Quasi ci avevamo sperato. Ma purtroppo le vere sorprese, di questi tempi, sono sempre più rare. David Nalbandian ha lottato come un leone nel secondo turno degli Internazionali d'Italia contro Andy Murray, ma la legge del più forte è stata fatta valere anche ieri, con il punteggio di 6-1, 4-6, 7-5. Il panzuto argentino, il cui talento è ormai direttamente proporzionale al suo girovita, ha fatto vedere i sorci verdi allo scozzese. E dopo un primo set giocato male ha portato la situazione in parità conquistando con carattere il secondo, per poi purtroppo cedere sul più bello al terzo. Peccato, perché nel parziale decisivo Nalba era anche andato avanti di un break, facendoci accarezzare l'idea di non vedere più lo scozzese calcare il sacro suolo italico. Bel match, senza dubbio il migliore del giorno, anche perché se pensiamo che negli altri campi si è assistito a sfide quali Querrey-Nieminen (7-6, 5-7, 6-4) e Ferrero-Monfils (7-5, 6-3), non ci voleva poi molto a offrire maggior spettacolo al pubblico che ha affollato il Foro.
Sotto il sole capitolino la giornata era iniziata con il successo, prevedibile, di Ferrer su Verdasco, che forse ancora ubriaco dalla vittoria su Nadal a Madrid ha lasciato volentieri il match al suo connazionale per 6-3, 7-6. Poco dopo il madrileno ha ricevuto la solidarietà del suo amico del cuore, che contro Granollers ha compassionevolmente perso con un doppio 6-4. La coppia si è quindi riunita per poter affrontare al meglio le gioie della movida romana. Bene il successo di Gasquet su Melzer, arrivato dopo un primo set dominato e dopo svariati tentativi di far rientrare l'avversario in partita nel secondo. L'austriaco ha declinato l'invito del transalpino che ha così potuto chiudere 6-1, 7-6. E' stata poi la volta di un altro bel match, quello tra la clava di Del Potro e il fioretto di Llodra. Inutile dire che ha vinto la clava, ma l'eclettico francese ha regalato più di qualche perla, mandando in visibilio il pubblico della Supertennis Arena.
Le leggenda narra che si siano giocate anche Simon-Young e Monaco-Ungur, ma avendo preferito non seguirne nemmeno uno scambio di questi due incontri vi informiamo solo del risultato, che pare abbiamo visto vincitori il giocatore di Nizza in due set 6-2, 7-5 e l'argentino con un doppio 6-2. Per quanto riguarda il fronte italiano Starace ha confermato il suo pessimo momento andando a perdere in tre set contro Kubot, non proprio uno specialista del rosso. Speriamo che la crisi del campano passi presto, perché vederlo sparire anzitempo in ogni torneo al quale partecipa rattrista un po'. La Pennetta ha invece esaltato il pubblico del Pietrangeli con una netta vittoria sulla Kirilenko, mentre la Errani ha vinto nove game consecutivi contro un codice fiscale svizzero che non riusciamo a scrivere, prima di assistere al ritiro dell'avversaria. Infine nel derby Vinci-Knapp ha avuto la meglio quest'ultima in tre set.
La serata del Foro ha poi visto protagonista il numero uno del mondo Novak Djokovic, che ha schiantato il molto diversamente simpatico Tomic con un periodico 6-3. Grazie.
Oggi si prevede un bel mercoledì, con gli esordi nel torneo di Nadal e Federer, rispettivamente opposti alle vittime sacrificali Mayer e Berlocq. Ci sarà anche un po' d'azzurro con Fognini, il cui impegno con Granollers non è certo proibitivo, e con Seppi, il cui rischio di lasciarci le penne con Isner è più che possibile. Ci sarà poi Lorenzi, che dopo il successo su Davydenko ne cercherà uno ancora più prestigioso contro Gasquet, ma il francese contro Melzer è apparso in forma, quindi niente illusioni salvo attacchi improvvisi di compassione dell'angioletto di Beziers. Per tutto il resto del programma vi rimandiamo alla pagina Livescore, dovre potrete vedere in maniera più analitica quanto di bello vi abbiamo raccontato in questo post. E come si dice a Roma, se beccamo!
2 commenti:
"Fognini, il cui impegno con Granollers non è certo proibitivo"... per la serie le ultime parole famose. Ragazzi, ormai è ufficiale: i vostri poteri gufatori sono di gran lunga superiori a quelli di Wilander!
Modestamente non ci batte nessuno.
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