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sabato 13 ottobre 2012

Djokovic e Murray alla conquista di Shanghai

Mettiamola così, per i sostenitori di Federer lo svizzero ha fatto il suo compitino per raggiungere le 300 settimane da numero uno, e rafforzare il gap su Djokovic che gli assicurerebbe di chiudere l'anno in prima posizione. Per chi invece non ha queste strane perversioni c'è da dire che oggi Roger ha giocato non al meglio, il servizio l'ha dimenticato a casa e ha meritato di perdere. Al contrario invece Murray, continua a portare avanti il suo cammino psicologico che dovrebbe condurlo alla consapevolezza di essere un vero big, esattamente come i tre che gli stanno avanti (è vero che Rafa è ormai quarto, ma se fosse in pista difficilmente sarebbe dietro Andy). Meritato quindi il posto in finale per lo scozzese, oggi autore di un match regolare e tranquillo, senza grossi scivoloni, nonostante le varie soste per aprire e chiudere il tetto del centrale di Shanghai.

Il match si è chiuso in due set, ma si pensava l'epilogo potesse essere tutt'altro, visto che si è aperto con un break e controbreak. Inizialmente poteva sembrare un buon segnale, invece era solo un presagio sull'assenza totale del servizio di Federer (si pensi che tre doppi falli di seguito in un game non si vedono nemmeno nelle partitelle domenicali amatoriali) e sul fatto che a Murray ormai bastano pochi 15 per calibrare per bene i colpi. Le uniche vampate di Roger sono arrivate col trucchetto puerile della pioggia. Dopo due gocce sul campo, probabilmente causate da un pipistrello di passaggio che ha fatto la pipì, lo svizzero ha chiesto di fermarsi per chiudere il tetto, come se stesse cadendo una cascata. Era solo un arrampicarsi sugli specchi per spezzare il ritmo dell'avversario. Ci è riuscito, ma per due 15. Sul 6-5 5-4, e servizio Murray, hanno poi interrotto nuovamente per pioggia (vera), ma Andy non si è fato fregare e ha prontamente chiuso le danze. Ha vinto chi ha meritato e Federer ha giocato male, ma perché ci ha messo lo zampino lo scozzese. Bisogna riconoscere questo passaggio fondamentale.

Per quanto riguarda Djokovic-Berdych, il discorso è praticamente lo stesso appena fatto per l'altra semi. Non è il ceco che ha giocato male, ma Nole che è stato superiore senza pietà. Si pensi che appena il serbo ha mollato di un pelo la presa, è passato dal poter chiudere il primo set 6-1 a sigillarlo per il rotto della cuffia con un 6-3. Anche nel secondo, un break ha congelato il parziale, chiuso poi per 6-4 sempre da Djokovic. Diciamo che tutto sommato non ci si attendeva un risultato diverso, al massimo lo si poteva sperare, per aggiungere una variazione al solito tema. La finale di Shanghai sarà quindi tra il serbo e lo scozzese. Per chi vorrà sapere un nostro pronostico, ci contatti in privato, mandandoci via fax una dichiarazione firmata che assicura che il 50% della vincita conseguita scommettendo il contrario della previsione di ControBreak, verrà versato istantaneamente nel nostro conto in banca. In ogni caso pensiamo sarà una partita standard con tremila scambi da fondo, recuperi, giocate in braccio ai giudici di linea e siluri terra aria a caso, quindi ci auguriamo piova a tratti così vedere aprire e chiudere il tetto molte volte ci darà quel senso di varietà che tanto ricerchiamo nelle partite di tennis. Buon divertimento!

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