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venerdì 30 marzo 2012

Miami: ci mancava solo Monaco in semifinale!

Dopo il tour de force per far giocare gli ottavi tutti nel giro di poche ore, in modo che potessimo vedere nemmeno la metà degli incontri, ieri notte a Miami si è conclusa l'inutile "due giorni" di quarti, che non ha fatto altro che farci perdere ore di sonno per niente. La prima tranche ci ha regalato con immensa sorpresa (!) la semifinale Nadal-Murray, mentre ieri si è consumato il vero dramma con Monaco che ha asfaltato Fish guadagnandosi un posto contro Djokovic. Ma vediamo bene cosa è accaduto in questi rabbrividevoli quarti.


Murray e Tipsarevic hanno dato il via alle danze dell'orrore. Ringhio ha avuto un permesso per andare a Miami, visto che il Milan aveva l'impegno contro il Barcellona in Champions e così lo scozzese si è dovuto sudare la semifinale. Il serbo ha cominciato alla grande, con un break in apertura e set in saccoccia per 6-4. L'inizio del secondo parziale è partito in modo superlativo con Andy che perdeva il servizio e si consegnava nelle mani del serbo. Ci stavamo sperando, e non poco, ma ecco che dal nulla è arrivato il fisioterapista, camminando sulle acque e moltiplicando i pani e i pesci. Un tocco di bacchetta magica ed ecco sparito il mal di pancia dello scozzese, la compassione di Ringhio è salita alle stelle e il è match totalmente girato, 6-3 6-4 per il diversamente simpatico. Cominciamo a diventare intolleranti verso il medical timeout.

A questo punto è arrivata la partita più attesa dei quarti, Nadal-Tsonga. Il pugile probabilmente aveva passato la notte in Francia ed è approdato a Miami cinque minuti prima di cominciare perché sembrava l'avessero preso a schiaffi da quanto era gonfio in viso. Infatti ha passato primo set e tre quarti del secondo a dormire. Si è svegliato quando lo spagnolo serviva per il match ormai avanti 6-2 5-3. C'è da dire che si è ripreso proprio bene, perché dopo aver recuperato il game di svantaggio, ha subito dopo fatto il break per poi chiudere il parziale 7-5. Il match cominciava a diventare interessantissimo, ma non c'era da sottovalutare il fatto che quando c'è Rafa in campo, gli andamenti sono scritti, si sa già quando prenderà il servizio all'avversario e i probabili punteggi con cui poterà a casa il match. E' peggio del wrestling. Il terzo atto si è aperto con un classico: l'arrivo del fisioterapista. Dopo aver guarito un infermo a bordo campo e sanato due lebbrosi tra il pubblico, è giunto alla panchina di Nadal, imposto le sue mani sante sul ginocchio del cyborg e riavvitato qualche bullone, ridonandogli il potere. Non c'è stato nessun medical timeout per applicargli le bende miracolose che l'hanno fatto correre il doppio contro Nishikori, perché era lui che serviva al rientro dal cambio campo e quindi non c'era da far perdere il ritmo a nessuno, come invece era successo col giapponese (che poi aveva concesso puntualmente il servizio dopo la pausa). Alla fine, tra un massaggino e l'altro, che ci hanno fatto proprio cadere le rodillas, il break è arrivato sul 4 pari e il match si è chiuso ovviamente senza un tocco di classe per lasciare il segno. Al cambio campo Tsonga ha accusato il giudice di sedia di non prendere nessuna decisione e così, nel 15 successivo, ci doveva essere la rivincita. Su una chiamata dubbia, il francese si è rivolto all'arbitro sorridendo, aspettando che desse il suo punto di vista, ma non ricevendo ne conferma o smentita, ha chiamato il falco e il genio sulla seggiola, mettendola sul ridere, gli ha detto che ormai era troppo tardi. E' quindi partito l'hawk eye televisivo che ha rivelato che la palla era buona. C'era da scommetterci la casa. Se però non fosse arrivata la chiamata del giudice di linea, il gioco si sarebbe fermato perché Nadal aveva già il braccio alzato e quindi perso il punto. Invece turbinio di coincidenze e 15 diretto al cyborg. Era scontato, 6-4 l'ultimo parziale e semifinale per lui. Amen.

Ieri il disastro definitivo, Fish si è dimenticato di mettere la sveglia e ha preso una piallata tristissima da Monaco per 6-1 6-3. Pensiamoci, erano tutti straripanti di gioia per la varietà che si era creata con l'eliminazione a sorpresa di Federer per mano di Roddick, già si pensava chissà quale esito per questo quarto... ed esce fuori Monaco? C'è qualcosa che non va ed è grave. Subito dopo è scesa in campo la versione potenziata dell'argentino, nonché il Master King dei pallettari Ferrer e la sola idea di vedere una semifinale da terra battuta ci ha fatto passare il sonno. Per fortuna Djokovic ha messo le cose a posto in due set. Nel primo non c'è stata proprio partita, lo spagnolo correva, prendeva tutto e picchiava sempre di più, ma il serbo non ha lasciato spazi e si è preso il parziale per 6-1. Anche il secondo sembrava destinato allo stesso esito, ma appena Nole ha ceduto un pelo fisicamente, ecco subito venire alla ribalta David, che nonostante avesse già corso chilometri, era fresco come una rosa. Ha messo in difficoltà l'avversario fino a portarlo al tie-break, dove si è vista la vera differenza tra chi gioca a tennis e chi corre e così il serbo è arrivato ad avere 5 match point con ovvia chiusura.

Oggi si giocheranno le semifinali Nadal-Murray e Djokovic-Monaco, la prima alle 21 e la seconda all'1 di notte. L'unica speranza è che gli spogliatoi del Crandon Park implodano appena i quattro sono dentro, ma visto che sarà difficile, cominciamo a prepararci psicologicamente alla finale tra Rafa e Nole con la pistola puntata alla tempia, che potrebbe sempre essere utile attivare. E' tutto, per ogni altra informazione extra, vi rimandiamo alla nostra pagina Livescore. Buon tennis!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ricapitolando: Murray è una mezza sega (condizione conclamata dagli estemporanei fastidi allo stomaco palesati nei quarti) graziata da Tipsarevic (la cui troppo figa compagna sarebbe stato gratificante rimirare nel prosieguo del torneo), Mutanda loca, tennisticamente non si può vedere ed i suoi problemi di natura atletica (con tanto di ricorso al fisioterapista!) ne acuiscono la già spiccata antipatia, Ferrer è un patetico pallettaro (che fortunatamente Cranioblungo ha regolato sulla breve distanza), Bisonga un folcloristico cazzone preso per il culo pure dall'arbitro e, ducis in fundo, la volta che un onesto carneade quale Monaco si affaccia alle semi di un "mille" stravolgendo la consuetudine del poker designato (che palle, sempre loro, l'ATP potrebbe/dovrebbe trasformare ogni torneo in quadrangolare da disputarsi sui 2 giorni senza tediarci inutilmente...), lo si copre preventivamente di guano.

Personalmente, pur apprezzando lo spirito dissacratorio del sito nonchè la competenza in materia tennistica di chi lo mantiene in essere, ritengo che alla lunga, la vincolante ricerca del sarcasmo (ad occhio e croce solo quel meraviglioso artista da esibizione del Dolgo ne esce indenne), risulti talvolta limitante.

Ciao e grazie per l'attenzione.

Stefanello Leconte.

Anonimo ha detto...

Ma un bel controllino da parte della WADA a questo Monaco no??? Tra l'altro nel suo box mi è parso di vedere Canas...Magari è pulitissimo,ma non si sa' mai...Visto e considerato che ha 28 anni e non 18...E non si era mai espresso su questi livelli.

Lucky Loser ha detto...

@Anonimo: Non è il caso di andare a pensare al doping per due partite della vita di Monaco. Ha solo beccato qualche giorno di grazia, Roddick e Fish addormentati e migliorato un pelo la tecnica per non sparacchiare sul pubblico ogni colpo. Tutto qui. Ogni torneo ha il suo fenomeno estemporaneo, che puntualmente muore in quello successivo, quindi niente allarmismi

Lucky Loser ha detto...

@Leconte: non cambio la mia opinione su Monaco, ovvero di brutta copia di Ferrer (con annessi e connessi), solo perchè "onestamente" si è guadagnato la semifinale di un 1000. Trovo ridicolo il cambiamento di bandiera, in special modo quando si tratta di benevolenza forzata verso il più debole, come fanno molti altri che scrivono di tennis, per attirare l'attenzione (nel bene e nel male) o prendersi i commenti favorevoli del pubblico sfigato perbenista. Secondo me, nonostante la semi raggiunta, l'argentino è comunque un monocorde pallettaro che ha trovato due giorni di grazia: nel primo Roddick (che sappiamo quel che ormai è) e nel secondo Fish (ai quarti particolarmente addormentato, ma ormai forse sulla stessa strada del collega statunitense). Ed ecco il caro Pico in semi per magia. Era indubbiamente una fetta in cui non si poteva chiedere tanto, ma se proprio avessi dovuto scegliere, per avere l'attesa varietà, sarebbe stato più esaltante vedere in semi Ebden, Harrison o Dancevic.

Per quanto riguarda il "Ricapitolando", è una tua libera interpretazione del post perchè non è proprio il pensiero che abbiamo noi dei tennisti che hai citato

Grazie per il commento, ti invitiamo a farlo più spesso

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