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venerdì 9 marzo 2012

Dolgopolov: l'alieno venuto dal pianeta Drop

Era il 7 novembre 1988, quando una piccola casa nella periferia di Kiev esplose nella notte per motivi apparentemente ignoti. Il mattino seguente la scientifica accorse ad analizzare il luogo per capirne le cause, ma dopo ore di ricerca tra le macerie, non si trovava nessuna spiegazione. La cosa più sconcertante arrivò quando dal comune giunse la notizia che in realtà in quel punto non risultava esserci nessuna casa. Era piovuta dal cielo. Il mistero si infittiva sempre di più, quando dopo diverse perizie, un forte terremoto squarciò in due il terreno e un bagliore accecò tutti i presenti. Non era possibile avvicinarsi alla fonte di luce, così la polizia si attrezzò con particolari schermi utilizzati per studiare le evoluzioni solari e la scoperta fu sconcertante: tutta quella brillantezza era prodotta da un piccolo neonato con appesa al collo una medaglia che riportava la seguente scritta "Alexandr Dolgopolov Jr. principe del pianeta Drop". All'interno della sua culla un foglio con queste parole: "Sono Alexander Dolgopolov senior, re del pianeta Drop. Vi mando nostro figlio sulla Terra perché troppo intelligente per stare in mezzo a noi, abbiatene cura, accuditelo e un giorno riceverete la beatificazione eterna".

La notizia ovviamente non poteva passare sui notiziari e giornali nazionali perché sarebbe stata la conferma dell'esistenza di vita extraterrestre, così Jack Reader, tennista, ma anche spia australiana infiltrata in URSS, adottò il pargolo denunciandolo come un normale terrestre, ben cosciente del suo futuro brillante. Molto probabilmente anche per il fatto che a coronare la sua testa c'era una vistosa aureola; quella che oggi viene definita "cerchietto" per celare le sue origini ultraterrene. Dolgopolov è così cresciuto con gli insegnamenti del padre adottivo e una vita dedita allo studio dei terrestri, per capire fino a che punto si potesse spingere la loro stupidità. La sua intelligenza superiore lo portò a diventare padrone dei linguaggi di programmazione primitivi, dalla sola visione dei pixel degli schermi dei vecchi PC, e sviluppò la passione per la creazione dei videogiochi. Durante il suo primo anno di vita, usando solo i chiodini colorati, compilò circa 2600 giochi che però avrebbero funzionato in macchine non ancora inventate (tra questi Age of empires, Guitar Hero, PES, World of Warcraft, Call of duty e GTA) e il giorno del suo primo compleanno, quindi nell'89, prendendo apparentemente a pugni un forno a microonde inventò la PlayStation. Tutti questi progetti ovviamente sono stati tenuti segreti dall'intelligence internazionale e una volta studiati, dopo anni, sono stati finalmente compresi e venduti. Ma ora sapete da dove provengono le idee.

Tra un videogame e l'altro, il piccolo si dilettava a praticare il tennis con Jack Reader. Il padre adottivo in pratica poteva istruirlo solo in quello, visto che il resto della conoscenza umana in Dolgopolov era innata. Questo sport invece gli era ignoto, non esisteva nel suo pianeta. Inutili gli sforzi di Reader per inculcargli le basi, il ragazzo non sembrava interessato al tennis che tutti conosciamo, secondo lui la racchetta poteva essere maneggiata in un modo diverso e gli schemi usuali dovevano essere distrutti. Inoltre il corpo esile non gli permetteva di giocare dei colpi profondi e si specializzò nelle palle corte anche perché drop shot richiamava nella sua mente il nome del pianeta da cui proveniva. Il suo tennis inusuale e incompreso l'ha portato ad essere il giocatore che noi oggi conosciamo, imprevedibile, geniale, pazzo. I pochi eletti che lo comprendono, lo adorano, il resto degli umani lo ignora o lo denigra, inconsapevoli che per loro ci sarà l'oscurità eterna. Fortunatamente i suoi fedeli crescono giorno dopo giorno, traggono linfa vitale dalla luce che emana quando è in campo e, come ogni dio, non perde occasione per mettere alla prova i seguaci, cadendo in incredibili sconfitte, ma anche recuperi e svolte di match insperate, per punire chi durante la visione non ha creduto in lui. Non molti i titoli in carriera perchè appena entrato in contatto con il tennis, ha voluto purificarlo estirpando il male odierno che lo affligge. Ma per fare ciò ha dovuto pagare col proprio sangue, contraendo una malattia cronica che lo debilita e non gli permette di giocare al meglio nei periodi di maggior stress o quando non può curarsi a dovere coi medicinali provenienti direttamente dal pianeta Drop. Nella sua bacheca troviamo finora il 250 di Umago del 2011 e alcune finali giocate, ma perse anche per non far cadere i suoi fedeli nella lussuria e onanismo estremo. La vittoria più importante però resta la sua ragazza Vika (che QUI vediamo nel giorno dell'illuminazione). Nel pianeta Drop l'unione carnale con un altro essere umano non è ammesso dalla religione, in quanto implica la perdita della purezza, infatti l'idea di avere una ragazza è frutto della contaminazione umana. Ma vista che bellezza ha portato a sé, non possiamo che condividere la scelta di trasgredire la sua religione, optando per la non purezza. Anzi, proveremo a imitarlo per quanto possibile. Ave a te oh Dolgo! Il verbo è stato quindi divulgato, a voi la facoltà di farne tesoro.

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