Dalla sala stampa del Master della Compassione di BastaRd,
Luigi Ansaloni da OK Tennis
Il Master della Compassione si apre col botto. In sala stampa nelle ore prima dell'incontro inaugurale tra Benneteau e Verdasco era circolata una clamorosa indiscrezione, che abbiamo voluto appurare bene prima di donarla a voi, cari lettoti. Ernests Gulbis, secondo un lancio dell'agenzia stampa del Turkmenistan, sarebbe risultato positivo ai severissimi controlli antidoping del torneo, imposti da Robin Soderling. La sostanza sotto accusa sarebbe al Sildenafil. Detto volgarmente, al viagra. Sconvolto l'addetto antidoping: "lo giuro su Thor (siamo in Svezia e pensano che Thor sia roba loro ndr) ha pisciato blu per 20 minuti". Preso d'assalto dopo il suo match vinto contro Almagro, Gulbis ha commentato sereno: "mi avevano promesso tanta figa, non potevo farmi trovare impreparato". Non e' messa in discussione il suo impegno nel torneo, anche se si vocifera di uno sciopero delle hostess svedesi della sala stampa, che a gran voce dicono: "Ernests è troppo duro con noi!!!".
A proposito di durezza, Soderling, deus ex machina del Master della Compassione, guarda tutti dall'alto in basso. Nel senso che è messo su una specie di trono fatto di avorio e di magliette di Nadal color viola. Palese celebrazione di quello che nessuno è riuscito a fare nella storia del tennis. E’ vestito come Neo di Matrix, e continua a predicare in giro di "essere l'eletto". Nessuno, giustamente, lo contraddice.
Qualche metro più in là, nel reparto Umani & Company, Benneteau sta celebrando insieme a due travestiti e qualche giornalista la sua vittoria contro Verdasco. Tutti vanno in panico perché nessuno dei presenti riesce a pronunciare il suo cognome. "Bennet", "Bonne", "Laure Bonnet", "La Bone", "Benneteau", insomma un disastro. Ad un certo punto il francese si alza e in perfetto stile parigino dice: "Aò ma che fa me state a prendere per il culo?". Pronuncia del suo cognome a parte, il tennista più veloce e forte della sua stanza da letto ha detto: "Sono molto felice di aver vinto contro Javier Bardem". Io, sommessamente, da lontano, mi lancio in un "guarda che giocavi contro Verdasco". E lui: "Chiiiiiiiiiiiiii?". Poi un collega francese, preso da pietà, ha cercato di spiegare al buone Julien che siamo nel 2013 e che non ha partecipato ad un evento di beneficenza e che quello smutandato non era Bardem ma un suo collega. Niente da fare. Ad un certo punto ha ricominciato la conferenza, dicendo: "Sono molto felice di aver battuto Julio Iglesias Jr, peccato non abbia portato con sé la Kournikova". Rassegnati, lo abbiamo fatto parlare per poi chiedergli se sentiva di poter vincere questo torneo. Benneteau ha risposto con candore: "Sicuramente, sicuramente. Dopo la mia vittoria contro Federer a Wimbledon del 2012 mi sento più sicuro di me". Con coraggio, dico: "Guarda che hai perso contro Federer a Wimbledon nel 2012". E a quel punto, è svenuto. Colpa dell’artrite, o non si sa che cosa.
Almagro ha disertato il tutto, dicendo che si sentiva male. La porchetta non l'ha ben digerita. Ma la vera sorpresa l'abbiamo lasciata qui, e ve la diciamo: domani intervisteremo Federer. Face to Face. Dal vivo. Ora scusatemi, ma la mia valigia dopo questa notizia si muove e ulula, non capisco cosa posso essere...
LINK UTILI:
#MDC13: Day 1. Benneteau e Gulbis trionfano nella prima giornata del gruppo Fashion
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