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sabato 17 marzo 2012

Indian Wells 2012: Isner il grande intruso

Nel primo Masters 1000 di stagione stiamo per arrivare al classico epilogo, peraltro delizioso, che ci ha accompagnato per tutto il 2011 e inizio di questo nuovo anno. Ieri notte si sono conclusi i quarti che hanno decretato i nomi dei semifinalisti. Tre di loro li sapevamo già da settimane, o almeno li immaginavamo senza utilizzare troppa fantasia, il quarto, venuto fuori dal graditissimo fallimento di Murray, è Big John, non un nuovo panino del McDonald's, ma Isner, il vero numero uno americano del momento. Gli organizzatori non potevano chiedere di meglio, i primi tre del mondo più un protagonista di casa. Con la vendita dei biglietti piove sul bagnato e con questi incassi Larry Ellison potrà finalmente permettersi anche il pedicure full time per il cagnolino... del vicino. Stasera quindi, a partire dalle 19 vedremo Djokovic-Isner e subito dopo Nadal-Federer, ma ripassiamo velocemente cos'è accaduto nei quarti.

Hanno aperto le danze Djokovic e Almagro. Il serbo non è nemmeno la brutta copia del tennista che l'anno scorso passeggiava sugli avversari e infatti si pensava in uno sgambetto da parte dello spagnolo di riserva. Se poi si teneva in considerazione che Almagro il giorno prima aveva dato una stesa non indifferente a Berdych, il miracolo sembrava possibile. Invece niente, c'è stata solamente la dimostrazione che il ceco ha perso in quel modo perché si era dimenticato di scendere in campo. Nicolas, contro Nole, le ha prese senza tante storie, trovando un po' di luce nel secondo set, ma è stato solamente un brevissimo fuoco di paglia. La partita è stata pessima e oggi il serbo, prima di arrivare al cospetto di Isner, si dovrà fare un bell'esame di coscienza se vorrà almeno centrare la finale. Il gigante americano infatti ha dimostrato di non scherzare affatto e sta più che giustificando il suo prossimo ingresso in top ten. Turno non facile per lui perché contro Simon, giocatore altamente pallettaro che ti porta all'esasperazione, ma soprattutto è il classico muro di gomma che riprende tutto, servizi compresi. La tanto citata arma di Big John sembrava quindi annientata in partenza, peccato per il transalpino che lo spilungone statunitense avesse altre bombe da lanciare: colpi da fondo ormai assodati, alta capacità di spostamento e variazione di gioco, ma soprattutto una testa funzionante. Isner, sarà pure pantofolaio per i suoi colleghi di college, ma sui campi da tennis ci sta mettendo veramente l'anima visto che, con un profondo impegno, sta quasi riuscendo ad abbattere i limiti che la stazza gli impone. Inoltre ha un gioco vario che lo rende abbastanza piacevole in un panorama di monocorde. Per lui quindi, semifinale portata a casa con quasi due ore di dura lotta contro Simon, 6-3 1-6 7-5 e nessuno si sarebbe aspettato che il cedimento sarebbe arrivato dal francese. Top ten meritata.

Saltiamo quindi a ieri, per i quarti più caldi, Federer-Del Potro e Nadal-Nalbandian. Ovviamente, se proprio si fossero volute vedere delle sorprese, il primo match era il candidato numero uno, invece è andata esattamente al contrario. Lo svizzero e l'argentino hanno aperto con un game infinito, tanto che già si pensava a un incontro lungo e snervante di almeno due ore. E invece niente, era solo una finta. Infatti i nervi sono saltati subito e da parte del gigante di Tandil, per colpa dell'occhio di falco che non ha funzionato su un punto per lui importante. Capita raramente, però ovviamente quando succede, deve sempre essere in un momento essenziale. Come dicevamo il primo gioco è stato lunghissimo, si stavano alternando i vantaggi, con altrettante palle break e su un servizio, che dal replay si vedeva palesemente essere fuori, la tecnologia ha tradito Del Potro, e in questi casi resta la chiamata del giudice. Layani, che fa sempre il buffone e si vuole mettere al centro dell'attenzione con overrule inventati e spesso chiamando il let quando non esiste, si è addormentato e non ha visto la palla sotto i suoi occhi. Anche lui, quando serve veramente, sta pensando a fare i sorrisini alle telecamere piuttosto che alla partita. Da qui sono cominciate le pene dell'argentino che non si è dato pace fino all'ultimo secondo di match e così facendo ha giocato tanto per fare presenza, prendendosi un impietoso 6-3 6-2. In realtà noi sosteniamo da tempo che Delpo soffra psicologicamente Roger, anche ieri è partito dagli spogliatoi già battuto e l'infinita scenata per quel punto è stato solamente un capro espiatorio per giustificare alla sua coscienza l'ennesimo fallimento contro lo svizzero. Sarebbe il momento di darsi una scossa.

Dopo mezz'ora di pausa è giunto il momento di Nadal-Nalbandian, sulla carta il match simpatia, nel quale il panzone argentino avrebbe fatto la sua presenza, con qualche perla, ma niente di più e invece no, per questa volta è stata spolverata una sceneggiatura classica per lo spagnolo, quella del gladiatore. Conoscete già come funziona, si divide in tre atti: eroe sottomesso, rischio di morte scampato all'ultimo istante e poi ripresa trionfante per sancire che è lui il vero campione, incorruttibile, imperituro e nei secoli dei secoli. Il primo set è andato all'argentino con un break strategico sul 5-4, per creare suspance e far preoccupare i tifosi del maiorchino, in modo che gli gridassero in lacrime "Vamos Rafa" 300 volte al minuto. Il secondo è partito col punteggio in equilibrio, ma con l'eroe sempre sofferente, con faccine contrite al limite della lacrimuccia e sguardi al vuoto come per dire "Perchè il mondo ce l'ha sempre con me?". Sul 5-4 Nalbandian è arrivato a due punti dal match, la tensione era palpabile, ovviamente non da parte nostra che sapevamo già che si trattava del classico climax finto, ma da parte dei tifosi che nonostante sappiano già come si chiuderà la vicenda, soffrono, si strappano i capelli, piangono, ci credono e si fanno coraggio a vicenda. Infatti, stabilito il 5 pari, break dello spagnolo e via in discesa, la risalita dell'eroe fino allo score di 4-6 7-5 6-4. Un classico, quante volte vi abbiamo raccontato questo andamento nei match di Rafa? Perso il conto.

Stasera a partire dalle 19 il match più incerto tra Djokovic e Isner, che potrebbe portare sorprese a stelle e strisce, e subito dopo lo scontato Nadal-Federer con topponi sul rovescio dello svizzero, recuperi al limite del possibile dentro di un millimetro per lo spagnolo, mentre per Roger facce stizzite irritanti, stecche di rovescio e tanti pannoloni. Un classico.

2 commenti:

Pink ha detto...

PAUAHAHAHAHAH... dite la verità, avete messo una webcam spia nel mio computer!!!! Mi avete descritta alla perfezione... :-D

Barbara Pink

Lucky Loser ha detto...

In verità conosciamo i nostri polli anche senza spiare nessuno :D

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