E' andata la prima giornata di ATP finals 2012 e vi possiamo assicurare che avremmo potuto prepararci questo articolo qualche giorno fa, semplicemente andando di fantasia. Ha aperto le danze il gruppo A, quello che potrebbe essere meno prevedibile, in quanto presenti Tsonga e Berdych, che in giornata di grazia potrebbero fare la differenza. Ieri lo erano, ma non è bastato perché gli altri due del girone sono Murray e Djokovic, i predestinati a giocarsi la finale. Le sorti del ceco e del francese, con la sconfitta di ieri, sono già abbastanza compromesse, ma il bello (e allo stesso momento il brutto) del Masters dei Principi è che, con la formula dei round robin, c'è sempre almeno una seconda possibilità.
Murray e Berdych hanno rotto il ghiaccio o meglio solo il ceco l'ha fatto, perché lo scozzese per un set sul ghiaccio ci stava solo alitando sopra, subendo una vera lezione di tennis chiusa con un sonoro 6-3. Tomas era veramente una goduria da veder giocare: piedi sempre dentro il campo, colpi portati in maniera impeccabile e piazzamenti chirurgici che mettevano fuori gioco lo scozzese. E se tutto questo ha funzionato su una superficie così lenta, vuol dire che era veramente fatto bene. A questo punto però si è visto perché Murray giocherà la finale. Rientrati in campo per il secondo parziale, Berdych è rimasto allo stesso livello del primo set, mentre Andy è salito vistosamente facendo andare in tilt la macchina ceca. Il match si è messo in discesa per lo scozzese, che ha portato a casa gli altri due parziali per 6-3 6-4 e il tutto con una bassissima frequenza di "fuck".
In serata è arrivato il turno di Tsonga e Djokovic. E' stata una partita molto più divertente della precedente soprattutto grazie al francese che nel primo set ha tenuto testa al serbo in modo fantasioso, paziente e aggressivo. Probabilmente l'arrivo di Roger Rasheed, oltre a portare deliziose fanciulle nell'angolo del transalpino, ha aperto gli occhi al gioco di Jo Willy. Peccato che dall'altra parte del campo ci fosse il numero uno del mondo pronto a riprendere tutto fino a creare il tilt al neurone di Tsonga. Il primo parziale si è chiuso al tie-break non dopo diversi brividi per Nole, si pensi per esempio alle tre palle break da annullare nel game di apertura o a quella vitale sul 5 pari. In ogni modo alla fine il set si è chiuso in favore del numero uno e poi per il secondo era logico il crollo del francese, che infatti è sparito concedendo un doppio break e il 6-3.
Domani si scontreranno i vincenti e i perdenti del primo giorno, quindi si determinerà un qualificato sicuro, il vincente tra Djokovic e Murray, ma anche un probabile eliminato, il perdente tra Berdych e Tsonga. In ogni caso, per nessuno è mai detta l'ultima fino a venerdì dove ci saranno gli incroci Murray-Tsonga e Djokovic-Berdych, che potrebbero portare ben due tennisti a pari vittorie e sconfitte, quindi per scoprire chi passa si dovrà ricorrere a scontro diretto, set vinti e persi, fasi lunari, calendario Maya e altre cosette che solo Elena Pero conosce e ci racconterà.
Oggi è il turno del gruppo B, vedremo in campo alle 15 Federer-Tipsarevic e alle 21 Del Potro-Ferrer. Come dicevamo lo svizzero non dovrebbe avere problemi a centrare la qualificazione ragion per cui è bene concentrarsi sugli altri tre. Il serbo lo escludiamo, anzi sarebbe anche da capire cosa ci faccia li in mezzo. Sarà invece importantissimo l'esito del match tra l'argentino e lo spagnolo, perché saranno loro due a giocarsi il secondo posto disponibile nel girone. Si presume passi Delpo perché Duracell dovrebbe essere abbastanza svuotato e scarico dalle due settimane consecutive di successi, ma con David, su questo campo così lento, non è mai detta l'ultima!
0 commenti:
Posta un commento