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Questa foto che vedete al lato, immortala il preciso momento in cui gli ha ceduto il ginocchio dolorante. Ebbene sì, cari lettori di ControBreak, Nadal ha vinto Indian Wells del 2013 grazie al suo ginocchio. Del Potro arrivava da una doppia vittoria epica contro Murray e Djokovic, che gli faceva pesare sulle gambe ben sei ore di stanchezza, ma lo spagnolo aveva dalla sua parte l'amata rodilla dolorante. Non si può assolutamente competere contro un ginocchio fasciato che ti fa correre più di Bolt. Così, nonostante l'argentino abbia dominato per tre quarti di partita, non ha calcolato che alla lunga non poteva portare a casa il successo con tutte e due le ginocchia in perfetto stato e nemmeno una piccola benda da esibire. Inoltre durante la settimana ha sempre dichiarato di stare bene, non avere dolori e avere un buon feeling con la palla. Ma che combini Juan Martin?
In un batter di ciglia il ginocchio di Nadal si è portato sul 3-0 in seguito a recuperi e corse epiche che non si vedevano nemmeno quando lo spagnolo era valutato al 100%. Ed è anche ovvio, perché se non hai il ginocchio dolorante, non puoi pretendere di correre come un dannato! Del Potro sembrava destinato a beccarsi un impietoso 6-0 6-1 e tornarsene a casa con la coda fra le gambe, vanificando le bellissime vittorie portate a casa durante il torneo. Invece c'è stato uno scatto d'orgoglio e l'argentino, pur non avendo nemmeno un'unghia incarnita, ha iniziato a mettere i piedi dentro al campo, fare gioco e sparare vincenti a destra e a manca, vanificando ogni tentativo di corsa da parte del ginocchio di Nadal. Si è magicamente ristabilita la parità e questo ci ha spiazzato, facendoci credere che quindi era possibile tener testa al maiorchino, anche senza problemi fisici! Era solo un'illusione, ma per quel che è durata abbiamo visto frigoriferi scagliati da Delpo, che non permettevano alla rodilla di recuperare tutto e rimandare in campo ogni palla. Situazione che si è trasformata in un 6-4 per l'argentino.
Ma non bastava, perché al rientro in campo si è subito andati 3-1 con break per Juan Martin. A quel punto le ginocchia dei presenti hanno cominciato a tremare. Cosa mai stava succedendo? Solo noi di ControBreak sappiamo la verità. Infatti fonti certe dicono che sul break decisivo del primo set, il ginocchio di Nadal gli ha chiesto di chiamare il fisioterapista per cambiargli la fascia, perché la voleva verde abbinata alla maglia dello spagnolo. Ma pare che Rafa non gli abbia dato ascolto e così il ginocchio è entrato in sciopero, smettendo di produrre dolore. Ecco spiegato l'exploit dell'argentino e l'incapacità dello spagnolo di recuperare tutto e incassare gratuiti a valanga.
A questo punto però la chiave di volta a tutto. Il corpo di Del Potro, leggendo sul profilo FaceBook di quegli idioti di ControBreak che si parlava solo del ginocchio di Nadal, ha deciso di rendersi protagonista dell'evento e ha cominciato a sprigionare fiumi di acido lattico in modo che ci fossero argomentazioni anche su di lui. La rodilla in tutta risposta, vedendo la mossa tattica del fisico di Juan Martin ha pensato "Non è che adesso tu sbuchi fuori e mi rubi la scena!", così ha cominciato a intensificare il dolore prodotto. Il maiorchino, sentendo il ritorno del fastidio, ha festeggiato con due stecche che hanno pizzicato la riga di fondo facendogli recuperare il break e da qui in poi, inutile ribadirlo, con il ginocchio che fa male non poteva far altro che riprendere a correre più di prima e vincere il torneo.
Ecco che quindi Nadal porta a casa il suo 22esimo Master 1000 in carriera e la vittoria numero 600. Noi abbiamo ovviamente scherzato e se c'è qualche tifoso dello spagnolo che si è offeso, significa che di questo blog non ha capito niente. Sappiamo benissimo che i problemi fisici per uno sportivo sono una croce da portare ogni giorno sulle spalle, come sappiamo anche che sette mesi fuori per uno competitivo come Rafa sono stati pura sofferenza. Però abbiamo anche gli occhi per essere obiettivi e tirare le somme con criterio. Questo torneo passerà alla storia per essere il torneo che segna il ritorno definitivo di Nadal, pur col ginocchio dolorante. Se ne parla da tre settimane: nella prima il dubbio era se il ginocchio avrebbe permesso la partecipazione, nella seconda se il ginocchio gli avrebbe permesso di giocare, nella terza se con il male al ginocchio avrebbe potuto fare partita pari coi top player nelle fasi finali. Ogni santo giorno c'era una dichiarazione sul suo arto e se non arrivava direttamente da lui, ci pensava lo Zio Toni a fare campagna elettorale da oltreoceano.
Uno che ha male alla rodilla non fa scatti da centometristra e recuperi infiniti per una settimana con maggior concentrazione proprio gli ultimi giorni, quando ha il peso delle prestazioni precedenti alle spalle. Poi certo, magari è anche colpa dei giornalisti che fanno sempre le stesse domande e ingigantiscono la cosa, ma è ovvio riceverle se continui a presentarti in campo con una fasciatura scenografica di venti centimetri. E se proprio ce l'hai solo come precauzione, non fare il diario di bordo sullo stato di salute del tuo ginocchio. E' sufficiente dire la verità. I tifosi ti ameranno lo stesso se perdi senza scuse pronte. Abbi pazienza, ma non ci piace essere presi in giro. Grazie. Non ci paga nessuno per incensarti a prescindere, in questo blog tutto si guadagna. Al prossimo torneo in cui ti presenterai senza prima non lamentarti di qualcosa o denunciando a tutti i costi un male, saremo disponibilissimi a renderti onore, come abbiamo sempre fatto. Adesso no.
Amando il tennis ovviamente sarebbe piaciuto anche a noi gridare con gioia al ritorno di un campione che ha dominato le scene per anni, ma visto che non si è parlato di altro, l'unica cosa che potevamo fare era raccontarvi l'avventura del ginocchio! Invece è con immensa commozione che vi confermiamo il ritorno di un tennista che veramente è tornato al top, a testa bassa, senza fare scene, incassando sconfitte con umiltà e senza scuse per oltre un anno. E in questa edizione di Indian Wells, noi ricorderemo due cose: un ginocchio, ma soprattutto il tennis di Juan Martin Del Potro. Vamos! Da leggere con accento rigorosamente argentino.
PS: in questo post la parola ginocchio (o rodilla in alternativa) è stata utilizzata per ben 23 volte. Sempre meno di quelle che veniva pronunciata dai componenti della Sagrada Família Nadal in ogni singola intervista, dichiarazione o simili. Vamos!
PPS: Noi andiamo a romperci le ginocchia per migliorarci la vita. Ci si risente per Miami!
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