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domenica 13 maggio 2012

Madrid: Berdych e Federer i superstiti della terra blu

Eccoci all'epilogo del tanto discusso Masters 1000 di Madrid. Un anno di tira e molla, lo fa non lo fa, scherza non scherza, fino a quando pochi mesi prima dell'evento ecco sbucare la terra blu sul centrale della scatola magica. Prima le lamentele fuori dal campo, poi l'arrivo prevenuti e quindi le lagne definitive una volta tastata la nuova superficie. "Si scivola, questo non è tennis, o io o il blu". Amen. Solo ieri siamo riusciti a goderci due match dove i protagonisti in campo non si sono rifugiati nell'alibi della terra blu, ma hanno umilmente lottato con le loro capacità, per riuscire a portare alla propria bacheca almeno la finale, di quello che è pur sempre un Masters 1000. Riprendendo quanto ha scritto Raonic su Twitter, oggi scopriremo chi passerà alla storia per essere colui che non ha mai perso sul blu! A contendersi questo "onore" sarà Federer e Berdych che hanno rispettivamente battuto Tipsarevic e Del Potro.


Niente da fare per l'argentino. Nonostante la maggior parte degli appassionati avrebbe voluto vederlo in finale in un Masters 1000, dopo tutto quello che ha passato, contro il ceco indemoniato c'è stato poco da fare. La cosa che maggiormente stupisce è che Tomas ieri ha usato la testa e non si è mai perso durante il cammino. Evento raro. Sotto 3-5 appena ha avvertito un minimo calo di Delpo, ha istantaneamente drizzato le antenne prendendosi il break per pareggiare i conti fino a giungere al tie-break. Qui il disastro dell'argentino: contesta una palla data buona prendendo come punto di riferimento un segno sbagliato sul terreno, ma l'arbitro lo corregge mostrandogli quello vero e buono (confermato dal falco). Del Potro, che come sappiamo non è Petzschner, nella sua buona fede si è visto derubato ingiustamente e non si è dato pace perdendo sia le staffe che il tie-break. Il secondo parziale si è aperto con un break in apertura di Berdych, che però è stato recuperato più avanti dall'argentino. I due giocatori bene o male si equivalgono, colpi piatti e traccianti, per cui l'epilogo più giusto è stato anche stavolta il tie-break. Anche qui, altra disgrazia per Delpo che sul 6 pari, dopo aver annullato un match point, ha avuto un'altra discussione con l'arbitro per quello che secondo lui era un ace negato (arbitro impeccabile, anche in questo caso il falco ha confermato la sua decisione) e il game decisivo si è chiuso per 8-6.

Il ceco ha così raggiunto la finale confermando tutte le nostre osservazioni su questa deliziosa superficie, infatti ha vinto il giocatore che ha fatto più ace, più vincenti e maggiori discese a rete. Giusto, il tennis è uno sport dove il punto va ricercato. Ci sta un 15 guadagnato in modo spettacolare con una super difesa che viene premiata, ma tramutare questo in un'arte vuol dire fare corsa non giocare a tennis. Federer aveva capito tutto da prima di iniziare il torneo ecco il perché dei suoi serve & volley apparentemente senza senso nel primo match. In realtà la lettura era facile: rispondere agli ace di Raonic con una mossa ancora più offensiva. Alla fine ha avuto ragione. Ieri contro Tipsarevic non c'è stata proprio partita e nemmeno un minimo sussulto. E' stato un monologo finito 6-2 6-3 dove Roger ha giocato il suo tennis perfetto, danzereccio, angelico, facendo sembrare facile l'impossibile, ma un conto è vedere 10 minuti di highlights su YouTube, un altro è seguire una partita intera di uno che gioca da solo. Non ce ne vogliano i tifosi, ma alla lunga il monologo diventa noioso. Ovviamente non è colpa dello svizzero, ma degli altri che giocano a stampino e non si sanno adattare alle situazioni.

Dopo una settimana dedicata a riportare le lamentele dei giocatori per la terra blu ci sembra quasi strano dover compilare un post lineare e composto raccontandovi partite normali. I puffi quasi quasi ci mancano! La finale sarà alle 16:30 e ovviamente Federer parte come favorito, però attenzione a Berdych! Lo svizzero non è come Nadal, che con alcuni nomi nel 99.9% dei casi vince per forza, Roger nella sua carriera ci ha abituato a clamorosi epic fail non indifferenti da nomi impossibili, quindi il match di oggi ha un favorito, ma non è scontato. Staremo a vedere se Tomas riuscirà a trovare una luce. Buon tennis!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Per me il tennis è uno sport che può assaporare a più livelli. C'è il lato tecnico, quello atletico e quello agonistico. Tutti e tre gli aspetti possono creare spettacolo. Mi piacciono i tennisti tecnici come Federer e Dolgopolov e la loro naturalezza nel compiere colpi difficili, ma ni piacciono anche i grandi corridori, quelli che non mollano mai. Sono questi ultimi che, rimandando dall'altra parte palle che sembravano perse, costringono l'avversario più tecnico ad esibirsi in ulteriori gesti godibili. Quanti colpi deliziosi di Federer ci siamo goduti grazie alle palle in più che Nadal gli ha rimandato?

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te. Le partite tra un grande attaccante e un grande ribattitore spesso diventano molto più spettacolari delle partite tra due grandi attaccanti.

Però resta un problema: le condizioni di gioco dovrebbero far sì che ogni tanto riesca a vincere anche un attaccante che non si chiami Roger Federer. E lo stesso Roger Federer non vede più uno slam dall'Australian Open del 2010. Le ultime 8 prove dello slam sono state vinte da Djokovic e Nadal. Se ci spostiamo al circuito Master 1000, l'ultima vittoria che non sia di Nadal o Djokovic o Murray o Federer risale a Bercy 2010, vinto da Soderling.

Quindi è da quasi 2 anni che non vediamo vincere qualcosa di importante (torneo slam o master) un giocatore che non sia Nadal, Djokovic, Murray o Federer, gruppo di cui 3 giocatori su 4 costruiscono il loro tennis su mobilità e regolarità, e l'unico dei quattro che ha un tennis fondamentalmente offensivo ne fa 31 l'8 di Agosto.

Lucky Loser ha detto...

Ma alla fine arriviamo ad avere lo stesso parere. Tu parli di quanti colpi deliziosi di Federer grazie alle palle in più che rimanda Nadal, ma ti fermi li. Pensa invece quanti errori gratuiti di Federer al decimo vincente rimandato in campo da Nadal... e non è uno o due punti, ma una carriera intera. Il tennis dovrebbe stuzzicare la fantasia del giocatore per trovare il vincente, non uno sport che ti da la gloria per l'errore dell'avversario. Certo tu dirai: se uno ha veramente fantasia poi trova la chiave per fare un vincente anche a uno che piglia tutto. Verissimo, ma allora giochiamo pulito e portiamo le superfici al naturale perchè altrimenti giocatori come Lopez, Llodra, Dolgopolov, Stakhovsky, Del Potro e tanti altri giocano in due contro uno e perdono per sfinimento. Vedersi rimandare 5-6 vincenti, urta e porta all'errore, sono persone non macchine. Una volta pareggiati i conti con le superfici allora posso accettare che tu pigliatutto ti prendi i tuoi meriti, ma ora che vivi perchè ogni superficie è lenta e ti avvantaggia, no.
Se poi a qualcuno piace vedere un tennista che vince perché la maggior parte dei punti sono errori gratuiti dell'avversario, meglio per lui, ci dispiace, evidentemente non sa cosa è il tennis

Anonimo ha detto...

Il problema non ci sarebbe se non si facesse il "tifo" per un giocatore o per un tipo di giocatore. Quando io ho visto un grande incontro fra un grande attaccante ed un grande difensore, poco mi importa di chi alla fine alza il trofeo. Detto questo, bisogna dire che di difensori fenomenali come Nadal e Djokovic non ne nascono tutti gli anni, finita la loro era è probabile che lo cose cambino.

Roberto b
(era mio anche il primo commento)

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