Per la gioia dell'indigente Larry Ellison, magnate di Oracle nonché padrone del torneo, nel big wednesday di Indian Wells i big hanno rispettato quasi tutti i pronostici. Quasi, perché Berdych e Tsonga, che nella foto in alto potete vedere mentre decidono chi dei due deve custodire fino a Miami il neurone che si spartiscono a vicenda, tornano mestamente a casa. Sono stati loro, in negativo, a regalare le principali sorprese degli ottavi del 1000 americano. Il primo a lasciarci le penne è stato il ceco, abbattuto da Almagro. Purtroppo il match non si è concluso in rissa come speravamo ardentemente visti i predecenti, ma la stupidità di Berdych è stata tale da permettere al simpaticissimo spagnolo di prendersi la rivincita sulla questione "stretta di mano si, stretta di mano no" degli Australian Open, con un umiliante 6-4 6-0. Che dire Tommy, complimenti, continua così e Costa do Seppi non te lo toglie nessuno.
Nonostante ogni minimo punto ed errore dell'avversario sia stato accompagnato da urla disumane di Nicolas, nemmeno avesse vinto Wimbledon, alla fine i due si sono stretti la mano, con tanto di scambio di parole che abbiamo per voi in esclusiva:
Berdych: domani quelli di ControBreak mi umiliano
Almagro: non preoccuparti, io ci ho fatto il callo, poi passa
Una volta fatta la pace tra i due, il ceco ha lasciato il neurone nella sedia per metterlo a disposizione di Tsonga. Il francese l'ha subito preso e provato a incollarlo in testa con la tecnica del solito cappellino contenitivo, ma probabilmente la piccola cellula era stata attaccata dal virus che aleggia a Indian Wells, perché anche per il francese sono stati dolori contro Nalbandian. Il pugile, dopo aver portato a casa con facilità il primo set, si è fatto sorprendere nel secondo perdendolo compassionevolmente 7-5 fino al crollo totale nel terzo parziale per 6-3. L'argentino quindi ritrova la gloria e tutto sommato non ci dispiace, peccato per lui che il tabellone gli regala Nadal ai quarti.
Purtroppo sì, lo spagnolo ha avuto la meglio su Dolgopolov, che ieri si è dimenticato di brillare, o almeno, l'ha fatto come le illuminazioni di un albero di Natale, a intermittenza. Si sa benissimo che non ci si può permettere vai e vieni col maiorchino e infatti il punteggio è stato spietato: 6-3 6-2 per Rafa. C'è comunque da dire che il cyborg non ha fatto proprio niente per meritarsi questa vittoria schiacciante, si è limitato nel 90% dei casi a mettere la racchetta per rimandare la palla in campo, con conseguente e puntuale errore dell'avversario. Certo non è una scusante per l'ucraino, che anzi, nel secondo set è stato anche irritante, ma uno specchio del tennis moderno: non vince chi fa il gioco, ma chi la rimanda più volte dall'altra parte. Figata eh! Isner ha portato a casa la vittoria su Ebden, in due set tutto sommato facili 6-4 7-5. L'australiano è un giocatore molto interessante, ci sarebbe piaciuto vederlo in campo contro Harrison (suo compagno di doppio), ma nemmeno l'americano è riuscito a compiere il miracolo. Perso il primo set con un tie-break a zero, nel secondo ha annullato qualche match point a Simon, prima di riaccendere le speranze per il pubblico a stelle e strisce. Dopo una minima lotta a inizio terzo set, si è quindi spento prendendosi con un annichilente 6-1, figlio della mancanza di una mentalità matura di Ryan. La partita si è svolta secondo lo stile del francese: scambi infiniti, ritmi soporiferi e accelerazioni a sorpresa e c'è da dire che l'americano non ha perso la testa subito, anzi è ben rimasto incollato al match salvando un secondo set pur trovatosi 5-2 sotto, ma una volta terminata l'adrenalina del tentato sorpasso, si è fatto prendere dalla fretta e, non riuscendo ad andare subito in vantaggio, come magari si aspettava, il cervello gli è andato letteralmente in fumo. Harrison è un buon giocatore e con un gran potenziale. I colpi ci sono, la forza non manca, come anche la sfrontatezza che crea un complesso di inferiorità all'avversario anche quando non esiste (come fa Roddick). Quello che deve aggiustare è il modo di gestire le situazioni, perché tende ad essere brillante quando è sotto pressione e superficiale quando non ci sono apparenti pericoli. Abbiamo infatti visto il break in apertura di match (quando tutto era calmo), ma anche un recupero incredibile nel secondo set (momento difficile) e poi crollo nel terzo, quando l'inerzia era dalla sua parte. In realtà dovrebbe imparare a creare pressioni per primo, piuttosto che attendere di subirle, per trovare motivi di reazione, perché poi si vanno a perdere match stupidamente. Con quel pizzico di esperienza in più, ieri avrebbe portato a casa il turno.
Chiudiamo la carrellata con Djokovic, Federer e Del Potro protagonisti di un match disastroso, ma che alla fine hanno portato a casa grazie alla compassione dell'avversario. Il serbo, dopo un inizio a razzo, nel quale Andujar si era dimenticato di scendere in campo, concedendo un 6-0, si è visto sovrastare nel secondo set fino a perderlo giustamente al tie-break. Ovviamente per questi giocatori di seconda fascia è normale sentirsi appagati dalla vittoria di appena un set contro i big e infatti l'ultimo atto si è chiuso 6-2 per Nole, con lo spagnolo ormai entrato in totale appannamento. Quasi lo stesso andamento per lo svizzero. Nel primo set è stato lui a dimenticarsi di entrare in campo contro Bellucci, che ha portato a casa il parziale per 6-3 grazie anche a un servizio impeccabile. Quindi stesso discorso di prima, Thomaz ubriaco dal successo inatteso, si è perso nella seconda partita e da li in poi Roger è salito in cattedra chiudendo le danze con un 6-3 6-4. Stesso destino anche per Istomin opposto a Del Potro, un set per la gloria portato a casa e poi crollo totale, con l'argentino molto provato a fine match, tanto da esternare festeggiamenti molto più simili a veri e propri vaneggi.
Oggi in campo i primi due quarti della parte alta: Djokovic-Almagro alle 21 e Isner-Simon alle 3. Come al solito se non siete soddisfatti dei risultati che vi abbiamo riportato, potete sempre far riferimento alla nostra pagina Livescore, dove troverete di tutto e di più. Buon tennis!
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