Crediamo nei miracoli, ogni tanto nel tennis avvengono, ma era difficile pensare un esito diverso per la finale di Indian Wells 2012. John Isner, autore di un match perfetto contro Djokovic e di un torneo magistrale, non è riuscito a regalare il sogno del titolo a se stesso e ai suoi tanti sostenitori, nel lussuoso impianto del deserto californiano. E' stato così Federer a portare un addobbo extra alla sua bacheca, con un match che come al solito, più che col fisico è stato vinto con la testa.
All'Indian Wells Tennis Garden la giornata era partita con la vittoria della Azarenka sulla Sharapova. Una stesa senza storia, che sta facendo diventare la tennista bielorussa peggio del Djokovic versione 2011, visto che non si capisce proprio chi possa riuscire a batterla. In ogni caso sempre meglio lei numero uno che la Wozniacki, sia chiaro. Poi è stata la volta della tanto attesa finale maschile e l'arrivo in campo, pur a rischio pioggia, di Federer e Isner. I favori del pronostico non potevano che essere per lo svizzero, per esperienza, per classifica, e per la probabilissima emozione di Big John nel dover affrontare per la prima volta l'epilogo di un Masters 1000, tra l'altro in casa.
Il set d'apertura si è stranamente chiuso al tie-break. Il gigante statunitense, nemmeno in finale ha voluto rinunciare al marchio di fabbrica e quasi riusciva anche nell'impresa di portare a casa il parziale, visto che ha avuto un set point sul suo servizio. Invece niente, la risposta dell'elvetico proprio in quei punti critici è diventata impeccabile e il ragazzone portato allo scambio è andato in tilt, soprattutto quando sul 7 pari ha lasciato sfilare una palla giudicandola erroneamente fuori. E' vero che è stata una grandissima botta di culo (ci piacciono i francesisimi) di Roger, perché lo svizzero aveva visibilmente steccato, ma è ancora più reale il fatto che si trattava di una palla comoda da chiudere e in quelle condizioni critiche, su un punto basilare per il match, bisognava spiaccicarla nel campo dell'avversario e stop, senza affidarsi alle fini valutazioni. Isner invece ha avuto paura di metterci la racchetta per non creare danni, ed ecco il patatrac: set point per Federer trasformato e primo parziale in saccoccia.
Il secondo set si è aperto sulla falsa riga del primo, Isner ha giocato uguale, ma era chiaro che la prima partita per Roger non era solo un set portato a casa, ma anche un'occasione di studio e infatti, prese le misure dell'americano, ha cominciato a fare il suo gioco in pieno controllo e non più succube della bombardiera statunitense. Big John si è visibilmente depresso e il set è terminato 6-3, in controllo, per Federer. 19esimo Masters 1000 per lui e, come ha detto Isner durante la premiazione, con la vittoria di ieri sicuramente anche qualche altro record l'avrà raggiunto. E' un risultato che rende un po' tutti contenti, i tifosi dello svizzero possono rivederlo col trofeo al cielo e vincitore su Nadal, mentre lo statunitense è entrato in top ten ed è in procinto di diventare il nuovo numero uno americano, vista la crisi di Fish. Alla faccia di chi al college lo definiva pantofolaio... vista la dedizione che ci mette in campo, l'umiltà con cui si presenta, ma anche alla luce di quello che ha fatto in questo torneo e potenzialmente potrà fare, risultato meritato per Big John.
Da Indian Wells è tutto, tra qualche ora verrà estratto il tabellone di Miami, quindi non ci sarà nemmeno il tempo di prenderci un attimo di pausa, perché sarà già il momento di trasferirci sulla costa est americana, per il prossimo Masters 1000 di stagione. Per fortuna il fuso orario sarà più clemente con noi. Buon tennis!
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