Carissimi, nella fredda Svezia il Masters della Compassione sta illuminando il finale della stagione tennistica 2012. Il successo del torneo è ormai sotto gli occhi di tutti, e se il patron Johann Tirjakeölberg può festeggiare un netto aumento del suo conto in banca (grazie soprattutto al lavoro di bagarinaggio organizzato da noi in persona), anche il board dell'Atp si è definitivamente convinto della bontà dell'evento, tanto da pensare di spostarlo a giugno al posto di quel noiosissimo torneo che si svolge in quel luogo chiamato Wimbledon. Si vedrà.
Nel frattempo, chiusi ormai i discorsi del gruppo Einstein con la qualificazione di Nalbandian, primo, e di Melzer, secondo, eccovi il quadro delle semifinali: l'argentino sfiderà Dimitrov, mentre l'arguto giocatore di Vienna troverà Tomic, vincitore del girone Gioventù bruciata.
La partita-spareggio tra Tomic e Dimitrov per il primato del gruppo si è chiusa a favore dell'australiano, ma ci preme raccontarvi le cose con ordine e partire subito dalla scintillante sfida Young e Monfils, che come ben sapete è subentrato da alternate a Youzhny, fuggito in qualche landa desolata a filosofeggiare sul rovescio a una mano, dove pare sia stato raggiunto da Gasquet.
Giunti a centro campo per il sorteggio, l'arbitro ha chiesto a Monfils di scegliere testa o croce, ma Young si è subito fatto avanti rivolgendosi al francese "Ascolta fratello, voglio testa dammi quello". Gael non ha perso tempo e così ha ribattuto "Non alzare più la voce, io ti ascolto e prendo croce". Young istantaneo "Così mi vuoi sfidare? Con la rima si può fare". Stavamo toccando frecciate da far impallidire Busta Rhymes in giornata. Viste le inenarrabili occhiatacce tra i due, i loro amici in tribuna sono subito entrati in campo armati di giradischi e beat box umana e si è deciso di decretare il vincente con una gara rap. Il problema era che essendo in una competizione sportiva, non potevano parlare di droga per non cadere nel doping. Inoltre essendoci un pubblico eterogeneo non potevano farsi insulti razzisti, religiosi e, vista la presenza di minorenni, nemmeno usare le parolacce o citare armi e violenza. Tolti questi elementi era impossibile fare rap e la loro gara di rime si è quindi ridotta alla creazione di filastrocche per bambini, infatti è stata Olivia Soderling a decretare il vincitore. L'ha spuntata Monfils che, con l'invenzione di "Buppy Dup l'Orsetto, che cantava il do di petto", ha strappato un sorriso alla piccola.
E dopo il "mega" concerto è arrivato il momento clou del pomeriggio di BastaRd: l'incontro che ha decretato il vincitore del gruppo Giovenù Bruciata.
Dimitrov è sceso in campo con il suo nuovo vistoso Rolex al polso, e dopo aver dato un bacio ai bambolotti gemelli ha cominciato riscaldarsi in attesa di Tomic. L'australiano, ancora deluso per la gara di rally persa malamente contro l'esperto Nalbandian, cercava ardentemente la rivincita, ed è quindi entrato in campo sgommando con una fiammante Subaru Impreza dal parabrezza tappezzato di multe. Bernard voleva a tutti costi ripetere la gara, ma David, ubriaco in sala Vip e attorniato da una dozzina di modelle del luogo, ha risposto alla proposta di sfida con un elegantissimo rutto. Deluso, Tomic ha iniziato a sgommare per tutto il campo, guadagnandosi l'imperitura stima da parte di Soderling, che dopo essersi complimentato con papà-Tomic per la splendida educazione data al figlio, ha deciso di concedere quattro game di vantaggio all'aussie.
La cosa ha infastidito non poco Dimitrov, che a causa degli errori dei giudici di linea e dei segni dei pneumatici lasciati da Tomic, si è visto costretto a chiamare con stizza numerosi falchi. Tutti rigorosamente persi. Ricordiamo che a BastaRd la regola prevede un numero di chiamate del falco illimitate, ma all'ennesimo Hawk Eye chiamato da Grigor, Soderling ha provveduto a mandargliene uno vero. Ovviamente era un falco assassino, educato in un campo di addestramento siberiano nonché diretto discendente del falco di Ivan il Terribile. Il simpatico volatile, dell'apertura alare di tre metri e mezzo, si è delicatamente posato sulla spalla di Dimitrov stracciandogli con il becco le corde della racchetta (gradendo in particolar modo quelle in budello), per poi tornare in cima al trono di Soderling. Da quel momento, inspiegabilmente, Grigor non ha più avuto necessità di verificare un punto.
Il primo set si è chiuso quindi a favore dell'australiano per 6-1, ma nel secondo abbiamo subito avuto la sensazione che potesse esserci più equilibrio. Sul 4 pari però Dimitrov ha iniziato a fare le bizze, lamentandosi per alcune zone del campo a suo dire un po' umide. Ad un più accurato controllo si è capito però che non stava piovendo, ma erano semplicemente gocce di sangue che provenivano dagli spalti, dove il falco stava banchettando con alcuni elementi del pubblico sgraditi a Soderling. Dimitrov però non ne ha voluto sapere e ha chiesto l'immediata chiusura del tetto che, ricordiamo, impiega solo tre ore a chiudersi. Durante quel lasso di tempo, per espresso volere di Soderling, è stata trasmessa la versione integrala senza sottotitoli di Non aprite quella porta, alla quale tutto il pubblico ha assistito con dei dilatatori per gli occhi. Dimitrov, temendo che i bambolotti gemelli si spaventassero, ha provato a chiudere a entrambi gli occhi, ma sgamato da Soderling si è preso un penalty game, fatale per l'andamento del set e del match. Alla ripresa del gioco a Tomic è bastato mantenere il proprio servizio per garantirsi il successo e il primo posto del girone, davanti agli occhi commossi del papà.
Risultati:
Monfils-Young (nessun risultato tanto era una partita inutile)
Tomic-Dimitrov 6-1, 6-4
Classifica:
Tomic 3W-0L (set: 5W - 0L)
Dimitrov 2W-1L (set: 4W - 3L)
Youzhny/Monfils 1W-2L (set: 3L - 0W)
Young 0W-2L (set: 4L - 1W)
Decessi:
Tre elementi del pubblico, uno investito dalla Subaru di Tomic, gli altri due divorati dal falco assassino.
Domani si parte con le attesissime semifinali che, ricordiamo, vedranno le sfide incrociate tra i primi e i secondi dei due gruppi: Dimitrov-Nalbandian e Tomic-Melzer. C'è da riconoscere che probabilmente è l'edizione col più alto tasso di compassione. Siamo commossi.
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