"Pregasi il signor Tommaso Berdicchio di passare alla cassa, ripeto pregasi il signor Tommaso Berdicchio di passare alla cassa. Grazie"
Queste le parole che sono state divulgate dagli altoparlanti del Crandon Park alla fine dell'ultimo quarto di finale maschile. Perché, se pur raro che accada, ieri Gasquet ha dato una lezione di tennis. Allievo di turno Berdych, che ora si trova fattura, conto del campo e gettone dell'illuminazione da pagare. In tutta sincerità non ce lo saremmo mai aspettato, la nostra previsione era quella di veder soccombere il francese tra le braccia dei giudici di linea, ricoperto di frigoriferi e lavatrici scagliate dal ceco a velocità folli. Invece è successo ben altro. Tomas è stato ipnotizzato da un Gasquet capace di tessere un gioco vario, brillante e per niente scontato, che ha fatto andare fuori giri il neurone del ceco.
Berdych è un giocatore sicuramente solido, dotato di fondamentali perfetti, ma proprio per questo, quando è messo di fronte a tennisti che hanno la capacità di lavorare la palla e non gli permettono di appoggiarsi su colpi piatti e regolari, diventa un Babbo Natale fuori stagione, con gratuiti a destra e a manca. Il suo torneo, a parte l'umiliazione data a Querrey, non è stato proprio scintillante: vittoria in tre set su Gimeno Traver e Falla, ma è stato ben diverso trovarsi di fronte il Gasquet bulletto di ieri, che sarebbe stato da clonare e tramandare ai posteri. Del match possiamo dire poche cose anche perché ci siamo trovati quasi di fronte a un monologo del francese, al qualche non possiamo far altro che esternare elogi, per aver condotto una gara perfetta, giocando sempre nei pressi della linea di fondo e trovando magie da antologia. Il ceco ha invece disputato un incontro pessimo, è scomparso nell'immensità di tutto quello che stava succedendo, ma ripetiamo, è solo merito di Riccardino.
Solitamente i bei sogni durano una sola notte e probabilmente oggi saremo costretti a vivere un incubo, quando allo scoccare della mezzanotte, vedremo il transalpino impazzire al cospetto della pallettarità esasperante di Murray. Lo scozzese qualche ora prima ha infatti guadagnato la semifinale eliminando Cilic. Non che sarebbe andata meglio a vedere il croato passare, ma pensare che il cespuglio stia macinando turni giocando in maniera soporifera è pura violenza per gli amanti del tennis. Possiamo dire sia palloso? Sì, l'abbiamo appena fatto. Tutta la nostra solidarietà ai suoi tifosi, ma non capiamo proprio su cosa si appiglino per poter essere dalla sua parte... forse sono attratti dalla dentatura perfetta o dalla simpatia della madre... ah no, dev'essere per lo zigomo ubriaco di Lendl.
Morale della favola, Murray ha battuto Cilic 6-4 6-3, col suo gioco attendista, monocorde, atarassico, soporifero e bramoso di gratuiti. Al massimo chiude una palla, ma se proprio si trova costretto a farlo eh! Oggi la sua tattica non varierà moltissimo e abbiamo l'impressione che il francese cadrà a pie' pari nella rete, regalando l'impossibile una volta constatato che sarà impossibile creare vincenti, visto che tutto gli tornerà indietro. Inoltre Richard è maestro nel perdere solamente a causa di un nome. Alle 20 invece si giocherà Haas-Ferrer e preferiamo il silenzio... Inutile dire che vedere una finale tra Gasquet e il tedesco sarebbe da onanismo in piazza, l'altra accoppiata invece vorrebbe dire assistere a una competizione tra due ottimi atleti, ma per quanto ci riguarda, un incubo tennistico. C'è un limite a tutto.
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