campo per l'intervista post-partita del vincitore Dolgopolov e poi accompagnare tutti i critici e Paire nelle secrete, dove i torturatori fidati di Robin avevano preparato un banchetto speciale per loro. Chissà che festa! Noi, dopo aver passato la linea a Meloccaro e Ljubicic in studio, che con l'ausilio della lavagna magica avrebbero raccontato i punti di forza della Gioconda con la faccia di Dolgopolov disegnata da Paire, ci siamo messi comodi per aspettare l'ingresso in campo di Tipsarevic e Federer.
L'attesa però è stata presto placata dalla comparsa nel maxischermo di Lorenzo Di Caprio che chiedeva la linea da Melbourne. Ecco dov'era finito! Lo svizzero e il serbo, avevano infatti concordato di giocarsi la prima posizione del gruppo Vintage, con un remake del famoso match degli Australian Open 2008, dove Roger rischiò di uscire al terzo turno per mano di Janko vincendo 10-8 al quinto, in un incontro di appena 4 ore e 30 circa. I due avevano deciso di riprendere a giocare dall'8 pari del set finale, ma visto che in Australia non c'era Soderling come supermegadirettore, è stato vietato di partire direttamente da quello score. Così, per avere il match ufficialmente riconosciuto dall'ITF, Federer e Tipsarevic si son visti costretti a replicare punto per punto tutta la partita del 2008 e noi ne abbiamo approfittato per farci 4 ore di sana dormita. Nicolodi ha staccato il microfono, messo la musichetta dell'intervallo della RAI, ribaltato la poltrona e dato la buonanotte.
Giunti sull'8 pari del quinto ci siamo svegliati per scoprire come sarebbe terminato l'incontro. I due erano veramente affaticati e stanchi, tanto che sul 9-8 per il serbo, al cambio campo l'elvetico si è accovacciato nella panchina, usato l'asciugamano come coperta e si è messo a dormire. Non sono più riusciti a svegliarlo. Purtroppo per lui, con l'età avanzata, non è stato possibile reggere al jet leg improvviso. Diverso invece per Tipsarevic, che con l'adrenalina del suo Tipsy Time, non aveva assolutamente accusato la stanchezza e quindi portato a casa il match 9-8 al quinto dopo il ritiro dell'avversario.
E così si sono chiusi i round robin e definite le semifinali d BastaRd 2013: Tipsarevic-Gulbis e Federer-Benneteau. Forte delusione per Verdasco e Dolgopolov, rimasti a bocca asciutta, ma comunque coerenti con il trand perdente dell'anno. L'outsider è sicuramente il francese, che con sorprendenti tecniche di compassione è riuscito a conquistare non solo la qualificazione al turno successivo, ma anche la vetta del gruppo Vintage, superando maestri assoluti quali Verdasco e Gulbis.
Noi invece, rifocillati dalle 4 ore di sonno durante l'ultimo match, abbiamo raccattato tutti i colleghi sparsi per lo stadio a rimorchiare le svedesi e siamo andati in gruppo nello studio di Meloccaro per affiancare Ljubicic nell'analisi tecnica di come Federer si è preparato accuratamente la panchina per dormire beato. Chiusa la trasmissione, sono quindi seguite svariate birre, festeggiamenti e scene mancanti nei nostri ricordi. Forse è meglio così.
La situazione definitiva del gruppo Vintage è quindi questa:
Tipsarevic 3
Federer 2
Dimitrov/Paire 0
Dolgopolov 1
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