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venerdì 17 maggio 2013

Internazionali d'Italia: 59 vincenti a 13.

59 vincenti contro 13. Chi ha vinto? Quello che ne ha fatti 13. Tredici punti sono tre game, ma il match è durato 157 minuti, tre set e un totale di 29 giochi. C'è qualcosa che non va. Può bastare o volete anche che vi descriviamo la partita tra Nadal e Gulbis? Non ci piace ripeterci, quindi per avere idea di come sia andata basta leggere un qualsiasi resoconto di una partita sofferta di Nadal tra il 2005 e oggi. Sì, sono 9 stagioni, a occhio e croce. Nove.

Anni durante i quali è stato definitivamente sancito che il tennis difensivo paga nettamente di più di un tennis d'attacco e costruttivo, anni nei quali oltre a Nadal sono saltati fuori altri fenomeni che hanno fatto dei teloni il loro habitat naturale e del "correre per rimettere la palla dall'altra parte tanto poi sbaglia l'altro" un'arte, anni durante i quali un giocatore, mai come accaduto in precedenza, ha prodotto una mole incalcolabile di sospetti legati al doping, sebbene mai confermati. Sì lo sappiamo, ad alcuni da fastidio leggere queste cose, ma se Google offre decine di pagine legate all'argomento appena digiti un determinato nome non è colpa nostra. Abbiate pazienza.

E' vero che molte partite si perdono per mancanza di materia grigia o paura di vincere, ma non è possibile che una buona percentuale di fallimenti sia determinato dal fatto che al minimo cedimento di chi sta al comando, c'è l'altro fresco come una rosa pronto a cominciare la partita. Sempre gli stessi, li conosciamo. A tutto c'è un limite di sopportazione. E inoltre, senza farla tragica e cercare malizie, siamo noi stanchi psicologicamente di vedere le stesse cose. Il primo anno poteva anche essere divertente, ora basta. L'ATP è pregata di riportare il nostro sport alla sua normale dimensione. Grazie.

Per fortuna qualche sprazzo di tennis ancora esiste e al Foro ne ritroviamo qualche esempio. Oltre a Gulbis, criticabile per tanti aspetti 364/363 giorni all'anno, ma quando gioca così ben venga, abbiamo assistito alla crescita dell'estroso Paire, genietto dalla palla corta sempre pronta in canna. Il francese è da diversi tornei che sta dimostrando che forse c'è dell'altro, oltre a quei 3 neuroni e ieri ha battuto Del Potro, ancora vittima dei suoi alti e bassi ed elettrizzato dalla visita a Papa Francesco. Benoit trova oggi sulla sua strada Granollers. Lo spagnolo, senza infamia e senza lode (uno di quelli che in un torneo non ti accorgi se c'è o non c'è), dopo il lascia passare offertogli da Murray, ha battuto al terzo Chardy.

Il secondo quarto di giornata metterà invece di fronte Berdych e Djokovic. Il primo ha abbattuto Anderson, mettendo in luce il fatto che al sudamericano mancano tante cose, soprattutto l'esperienza per vincere. Il serbo invece ha spento la Luce, la cui forza ieri si è concentrata nello spostare le nuvole dal cielo di Roma. A seguire un grande classico della compassione: Nadal-Ferrer. Come perderà Ferru? Due set di totale sottomissione o tentativo di ribellione spento al terzo? Nel pomeriggio scopriremo quale sceneggiatura è stata scelta per oggi.

Infine il talento è stato riservato al serale, quando Federer affronterà Janowicz. Roger nella notte ha deciso che ieri il Foro avrebbe chiuso presto e, col suo nuovo taglio alla Matosevic, ha fatto un po' tutto quello che ha voluto contro Simon, fino a umiliarlo con un 6-1 6-2. Il tabellone dello svizzero, con Murray a casa, si è trasformato in un'autostrada, ma il polacco, in fiducia dopo le vittorie su Tsonga e Gasquet, potrebbe anche creare qualche grattacapo. A proposito, è vero che Riccardino vive un perenne psicodramma che porterà alla santificazione Piatti, una volta giunti alla scissione del contratto, ma per Jerzy è una vittoria che vale molto di più di tutte quelle raggiunte a Bercy. Tra l'altro ha giocato dei punti che se li avesse fatti Federer, sarebbero stati Hot Shot ATP dell'anno. Inoltre la sua è stata una vittoria al terzo, dopo quella su Jo Willy in due. Le conferme cominciano ad essere già un bel po'. Ora toccherà a lui non avere paura di vincere, anche se, a dirla tutta, per Federer questi giocatori leggermente estrosi e imprevedibili sono uno spuntino prelibato.

Sul fronte fanciulle invece l'Italia saluta la Vinci, battuta dalla Halep, mentre la Errani è ancora in corsa, grazie al ritiro della Kirilenko, ma pronta a schiantarsi sul muro Sharapova. [EDIT: la Sharapova si è ritirata e quindi la Errani è già in semifinale!]

Si dovrebbe partire a mezzogiorno con Williams-Suarez Navarro e Paire-Granollers, ma oggi, a dire il vero, è prevista tanta acqua, per cui non ci sorprenderà vedere i teloni a coprire i campi. Un motivo in più per iniziare a ragione sulla copertura del Centrale, o no? Buon tennis a tutti

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