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venerdì 11 maggio 2012

Verdasco: la sottile linea rossa tra il campione e la compassione

Nessuno batte Verdasco quattordici volte di fila. Purtroppo per noi i Maya ci hanno preso, pentitevi dei vostri peccati e non prendete impegni per il 21 dicembre per potervi godere dal balcone di casa la fine del mondo. Ieri è arrivato un altro incredibile tassello del disegno galattico che si deve comporre prima del grande giorno. Dopo la vittoria di Seppi a Belgrado, ecco un evento dalla probabilità pari a zero concretizzarsi sotto i nostri occhi: il successo di Verdasco su Nadal. Si pensi che il loro ultimo incontro, appena due settimane fa a Barcellona, recita un avvilente 6-0 6-4 ai danni del madrileno. Per non parlare delle precedenti 13 sconfitte consecutive avvenute nei modi più compassionevoli possibili per il baldo Nando, fra le quali quella indimenticabile di Cincinnati lo scorso anno. Ieri invece niente da fare: ribellione in terra iberica, basta sottomissione, uno scatto d'orgoglio e primo match vinto in carriera contro il suo boia preferito Rafa.

Un trionfo giunto in un modo che nessuno può spiegare, soprattutto perché dall'altra parte c'è il più grande tennista vivente della terra battuta. Tralasciando i capovolgimenti di compassione avvenuti nei primi due set chiusi con un 6-3 3-6, il terzo ha del fantascientifico: arrivati al 5-2 per il cyborg e servizio, con Verdasco che ormai vomitava "Puta" da ogni orifizio corporeo, è partito il cervello a entrambi i giocatori. Rafa ha cominciato a regalare punti a caso e mandare dritti a metà rete (se riuscivano ad arrivarci), Nando invece è partito con lo sparacchiare vincenti qua e là dalle traiettorie impossibili. E alla fine si è arrivati al 5 pari. Il maiorchino a questo punto non sapeva più se piangere, suicidarsi o mettersi a dormire sul campo da quanto era visibilmente affaticato. Al contrario Verdy era gasato come fosse all'inaugurazione della collezione primavera-estate CK insieme al suo amico Feli, tanto che è riuscito a rubare il servizio all'avversario per la terza volta consecutiva per poi chiudere il match 7-5. A questo punto son partite lacrime, festeggiamenti, rapporti sessuali occasionali sugli spalti, Nando abbracciava i familiari ed esultava come avesse vinto il torneo. Una scena che a confronto l'esibizione di Gigi D'Alessio con la Bertè e i ballerini da discoteca a San Remo aveva un senso.

E' stato un concentrato di insano disgusto durato 3 ore e 10 minuto, un match che speriamo non venga mai replicato, non tanto per la dipartita prematura del cyborg maiorchino che è pur sempre cosa buona e lieta, ma per il livello di tennis infimo raggiunto. Si sono visti dritti di Nadal, che nel tentativo di arrotare all'inverosimile non raggiungevano nemmeno la rete (!), palle sparacchiate chilometri fuori dal campo, imprecazioni contro il mondo, ma niente rispetto ai tre doppi falli consecutivi di Nando. Filini e Fantozzi avrebbero raggiunto risultati più discreti. Nonostante Rafa in conferenza se la sia presa con la terra blu, intimando che l'anno prossimo parteciperà solo a patto che torni il rosso, era visibile fin dai primi punti che aveva qualcosa che non andava a livello fisico, era debilitato e biancastro. Per intenderci, un altro sguardo rispetto a quello da toro scatenato che aveva contro Davydenko. Il problema è che se per l'ennesima volta si metteva a dire che aveva problemi, forse rischiava i fischi in sala stampa, perché il suo denunciare sistematicamente malesseri pre-torneo, smentiti da prestazioni esplosive sul campo, lo fanno cadere nel vortice "Pierino e il lupo".

Ecco quindi Verdasco, a un passo dalla compassione, giungere ai quarti in casa e da campione. Ovviamente è conscio che quello successo ieri gli dovrà bastare per il resto della vita, perché già oggi non vedrà la palla contro Berdych, vincitore su Monfils agli ottavi con un doppio 6-1. Djokovic, contrariamente all'amichetto Nadal non ha perso, anzi è passato fin troppo facilmente su Wawrinka per 7-5 6-4, ma speriamo perda presto perché è diventato di una pesantezza esagerata con le sue sceneggiate da pattinatore. Basta una volta denunciare che scivoli su questa terra, per il resto anche noi abbiamo gli occhi per vedere quando stai per cadere, non c'è bisogno che lo evidenzi ampiamente ogni volta. Anche lui, pur vincendo, ha dichiarato che non tornerà l'anno prossimo se non tolgono la terra blu. Perfetto speriamo la facciano verde. Intanto noi di ControBreak ci stiamo armando di bombolette per portare un po' di "colore" nel centrale di Roma... televisivamente paga. Per il serbo ci sarà il paggetto Ringhio Tipsarevic, ieri vincitore su Simon in tre set 7-6 5-7 6-1.

Come previsto Roger ha passeggiato sul velluto blu contro Gasquet con un facile 6-3 6-2, mentre Almagro dopo aver bruciato diversi match point, ha ceduto al primo per Ferrer 7-6 3-6 7-6. Compassione da manuale. Del Potro ha battezzato Cilic con un 6-2 6-4 e oggi sarà sottoposto al tentativo di conversione da parte di Dolgopolov. Bellissimo il match di Alex contro Tsonga, divertimento per noi e per loro che hanno giocato dal primo all'ultimo 15 quasi dimenticandosi del punteggio e danno vita a una partita veramente piacevole. Da prendere come esempio. Alla fine ha vinto l'ucraino 7-5 3-6 7-6.

Oggi giornata di quarti in diretta dalle 13 su Sky e come al solito per il resto c'è la nostra fantastica pagina Livescore dove troverete di tutto e di più. Buon tennis!

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