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sabato 31 marzo 2012

Miami: Nadal infortunato abbandona il torneo, finisce la grazia per Monaco

Annata sfortunata per gli organizzatori di Miami, prima Isner, idolo di casa, ha perso prematuramente nonostante le faville di Indian Wells, poi Federer eliminato al terzo turno da un insolito Roddick (morto letteralmente nel match successivo), quindi ieri la notizia del ritiro di Nadal per il problema al ginocchio, che ha bruciato una semifinale. Ma il peggio deve ancora arrivare con la finale tra Djokovic e Murray, sempre che oggi non annullino il torneo per inagibilità del centrale!

La giornata di ieri teoricamente sarebbe dovuta iniziare alle 21 con la semifinale più incerta, quella tra Rafa e il nuovo discepolo di Lendl. Lo spagnolo veniva da una serie di successi per niente convincenti, nei quali ha passato più tempo a farsi massaggiare le ginocchia che non a giocare; ieri la doccia fredda del ritiro, a poche ore dall'inizio del match. Nonostante l'abbiamo sempre accusato di aver stancato coi suoi medical timeout, sicuramente non ci impietosisce il fatto del ritiro e non ci fa cambiare opinione sulle sue pause strategiche, ma comunque ci dispiace vederlo perdere in questo modo, perché gustarsi la sconfitta sul campo di un fab four è pur sempre una deliziosa delizia e incanto e piacere impiacentito. Adesso, i punti compassione di Tsonga si raddoppiano, anche alla luce del fatto che col Murray visto nei turni precedenti, c'era forse qualche speranza di centrare la finale. Lo scozzese vacanziero è approdato all'ultimo atto grazie a due walkover arrivati dai giocatori più temibili: Raonic e Nadal. Praticamente la dose di fortuna dell'organizzazione di Miami, se l'è presa lui che si trova in finale con la vittoria su Falla (!), Simon con la schiena a metà e il magnanimo Tipsarevic.

Ma in fatto di buona sorte non è da meno il serbo giullare che, una volta liberato da Federer, non aveva più nessuno nel suo cammino potesse arrecargli problemi. L'altra speranza, Del Potro, è crollato tristemente sotto i colpi di pallettar Ferrer, che è poi deceduto in battaglia contro Djokovic, e col tennis monocorde che si ritrova, non ci si poteva aspettare altro. Destino uguale alla brutta copia di Ferru,  Monaco. Per non saper ne leggere e ne scrivere, noi ieri abbiamo definito David una copia potenziata dell'argentino e anche i fatti ci vengono in aiuto, ironia della sorte, il primo ha perso 6-2 7-6 e l'altro 6-0 7-6. I due game della potenza. Unico istante in cui sono riusciti ad alzare la testa è stato quando Nole ha accusato la stanchezza, mentre i loro polpaccetti continuavano a zompettare freschi. Ma trattasi di tennis, non di corsa... e alla fine i conti sono tornati, anche se vedere la sofferenza inattesa del serbo è stato pur sempre motivo di gaudium magnum.

In conclusione il pubblico di Miami riuscirà a godersi almeno una finale tra due fab four. Ci sono tre possibilità di svolgimento: la prima è trovare un inguardabile Djokovic stile Dubai con vittoria schiacciante del cespuglio, la seconda è vedere una piallata dello scozzese, da staccare dai teloni pubblicitari a fine match oppure un Murray offensivo e brillante, visto che le carte in regola per esserlo le ha (ma odiosamente si rifiuta di usarle), e a quel punto si potrebbe assistere a un match interessante. Tutto questo lo scopriremo domenica a partire dalle 18:30, per tutto il resto c'è la nostra pagina Livescore. Buon tennis!

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