Siamo entrati nelle fasi calde dei tornei settimanali e per ora il copione non viene stravolto più di tanto. A Dubai, se escludiamo Fish (epic fail la sua trasferta franco-araba a scapito dei tornei casalinghi) sconfitto con filosofia da Youzhny, tutte le altre teste di serie sono arrivate ai quarti e oggi hanno avuto la meglio i più alti in classifica, Murray, Federer e Djokovic. Tsonga non fa testo perché, anche se superiore in classifica rispetto a Del Potro, la cresta, sinonimo di verdaschite acuta, lo penalizza di 10 posti. E infatti ha perso. A Delray Beach le sorprese maggiori. Melzer, reduce dalla settimana di grazia a Memphis, è stato sconfitto al primo turno da Smyczek, del quale non sappiamo sia un Pokemon o semplicemente un nome frutto di qualche funzionario ATP ubriaco, che ha premuto tasti a caso mentre compilava il tabellone. La cosa più sconvolgente e avvilente è che da tutto ciò la spunta Tomic, che sarà quindi opposto alla testa di serie numero uno Isner. Proveremo ad essere più imparziali possibili nel seguire il match, ma durante la visione non potremo rinunciare a un bel hot dog accompagnato da un pugno di mais, pomodori verdi fritti, onion rings e, in caso avessimo ancora fame, opteremo per un bel hamburger da cuocere al barbecue con birra ghiacciata da scolare nel mentre e cazzeggio con tiri al canestro o due lanci di palla da baseball. Altra notizia sconvolgente è che Roddick ha passato un turno. L'americano ha finalmente ritrovato il successo, battendo Petzschner. Non c'è mai limite al peggio perché anche Gulbis è ai quarti... sì, così, senza senso. Per chiudere la carrellata generale, ad Acapulco, la palettarità non ha limiti, Ferrer spopola incontrastato, idem dicasi per Almagro, Starace ha battuo Giannessi per poi perdere da Berlocq. Ma la cosa più bella è che Verdasco ha ritrovato la seconda giovinezza vincendo ben due turni consecutivi. Autore della sua piccola rinascita ovviamente non poteva che essere un italiano, Volandri, che si è concesso con un abbagliante 6-0 6-2 al primo turno. Lo spagnolo ha poi battuto anche Chela. In pratica in Messico è pura fantascienza. Ma ora riagganciamoci col presente e facciamo un ripasso di quel che abbiamo visto oggi a Dubai.
La giornata si è aperta con un match che sarebbe potuto essere interessante se non che la pallettarità di Murray, unita alla stupidità di Berdych, l'hanno reso inguardabile. Il primo set è stato dominato dalla compassione incontrastata del ceco, che si è concesso fin dal primo game, per poi perderlo 6-3. Una meraviglia per i nostri occhi. Nel secondo, l'idea di bissare perfettamente il precedente parziale, ha solleticato non poco Tomas, ma purtroppo per lui anche lo scozzese ha deciso di cadere in compassione e concedere il servizio per pareggiare i conti e quasi quasi farsi riprendere mentre serviva per il match. Alla fine ha vinto Andy e il nostro buongiorno è andato a farsi benedire. E' quindi sceso in campo Federer opposto a Youzhny, che da quando ha terminato l'università sfoggia una barba folta, molto probabilmente per trovare un senso alla sua laurea in filosofia o semplicemente imitare Socrate. Solo di aspetto però perchè mettendo in pratica le nozioni di vita studiate, ha ragionato troppo per assurdo dimenticandosi di giocare e perdendo 6-3 6-4. Lo svizzero ha vinto senza creare una goccia di sudore, sembra centrato e sicuro nei colpi, la classica situazione che lo vedrà perdente in semi o da Djokovic. Dopo la canonica pausa inutile fino alle 16, anche quando c'erano trecento partite da giocare, per permettere ai poveri sceicchi con la schiena rotta da una vita di lavoro e sofferenza, si andare a rifocillarsi con caviale e aragosta, sono scesi in campo Ringhio Tipsarevic e il connazionale Novak. I precedenti recitavano l'ultima vittoria del serbo di riserva agli ATP Finals e i commentatori di Supertennis continuavano a dire che quindi Janko aveva delle possibilità. Certo come no. A volte le voci del canale FIT sono peggiori di quelli di Rai Sport, con la differenza che i discepoli di Binaghi, dovrebbero essere specializzati sul tennis. Preoccupante. 6-1 7-6 per il numero uno del Mondo, con appena qualche brivido nel secondo set, ma solo perchè si è preso una vacanza visto che non era necessario farsi in quattro per portare a casa una vittoria scontata, regalata infatti dalla compassione straripante di Ringhio nel tie-break.
In chiusura di giornata, non si poteva di certo pretendere un colpo di coda. Col mononeurone perdente si era aperta la bagarre, altrettanto c'era da aspettarsi all'ultimo match, e infatti Tsonga non ha smentito. Da quando ha effettuato il sorpasso in classifica su Ferrer, per grazia ricevuta dai meccanismi diabolici del punteggio ATP, non ne ha più fatta una giusta, anzi, si sta comportando da mediocre top 15 che quando ha da combattere si tira indietro. Probabilmente rasando e sforbiciando qua e la per modellargli la cresta, gli hanno sradicato i pochi neuroni rimasti e al cospetto di alcuni giocatori è sicuro il fallimento. Del Potro non ha certo fatto complimenti e si è preso la sua vittoria con una sequenza di compassionevoli giocate nel tie break del primo set da parte del pugile e con un francese "non pervenuto" nel secondo. Perfetto, queste le semifinali domani a Dubai: Murray-Djokovic e Del Potro-Federer. Per ogni altro risultato dei tornei della settimana vi rimandiamo alla nostra fantastica pagina Livescore. Anche per oggi è tutto, buona compassione a tutti!
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