Dotato di grande intelligenza, apprende molto velocemente e se dovesse continuare a fare i suoi passi da gigante forse potrebbe arrivare a vincere uno Slam anche prima di Murray. Parliamo di Raonic, tennista Canadese di 21 anni che ha colpito subito dopo il suo esordio nel circuito maggiore, soprattutto perchè, più che pensare all'immagine, in campo usa la testa per ragionare. Si dice che il sorteggio di Madrid sia stato sfortunato per Federer, perchè impegnato all'esordio col promettente ragazzone di origini montenegrine. In realtà le vera penalizzazione se l'è presa Milos perchè, per come gioca, l'idea che con un sorteggio differente avrebbe fatto tutt'altra strada e racimolato molti più punti, non può non passare per la testa. Alla fine ieri il match si è risolto per una manciata di 15, ma soprattutto grazie all'esperienza di Roger nel tie-break dell'ultimo parziale, col punteggio di 4-6 7-5 7-6.
Lo svizzero ha passato praticamente un set e dieci game come un pesce fuor d'acqua e a provare a capire in che modo rispondere al servizio di Raonic. Dopo aver salvato pericolosissime palle break nel secondo set, sul 5 pari ha avuto l'illuminazione vitale ed è riuscito a rubare la battuta al canadese, vedendo uno spiraglio di luce. Il terzo set, se il suo avversario fosse stato uno qualunque, sarebbe svanito in un veloce 6-2 per Roger, ma non contro Raonic, dotato di una solidità mentale che fa invidia anche a molti top ten. Si è proceduti nuovamente on-serve per tutto il parziale fino all'epilogo al tie-break, forse il più giusto. Qui gli anni di esperienza dello svizzero hanno avuto la meglio e il canadese sul 5-4 ha sparacchiato un dritto facile due metri fuori dal campo, concedendosi per 7-4. E' passato quindi Federer, ma i più vivi complimenti vanno a Raonic che pur non essendo naturalmente portato per la terra, ha imparato in poco tempo a giocarci. Si pensi soltanto all'esordio infelice sulla palude monegasca e si faccia un raffronto con quanto visto in questi ultimi giorni. Per Roger in regalo un turno pur sempre complesso contro Gasquet, ma sicuramente non opprimente come il precedente.
Il bulletto francese, dopo aver piagnucolato al primo turno contro Bellucci ieri è andato abbastanza tranquillo su Troicki vincendo 7-5 6-3. Il serbo, passata la foga della Davis, è diventato un diversamente-utile al tennis. L'ultimo incontro sulla terra tra il galletto e lo svizzero è stato proprio a Roma del 2011 e ha visto vincitore Riccardino, ma è difficile prevedere lo stesso successo anche per oggi. Melzer, dopo aver fatto lo splendido contro Lopez, ieri ha fallito miseramente contro Ciccio-Wawrinka per 6-1 6-4 e oggi per lo svizzero ci sarà Djokovic. Attenzione a non dare per scontato questo match perchè il serbo si è rivelato molto intollerante alla terra blu e, se oggi dovesse continuare coi suoi piagnistei come nel primo incontro, potrebbero scattare grasse sorprese.
Almagro si è liberato abbastanza velocemente di Granollers per 6-3 7-6 e anche Ferrer, dopo un primo set di studio della perfezione aurea di Stepanek, l'ha eliminandolo con un netto 7-6 6-2. Del Potro ha avuto qualche difficoltà nel momento di chiudere i giochi contro Youzhny e alla fine ha vinto per il rotto della cuffia al tie-break del secondo con uno score di 6-4 7-2. L'argentino dovrebbe essere l'avversario più temibile per Nadal, ma viste le difficoltà trovate addirittura contro l'inutile filosofo russo, non si capisce come potrebbe impensierire il cyborg. A proposito di Rafa, ieri anche lui ha fatto il suo esordio, contro Davydenko, probabilmente l'unico tennista con un saldo in positivo col toro maiorchino. Ovviamente ha vinto lo spagnolo con un facilissimo doppio 6-2. Certo, nessuno avrebbe mai messo in dubbio l'esito del match nemmeno se si fosse giocato sul ghiaccio, ma la cosa che più salta all'occhio è che Nadal non abbia minimamente risentito della tanto disprezzata terra blu. Ha giocato tranquillamente il suo tennis esplosivo, senza mai lamentarsi o perdere aderenza, confermando il fatto che ormai le sue lagne pre-torneo, nelle quali dichiara sempre di essere svantaggiato per qualcosa, rientrano tutte nei suoi riti scaramantici. A star zitti si fa più bella figura e noi non avevamo dubbi che anche stavolta si trattasse della sua solita messa in scena. Anzi, probabilmente molti degli altri "campioni" si sono fatti suggestionare come dei sempliciotti e hanno iniziato a slittare perchè la leggenda narra che la terra blu è scivolosa... Pietà.
Sorpresa del giorno è l'eliminazione di Isner per mano di Cilic con un doppio tie break, ma il fatto che lo statunitense stesse nel lato di Nadal, fa rientrare tutto nella norma, mai far penare lo spagnolo prima della finale, mai. Per la cronaca, Big John, pur avendo perso da favorito, ha dichiarato che la terra è uguale a quella dell'anno scorso, cambia solo il colore. Infatti noi ci chiediamo: ma se un anno fa ogni 5 minuti si diceva che i campi di Madrid erano più veloci perchè in altura, per quale motivo quest'anno è colpa della terra blu? Misteri.
Si interrompe la scia positiva di Andreas Seppi che ha perso in tre set per mano di DolgoLuce 6-7 7-6 6-3. Il tennista di Caldaro sembra in un buon momento e in vista di uno slam non è male come situazione. Meglio per lui che si tenga in questo stato almeno fino al Roland Garros, dove appena un terzo turno gli farebbe mettere in saccoccia molti punti facili. Ma prima di tutto c'è Roma, dove potrebbe accendere la passione combined in HD del pubblico italiano. Dolgopolov continua quindi a illuminare Madrid e accede agli ottavi dove troverà Tsonga ieri vincitore per 6-2 7-6. Il francese tutto sommato ha tenuto sempre le redini della situazione contro Harrison, anche se il promettente americano nel secondo set è vistosamente salito di livello fino a portare il pugile al tie-break. Nel game decisivo c'è stato anche un ricamo di fair-play che gli acclamati fab four si sognano: Tsonga ha dichiarato un doppio rimbalzo non chiamato dall'arbitro, concedendo il punto all'avversario, e la situazione non era proprio ideale per permettersi questi buonismi. Ha vinto la lealtà del transalpino. Complimenti.
Per chiudere, Monfils ha usufruito del ritiro di Andreev e ora per lui ci sarà Berdych. Verdasco invece ha dimostrato la sua compassione smagliante battendo Falla in SOLO 2 ore e 45 minuti per 6-7 6-4 6-4. In premio alla sua tenacia, avrà la quattordicesima umiliazione pubblica consecutiva contro Nadal. Anche oggi partenza alle 13 su Sky con diversi match interessanti oltre a quelli scontati... Tutti i dati tecnici che piacciono ai più pignoli come al solito si trovano nella nostro pagina Livescore. E' tutto anche per oggi, buon tennis!
4 commenti:
In realtà - e lo dico da tifosa di Jo-Willy - la mia impressione è che, se Harrison non avesse protestato in maniera tanto accesa con l'arbitro, Tsonga se ne sarebbe rimasto zitto e avrebbe incassato il punto... in ogni modo so che per voi applaudire la sportività di un galletto è un grande sacrificio, quindi bravi ;)
Dici? Ricordo che a Londra aveva protestato qualche secondo perchè gli era stato chiamato un not-up errato, poi come hanno mandato i replay sui maxi schermo, durante il cambio campo, c'era Lahyani che stava facendo il buffone tappandosi gli occhi come per dire "Che vergogna ho fatto una stupidaggine". Anche Jo ha visto il replay, ma ha fatto il signore, non ha accennato proteste, ma nemmeno sguardi infuocati. Tsonga mi sembra uno abbastanza leale, anche oggi con Dolgo avrebbero potuto mandare in vacanza l'arbitro. E poi sai che figura a rincontrare Harrison e sentirsi dire sarcasticamente "Grazie per l'onesta!". Un conto è Petzschner che prende la palla con lo stinco e dice che l'ha colpita con la racchetta giurandolo sulla madre, un conto è Jo, che poi è grande e grosso, ma un pezzo di pane. Poi ovviamente potrei anche sbagliarmi sia chiaro ;)
Concordo circa l'albatros canadese adottivo.
Ha grandi margini di miglioramento (rovescio e spostamenti, peraltro già progrediti), è solido di "testa" e rappresenta una concreto auspicio da cullare quale antidoto (prossimo) all'urticante monopolio dell'idrocefalo.
Non riesco ad inquadrare Gasquet nella definizione di "bullo" (è mite ai confini del pavido...), mi intriga l'ipotesi di un'evoluzione offensiva (ancorchè estemporanea, esasperata e tutta da "registrare") di "Re" Roger mentre, romanticamente, bramo un'affermazione ad altissimo livello di Dolgo l'alieno.
Ciao ragazzi e buon lavoro.
Stefanello Leconte.
"Bullo" per Gasquet è un'esagerazione dovuta proprio al suo carattere da cerbiatto. E' nata nei mesi in cui è tornato a galla dopo il periodo buio. Festeggiava con pugnetti e fare altezzoso anche quando vinceva match gestiti penosamente, come avesse fatto una grande partita di pura dominazione (anche a Madrid contro Bellucci per esempio). E' come quando parliamo di Seppi Terminator o Fuoriclasse di Caldaro. Sono nomignoli che ormai ci portiamo dietro per tradizione
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