E' stato sorteggiato il tabellone degli US Open, l'ultimo appuntamento Slam dell'anno. Murray difende il titolo e, per dimostrare agli altri quanto si stia impegnando, ha fatto pena a Montreal e a Cincinnati. E' capitato nel lato di Djokovic, per cui, in caso avesse voglia di confermarsi, dovrà prima passare sul cadavere del serbo e quindi su quello di Nadal. Sì, lo spagnolo, vincitore degli ultimi due mille americani, con pochissimi e illusori sussulti, è l'unico su cui ci si potrebbe puntare un euro senza timori. Per cui ci sembra scontato darlo almeno come finalista. Il main draw del torneo americano è una sintesi perfetta di quello che è stato detto, ribadito ed evidenziato durante gli ultimi tempi. Solitamente ne sviluppiamo l'analisi quarto per quarto, ma stavolta ci sono altre priorità (o banalità) su cui vale la pena spendere qualche riga.
Partiamo subito con un minuto di silenzio per chi durante quest'anno, e non solo, ci ha continuato a dire che le nostre erano solo illazioni o teorie "del complotto" ridicole, quando scrivevamo che i tabelloni erano truccati perché venissero garantiti determinati match "che vendevano". Certo, poi i fatti e la compassione hanno spesso distrutto tutto quello che potenzialmente sarebbe dovuto accadere. Per fortuna. Ciò non toglie che per tutto il 2013 (e non solo) i tabelloni dei top player non siano mai stati frutto del caso, ma la risultate di tanti fattori, tra cui i rendimenti a breve termine, classifica e stati di forma, per far sì che si venissero a formare con facilità determinati match di punta. L'ennesimo quarto Nadal-Federer ne è la conferma e non necessita di ulteriori spiegazioni, le abbiamo già minuziosamente illustrate in passato. E' stata una cosa progressiva, son passati dalla finale immancabile, alla semi e poi ai quarti. Quando Federer non riuscirà più a coprire nemmeno i turni di routine, capiterà che su 128 giocatori, i due si incontreranno per caso al primo turno. Fino a quando si sposeranno, unico lieto fine plausibile, che fa sempre contenti tutti.
Che il tennis sia inesistente è ormai un dato di fatto, non più un solo pensiero maligno. Per chi segue questo sport nel totale, non limitandosi solo ai quattro nomi di punta, non può non aver osservato che il main draw sia una valle di tristezza. Il 2013 è stato talmente sterile di personaggi capaci di mettersi in evidenza e confermarsi, che leggere l'elenco dei primi turni da l'idea di trovarsi di fronte a un challenger allargato, dove ogni tanto salta fuori uno noto. Poi ovvio, se alcuni sono dentro il main vorrà dire che godono di una classifica tale che permette loro di prendere parte alla manifestazione, e questo è ancora più triste perché in questo modo si evidenzia l'abisso che c'è tra i primi otto e il resto del mondo. Si noti che dalla posizione 9 in poi ci tantissimi giocatori che trovarli tra i primi 20 o 30 non farebbe la minima differenza. Per questi il concetto di concretezza e continuità è relativo e il passaggio di un turno in un torneo ha le stesse probabilità di indovinare testa o croce al lancio di una monetina.
La visione allargata che si ha mettendo in relazione i top player con "gli altri", è la stessa che si può avere prendendo in considerazione il micro mondo formato dai primi quattro della classifica e da chi sta dalla quinta posizione all'ottava. In mezzo c'è La Fossa delle Marianne. Per l'occasione Tsonga è infortunato e la testa di serie numero 8 degli US Open è di Gasquet, un giocatore che se può perdere lo fa senza remore, e ciò può bastare per dimostrare quanto sia valido (...) il ricambio adiacente all'Olimpo. Un gradino sopra c'è Federer, che senza scomodargli il brillante passato, visto che gioca dalla settimana prossima (futuro), ha un presente pessimo, il cui unico acuto è stato a Cincinnati, dove ha comunque perso, da Nadal. Il resto del suo 2013 è stato un 250 vinto battendo Youzhny (YOUZHNY, Y O U Z H N Y) in tre (TRE, T R E) set sull'erba. I primi degli inseguitori sarebbero Berdych e Del Potro, due che arrancano parecchio, ma in media, ad ogni torneo fanno il loro compitino e mai di più. Tutto questo per dedurre che se uno di loro dovesse perdere prima di giungere ai quarti non ci sarebbe niente di cui stupirsi.
Lo stesso micro mondo si trova anche dentro gli attuali Fab Four, dove non ci sono abissi interni, ma comunque differenti realtà imprescindibili. Ferrer ha dimostrato di essere allergico al cemento americano e infatti non ci sarebbe niente di strano a vederlo perdere prematuramente o comunque da uno degli altri tre, in caso di semi rispettata. Idem per Murray, se non che, difendendo il titolo e forte del 3 su 5, potrebbe fare il suo primo acuto post Wimbledon. Djokovic ha perso da Isner a Cincinnati rimanendo fortemente ferito nell'orgoglio, ma col 3 su 5 i suoi problemi sono solo due: Murray e Nadal. Arriviamo quindi allo spagnolo che, per quanto visto fino a qualche giorno fa, ha già gli US Open in tasca senza avere rilevanti rompiscatole. Per assurdo, in finale potrebbe creargli maggiormente problemi Murray, che non Djokovic.
Alla luce di tutte queste cose scontate che vi abbiamo raccontato, sarà ancora più facile raccontarvi in due parole il tabellone degli US Open 2013, perché si ridurrà inesorabilmente alla lotta tra tre persone, e la colpa è solo dell'inettitudine di chi sta alle loro spalle:
Quarto Djokovic-Del Potro
Il serbo è già ai quarti visto che i suoi antagonisti di punta sarebbero Dimitrov (che vince il premio "sorteggio di culo" del 2013) e quindi Paire o, il predestinato al Master di Londra, Fogninihhihihihihiahahhahahah!! Ci è venuto da ridere. Dando per integro Del Potro, l'avversario di Nole ai quarti dovrebbe essere il vincente tra l'argentino e Haas, ma visto che il tedesco ha pur sempre i suoi 35 anni, non è detto che da questa fettina non possa spuntarla a sorpresa qualcun'altro inutile. In caso anche Juan Martin non fosse OK con la schiena e il polso, Djokovic potrebbe trovarsi in semi senza aver disputato un match serio.
Quarto Murray-Berdych
Anche qui c'è poco spazio per la fantasia. Secondo noi lo scozzese tornerà a far danni, anche perché in caso contrario ci sarebbero da mettersi serissimi problemi sul suo futuro. Il suo ostacolo principale è indubbiamente Seppi, il mago del quinto set. In realtà non spaventiamoci se il Kid di Caldaro dovesse perdere al primo turno da Malisse. Partendo dal presupposto che Murray in queste ultime settimane abbia giocato a nascondersi, non dovrebbe avere nessun problema, chiunque gli dovesse capitare di fronte. Anche se Berdych l'ha eliminato da poco a Cincinnati, non dimentichiamo che il 3 su 5 è uno scudo non indifferente per i fab four e una ferita aperta per il resto del mondo. Unica nota, agli ottavi si potrebbe riproporre la sfida tra il ceco e Anderson. In pratica un match in meno da vedere.
Quarto Gasquet-Ferrer
E' il più interessante perché nessuno dei due sopracitati sta vivendo un periodo degno di nota. Da questa fetta potrebbe venir fuori l'outsider. Traducendo coi nomi, è la vera occasione per uno tra Raonic o Janowicz di dimostrare i meriti che gli altri attribuiscono loro, conquistando il posto ai quarti. Buttassero l'enorme opportunità che si trovano di fronte, avrebbero una bella prenotazione al Master della Compassione 2013. Auguri.
Quarto Federer-Nadal
Imbarazzate. Oltre a loro due ci sono nomi che faticherebbero ad entrare anche nel torneo sociale del circolo di Tonezza del Cimone. In verità verrebbe difficile anche al Federer del 2013 entrarci, infatti non escludiamo una possibile sconfitta contro Nishikori agli ottavi. Dalla parte di Rafa invece ci sarebbe Isner come unico timore, ma a New York potrebbe provare il piacere di perdere 7-6 7-6 7-6. Perché privarsene? In caso di quarto atteso, lo svizzero a Cincinnati ha giocato bene solo un set contro lo spagnolo e agli US Open ne servirebbero 3 su 5. Concludete voi...
Morale della favola: ci stiamo accingendo a vedere lo slam più noioso e brutto del 2013. E ce ne vuole per andare peggio degli altri tre! Djokovic ormai si tolga dalla testa che batterà nuovamente lo spagnolo, se non in giornate miracolose in cui si troverà particolarmente ispirato. Inoltre dovrebbe ancor prima mandar fuori lo scozzese. Per assurdo, l'unico che può impedire a Rafa di alzare il trofeo è Murrahahahayhahahayhahayhahahy!! Suvvia, non perdiamo tempo, il torneo è praticamente nelle mani di Nadal. See ya...
0 commenti:
Posta un commento