Si sono definitivamente chiusi i quarti di finale a Indian Wells e gli ultimi due nomi che completano il tabellone sono Djokovic e Del Potro. Difficile anche solo nominare chi è stato l'avversario del serbo perché non è nemmeno bastato il tempo di accendere la TV, rendersi conto che il match era iniziato e dare sfogo alla diuresi, che Nole stava già festeggiando la vittoria. Dire che Tsonga ieri non è nemmeno entrato in partita significa essere buoni, perché il francese in realtà non ha nemmeno trovato la porta dello spogliatoio, probabilmente la sta ancora cercando. Prestazione pessima, 5 punti alla risposta in tutto il match. Tristezza a palate. E pensare che in lui riponevamo speranze di miracolo. Il transalpino probabilmente sta entrando in un tunnel di confusione, che si annida nella già confusione precedente. Le sue dichiarazioni di voler essere più difensore quando un anno fa voleva migliorare l'attacco è un turbine senza via d'uscita. Si rischia veramente di perderlo, in tempi ancora più brevi della sua sconfitta per 6-3 6-1 in 54 minuti. Molto meglio Del Potro, che finalmente firma un bel acuto!
Se il primo match di Indian Wells ci ha fatto cadere un po' tutto, sfere di famiglia comprese, la seconda semifinale ci ha regalato tonicità con gli interessi. Infatti, dopo ben due ore e trenta di partita, Juan Martin ha eliminato dal torneo Murray. Stranissima la dinamica del match. Come ben sappiamo, l'argentino non è proprio leggerissimo, ragion per cui l'idea di una partita lunga e in rimonta, non è mai il massimo. Soprattutto se dall'altra parte della rete c'è Murray, uno che sembra stanco dal primo game e poi arriva a 5 ore di gara che ha ancora la forza di giocarne altre 6. Così dopo il primo lunghissimo e combattuto set, vinto dallo scozzese al tie-break, i giochi sembravano fatti e un po' tutti pronosticavano un canonico 6-2 al secondo. Invece è andata proprio al contrario.
Non sappiamo se Andy avesse qualche problema e quindi volesse accorciare i tempi, ma di punto in bianco sembra gli sia venuta la fretta di chiudere. Infatti, dopo una pausa di fine set, nella quale ha raggiunto gli spogliatoi anche con la racchetta (!), è tornato in campo con tutt'altra tattica di gioco. E' passato da noioso pallettaro ad attaccante a tutti i costi. Questo cambio, indubbiamente a noi gradito, ha pagato pochissimo perché venivano alternati punti di tutto rispetto a tragedie da epic fail. Non capiamo i motivi di questa nuova impostazione tattica, ma fatto sta che alla fine, continuando a giocare così imperterrito, ha perso al terzo, racimolando solo altri quattro game.
Ovviamente non vogliamo togliere meriti a Del Potro che ha fantasticamente retto con le gambe, con la testa e con le braccia, incassando un grande successo contro un fab four! Era ora! Certo oggi sarà per niente facile contro Djokovic, soprattutto perché il serbo ha giocato solo 54 minuti mentre l'argentino bel 152, ma la speranza di un secondo miracolo c'è sempre. Tornando a Murray, tutto sommato chiude in positivo, visto che nei due anni precedenti non superava il primo match. Inoltre se mai stesse pensando di convertire il suo gioco in pura offesa e tocco, come ha fatto ieri dal secondo set in poi, potrebbe anche diventarci simpaticissimo! E non è poco...
Oggi si parte dalle ore 20 con Nadal-Berdych e a seguire Djokovic-Del Potro. Noi ovviamente speriamo nel doppio miracolo, ma la dura legge del tennis moderno ci dice che avremo un altro scontro diretto tra il serbo e lo spagnolo. Forse è meglio prenotare la pizzeria già da ora per domani sera... assicurandoci non abbiano TV attaccate a nessun tipo di impianto satellitare!
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