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domenica 17 marzo 2013

Indian Wells 2013: ri-habemus Delpo!

E' successo: Del Potro, in due turni consecutivi, ha messo in riga prima Murray e poi Djokovic. Oh my god! La cosa meravigliosa è che non solo li ha battuti sulla tenuta fisica, ma li ha anche mandati via a colpi di frigoriferi e lavatrici! Diciamo che è stato un vero e proprio miracolo perché, se dal punto di vista della forza indubbiamente il gigante argentino è superiore ai due, da quello del fiato e leggerezza non c'era proprio paragone. Invece pim pum pam, tre ore venerdì, altrettante sabato ed eccolo in finale con la pelle del numero 3 (ma virtuale 2) e 1 del mondo, custodita nell'armadietto personale.

Mentre quello contro Murray poteva anche essere sperabile, viste le performance dei giorni precedenti dello scozzese, il risultato contro Djokovic è stata una pura sorpresa, primo perché ai quarti aveva disintegrato Tsonga, secondo perché l'argentino aveva sulle gambe le quasi tre ore di gara contro Andy. Il set d'apertura è andato a Nole per 6-4 con un break strategico sul finale. Il secondo è partito apparentemente in discesa per il numero uno del mondo, perché Delpo nella pausa ha chiesto l'intervento del fisioterapista per farsi ricostruire un piede ormai maciullato. Fortunatamente non era niente di grave e dopo una serie di regali al servizio da parte di entrambi, il gigante di Tandil si è trovato a servire per il set sul 5-2. Abbiamo tremato al break che ha portato la partita sul 5-3. Pensavamo che Djokovic avesse ingranato la marcia per chiudere con uno spietato 7-5, ma l'allarme è rientrato immediatamente con un deciso 6-4 per Juan. Uno pari e palla al centro!

Alla partita finale il delirio. Djokovic si è trovato in tempi record avanti per 3-0, stava anche facendo lo sbruffone e aizzando il pubblico, ormai convinto che l'argentino avesse mollato la presa. Niente di tutto questo. Con una tenacia forse mai visto nel Delpo 2.0, Juan Martin è diventato una formichina umile e operaia, non ha ceduto campo, ha iniziato a fare danni sempre più gravi col dritto killer e sembrava fresco come se il match fosse appena iniziato, fino a raggiungere il 6-4 e la gloria. Fantastico. Alla fine i due, strisciando, sono riusciti ad arrivare a rete per darsi un abbraccio. Se c'è qualcosa che Djokovic sa fare bene, è incassare le sconfitte col sorriso. Performance che gli auguriamo di ripetere spesso.

Così come lo auguriamo stanotte a Nadal, l'altro finalista, che si è goduto la seconda semi, al fresco, sdocciato e rilassato col drink in mano, mentre veniva massaggiato per bene. Nel primo match del giorno infatti non ha avuto il minimo problema a eliminare Berdych. E' inutile, più uno durante la settimana gioca bene e più arriverà al cospetto di Rafa che sembra uno che prende la racchetta in mano per la prima volta. Da segnalare il genio del ceco, che nel momento in cui serviva per il secondo set, non ha messo in campo una prima e ha solo giocato di rimessa due metri dietro la riga di fondo fino ad essere controbreakkato. Complimenti. Ma mai quanto quelli che gli dobbiamo fare quando sulla palla break del suo successivo turno di servizio, ha steccato uno smash, mandandolo alle stelle per consegnare il match all'avversario.

In teoria, se Juan Martin dovesse giocare come ha fatto in questi ultimi due giorni, Nadal è fin troppo se riesce a fare tre o quatto game totali. Invece, uscendo dal mondo dei sogni, Delpo, con sei ore massacranti sulle gambe, oggi è fin troppo se riuscirà a strisciare fino al centro campo per il pre-match meeting. Figurarsi quanti punti riuscirà a fare contro la finta fasciatura al ginocchio di Nadal! Anche il maiorchino è tornato più vivo che mai a fare danni e per i masochisti, li potrete vedere a partire dalle 22 (per gli abbonati Sky l'appuntamento parte alle 21.45 con l'imperdibile studio di Stefano Meloccaro!). E meno male che Rafa doveva saltare i Masters americani eh!

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