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lunedì 15 ottobre 2012

Djokovic batte Murray in extremis e conquista la Cina, ma è finalmente ora di tornare in Europa

Shanghai si è concluso con la vittoria di Djokovic, ma l'immagine di copertina non poteva che essere dedicata a lui: Andy Murray. Ormai non esistono più parole questo ragazzo e, nonostante spesso noi ci divertiamo a denigrarlo, stavolta trova da solo gli argomenti per silurarsi. Capita spesso che un tennista non riesca a concretizzare al volo un match point e gliene servano diversi per portare a casa il successo, ma quanto fatto dallo scozzese è andato oltre. Il match si è incamminato in modo insolito perché dal 2-0 per Djokovic si sono susseguiti una serie di break e controbreak da far invidia alla WTA. Non è possibile che il tennis maschile stia diventando questo. E' inaudito che un giocatore debba sperare di rispondere per trovare un vantaggio. Non esiste. Non è tennis. Punto. Il nostro amato sport è strategia e conduzione dei giochi e di certo non si possono raggiungere questi obbiettivi lavorando di rimessa per sperare che l'altro sbagli. Il match di ieri ci ha confermato che invece i giocatori al vertice ormai vivono di questo. Abbatteteli, grazie.

Arrivati sul 5 pari, i due giovincelli hanno finalmente imparato a tenere il servizio e Djokovic, non contento, da 40-0 è riuscito a farsi breakkare nuovamente con un dritto al volo mandato fuori e una volè in corridoio. Complimenti, per una volta che arrivi a rete, potevi almeno metterla in campo... e invece niente. Anziché ritirarsi per la vergogna e sbattersi la testa al muro, ha disintegrato la racchetta a terra come se fosse colpa del povero attrezzo, che ha così tirato le cuoia, senza nemmeno poter salutare le altre sorelle nella sacca. Arrivati 6-5 per Andy, lo scozzese ha eccezionalmente tenuto il servizio chiudendo il primo parziale per 7-5.

Arriviamo quindi al meglio del peggio. La situazione vedeva: Nole svantaggiato psicologicamente perché aveva buttato all'aria un set per due colpi al volo che sbaglierebbe (forse) un giocatore di circolo, ma solo perché prende la racchetta in mano un'ora alla settimana e magari mentre è in campo ha anche da pensare alla sua povera schiena spezzata dal lavoro e ai figli da mantenere. Dall'altra parte invece Andy in fiducia per aver vinto un set riuscendo a venirne fuori indenne dalla "corsa al disastro". Effettivamente lo scozzese ha sfruttato il fatto di trovarsi in vantaggio e si è preso il break sul 3 pari portandosi in avanti fino al 5-3. Sul turno di servizio di Djokovic ha però staccato la spina, convinto del fatto che "tanto dopo ho il servizio", ma forse aveva già dimenticato quanto accaduto a inizio primo set. Epic fail. Prontamente brucia un match point e concede il servizio. Si è arrivati quindi al tie-break e qui è stato il disastro definitivo, che ha messo in luce quanto lo scozzese non abbia ancora capito come si devono vincere le partite che contano, quando non è l'avversario che le regala. Andy ha buttato altri 4 match point e Djokovic è riuscito a pareggiare il conto set! Vamos!

Il terzo non poteva che andare al serbo, che sarà antipatico, giullare o quello che volete, ma ha capito come gestire le situazioni di tensione molto meglio del suo coetaneo, e non solo. Dopo un break sul 3 pari, ha chiuso il parziale 6-3 e quindi il match. E' stata una partita lunghissima, dove i due hanno dato il loro meglio (!), dimostrato di saper sparacchiare dritti e rovesci da ogni parte del campo, a testa in giù, in equilibrio sull'alluce e da ogni dove, soprattutto dalle braccia dei giudici di linea. Andy e Nole ad oggi sono i migliori tra i top player, perché il tennis ormai è definitivamente difesa, una gara all'ultimo recupero e al primo che sbaglia. Questo piace, fa impazzire ed esaltare le folle, noi ci adeguiamo per quanto possibile, ma non riusciamo ad apprezzarlo, se non a tratti. Murray perde quindi la corona di Shanghai e Djokovic è il suo successore. Molto probabilmente saranno loro due a giocarsi il titolo di Principe dell'anno a Londra. Se nel 2013 ci saranno match così lunghi e le finali sempre coi soliti quattro nomi che si alternano, chiederemo a Felix Baumgartner di prestarci la capsula per buttarci da 40 mila metri d'altezza e recuperare tutta l'adrenalina che il tennis non ci ha regalato quest'anno.

Questa settimana si cambia fuso orario e si torna in Europa per il gran finale, con gli ATP di Vienna, Stoccolma e Mosca. Del Potro e Tipsarevic conducono le danze nel torneo austriaco al quale parteciperanno anche Lorenzi, Volandri e Fognini, opposti rispettivamente a Paire, Ebden e Young. Non ci sarà Seppi che diserta il torneo "di casa" per giocare in Russia, dove addirittura è tesa di serie numero due subito dietro Dolgopolov. L'italiano dovrebbe arrivare almeno in semifinale senza problemi visto che dalla sua parte sono stati sorteggiati una caterva di qualificati o giocatori di poco conto. In caso non dovesse riuscire nell'impresa, confideremo in Cipolla e Bolelli, che in partenza se la vedranno rispettivamente con Gabashvili e Karlovic. Per chiudere, in Svezia conducono i giochi Tsonga e Berdych. Non poteva essere altrimenti visto che i due si spartiscono un povero neurone, costretto a fare gli straordinari. Seguono i nomi di Lopez, Almagro e Baghdatis. Forse è il torneo più interessante, per quanto riguarda i partecipanti e Supertennis lo seguirà da domani! Magari con la speranza di acquistare la finale degli altri tornei, in caso di successo degli altri italiani in gara.

E' veramente tutto per oggi, per ogni informazione extra sui tornei della settimana e non solo, vi rimandiamo alla nostra bellissima e aggiornatissima pagina Livescore! Che la Stratosfera sia con voi!

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