Sembrava impossibile, ma alla fine anche la terza giornata di Roland Garros è andata. Il vero protagonista del giorno è stata la pioggia, che ha bruciato 4/5 ore di tennis. L'attesa è poi stata bilanciata da un'evoluzione non proprio piacevole e divertente. Anzi, si è proprio visto poco. Le uniche fiammate ce le ha concesse Goffin, che però vince anche il premio compassione del giorno. Il belga difendeva gli ottavi del 2012 e indubbiamente sul campo ha dimostrato che forse anche quest'anno ci sarebbe potuto andare molto vicino. Peccato che dall'altra parte della rete ci fosse Djokvoic. E qui si torna sempre al solito discorso: il cervello, questo grande sconosciuto.
Prima di tutto, dopo il Rolando, il belga non ha fatto più una virgola per meritarsi una classifica che gli permettesse di non doversi confrontare all'esordio col numero uno del mondo. Secondo, inutile che pretendi di arrivare in campo piangendo e cercare di fare la partita della vita per battere Nole. E' vero, oggi ha giocato benissimo, ma è meglio perdere contro il serbo in uno slam, che non da un qualificato al primo turno di un 250. Ora invece, dopo un anno di nulla si trova a dover buttare una caterva di punti ed è solo ed esclusivamente colpa sua, perché non ha vinto nei precedenti 360 giorni, quando poteva e doveva. Questi potenziali tennisti dovrebbero prima puntare ai loro simili, quindi una volta costruita intelligentemente la classifica adatta, puntare al top. Invece eccoli sempre più stupidi che mai ad essere inconcludenti, a tentare imprese e a prenderle nel peggior modo possibile da chi è oggettivamente insuperabile. Morale della favola: altro talento sprecato per eccedenza di stupidità.
Diciamo che poi, tra la Bartoli che non finiva mai e una programmazione ritoccata in modo sciagurato, si è visto poco altro. Haas ha vinto abbastanza facile su Rufin. Gli unici suoi momenti altalenanti sono stati al primo set, quando si giocava più pensando alla pioggia che non al tennis. Baghdatis e Paire si sono fermati per oscurità sulla situazione di un set pari e con il pazzoide francese avanti di un break nel terzo. Bene Davydenko su Serra e anche Wawrinka, che ha provato a complicarsi la vita perdendo il terzo al tie-break, opposto a De Bakker. Stranamente si registra il successo anche per Verdasco, trionfante su Gicquel in tre, con appena 6 game concessi. Indemoniato. Garcia-Lopez ci saluta per mano di Sock e Kohlschreiber ha faticato un po' con Vesely, tennista ceco di cui si parla molto bene... se son rose fioriranno.
La storia infinita si è giocata sul campo 5 dove Pella ha battuto Dodig 12-10 al quinto. Per fortuna non ne abbiamo visto nemmeno una fotografia. Chiudiamo con Andujar che una volta abbandonato su Twitter dal hashtag #IoStoConAndujar, non ne becca più una e oggi si è concesso a Youzhny. A proposito di chi non ne vince una nemmeno col bye o walkover è Dolgopolov. Ormai non sappiamo più cosa scrivere su di lui, la sua sconfitta al primo turno sta diventando seriale e oggi è riuscito a regalare un sorriso a Tursunov.
L'ultimo giro lo dedichiamo al triste capitolo dei ritiri, molto ricco: Tomic ha lasciato il via libera a Hanescu e Mayer a Istomin. Anche Dimitrov ha ricevuto il regalo da Falla e per concludere, a Bolelli non ha retto il polso e ha dovuto salutare il torneo, anche se il risultato era ormai compromesso con Lu. Domani ci saranno da recuperare diversi match e terminarne qualcuno, ma anche partire coi secondi turni della parte bassa di tabellone. Vedremo quattro italiani: Errani, Vinci, Giorgi e Seppi. Per il resto sarà la giornata di Federer, Tsonga, Ferrer, Gulbis, Raonic, Monfils e tanti altri... sempre sperando che il tempo regga! Per il solito quadro completo vi rimandiamo alla nostra pagina Livescore. Au revoir!
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