Ne avevamo avuto un assaggio al Roland Garros, a Wimbledon ci erano andati pesanti e nel torneo canadese si sta superando ogni limite. Sì, ogni tanto veniamo omaggiati da congiunzioni astrali strane, che portano una ventata di freschezza nei tornei, e a Montrea c'è il gelo! Tralasciando i primi turni, dove per perdere da favorito devi essere proprio deficiente, dal secondo in poi sono saltate diverse teste illustri e avanzati nomi impensabili. Bellissimo, non potevamo chiedere di meglio, è una situazione che dovrebbe succedere sempre. E sarebbe all'ordine del giorno, se tra i primi quattro in classifica e "gli altri" non ci fosse un abisso. L'unica pecca in tutto questo ossigeno intermedio è che a "gli altri" c'è il corrispondente "loro", ovvero i primi quattro in classifica, che arriveranno sempre a mettere fine ai sogni di gloria. E così, per un Ferrer e Murray che se ne vanno prematuramente, ci sarà un Djokovic e Nadal che decreteranno dal loro scontro il vincitore del torneo. Ciclicamente, fino a quando non leveranno le tende. E così sia, amen.
Per un destinato al Grande runner-up Slam, la vittoria di US Open e Wimbledon in meno di dodici mesi è un duro colpo da assorbire. Inoltre è complesso passare da rozzo scozzese a Lord da 28 generazioni in appena due settimane. Così il cespugliato Murray ha avuto grossi problemi a digerire la realtà di Londra e passare a quella di Montreal. Dopo un primo turno in cui ha avuto la fortuna di imbattersi in un compassionevole Granollers, ieri non ha potuto niente contro Gulbis. Il lettone, come ben sappiamo, si esalta coi big, anche se poi ci perde, ma contro Andy non si è fatto problemi a batterlo, addirittura giocando costantemente bene, dall'inizio alla fine e senza passaggi a vuoto. Infatti questo è allarmante, non la sconfitta di Murray! Ancora più allarmante sarebbe non vedere oggi Ernests perdere da chiunque gli si presenti dall'altra parte del campo. Preparate le sirene
Tutto come da copione per Nadal e Djokovic. Le fantasiose sceneggiature sono state rispettate e i nemici sono stati abbattuti. Nadal aveva Janowicz e Djokovic era opposto a Istomin. Lo spagnolo ha utilizzato uno script inedito: non ha breakkato l'avversario in apertura e nemmeno sul 5-4 del primo set, ma ha perso il servizio sul 5 pari per concedere a Jerzy di poter conquistare il set. Che thriller! Nel giro di un game è successo di tutto, tra cui uno smash affossato a rete da Janowicz, che non avrebbe sbagliato nemmeno Djokovic al Roland Garros. Morale della favola si è andati al tie-break dove ovviamente c'è stata la rivincita del gladiatore e lo spagnolo è riuscito a vincere il parziale in punto di morte. A questo punto era impensabile che il match si potesse portare al terzo e sul 5-4 è giunto il break definitivo che ha chiuso le ostilità dopo tante fatiche. Vamos Rafa, imperituro e incorruttibile, siamo tutti con te, for shure... no? Try your best. Hasta la rodilla siempre. Olè!
Djokovic-Istomin si è giocato dopo le 2 di notte ed era la nostra ultima preoccupazione sacrificare ore di sonno per un match scontatissimo. Dal livescore apprendiamo che addirittura il serbo ha vinto al terzo, dopo aver perso il primo set. Non sappiamo cosa sia successo e non è nostro problema recuperare tale mancanza, ma probabilmente Nole, geloso del film di Nadal del pomeriggio, ha voluto provare a girare un altro colossal. Sabato avremo gli incassi del botteghino.
A proposito di pellicole a lieto fine, eccovi Berdych-Pospisil. Probabilmente è stata la performance più spassosa del mononeurone. Il canadese, spacciato in partenza, si è trovato un clima da Davis, così ha inizialmente provato almeno a stare in partita. Quando poi ha visto che il ceco era in versione "pollo del giorno" ci ha creduto e, senza mai arrendersi, ha fatto suo il primo parziale con un break sul finale. Il farmaco da banco Pospisil ha quindi avuto bisogno di un set per riprendersi dallo shock, infatti si è preso una pausa costata un sonoro 6-2, che sembrava condannarlo a una sconfitta veloce e indolore. Niente da fare, Berdych ha dato sfogo a ogni suo compassionevole istinto e nell'ultimo parziale ha fatto di tutto per perdere, fino a quando è riuscito a permettere alla pomata di portarlo al tie-break e qui ungerlo per bene con un bel 7-5. "Arrivederci e grazie" sullo scontrino e il Canada sogna, visto che il giovane Vasek sarà ai quarti contro Davydenko, ieri vincitore su Bogomolov, quindi impegnato in un match per niente impossibile.
Il sogno di una nazione è poi continuato con Raonic. Fino al torneo precedente era pronto a ricevere la pergamena per il Master della Compassione e ieri invece è addirittura diventato il candidato numero uno del suo lato di tabellone per la finale. Diciamo che il fatto di giocare in casa l'ha aiutato non poco, anche perché nel suo match è successo di tutto e, per non far nascere un'insurrezione popolare, sono stati chiusi diversi occhi. Prima di tutto, dopo qualche gioco ha avvertito un fastidio al braccio e gli è stata concessa una pausa di 12 minuti per essere visitato e trattato dal fisioterapista. Delpo è stato un signore, forse anche poco speranzoso di vincere, visto che aveva la schiena spezzata e non poteva giocare al pieno delle sue potenzialità. Il primo set si è quindi chiuso 7-5 per Milos con un break sul finale.
Al secondo round tutto si era messo dalla parte dell'argentino, fino a quando la ruota ha nuovamente girato per il soldato della foglia d'acero. In tutto questo Raonic è stato graziato da una netta invasione non vista dall'arbitro, ma poi resa pubblica da quei geniacci dei tecnici video, che hanno mandato in diffusione nello stadio il replay. Layani non poteva cambiare la sua decisione affidandosi alle immagini, perché non ammesso dal regolamento. L'unico che avrebbe potuto salvare tutto era una ammissione di colpa da parte di Milos, cosa che ovviamente non è avvenuta. Il tutto è costato un break e la chiusura dei giochi per 6-4.
Quasi in contemporanea giocavano Gasquet e Nishikori, ma i nostri occhi avevano già visto abbastanza e chiedevamo pietà, quindi non sappiamo dirvi niente oltre il punteggio di 1-6 6-3 6-3 per Riccardino. In giornata si è svolto anche Matosevic-Paire, che a detta di molti è stato uno show compassionevole del francese ,che puntualmente ha perso.
Ricapitolando, oggi avremo Pospisil-Davydenko: il risultato è incerto, ma noi ci auguriamo che la pomata abbia già assorbito la sbornia dovuta a questo successo inatteso e oggi si convinca che per il bene del mondo deve assolutamente impedire al russo di mettere piede in semi. Raonic-Gulbis: dalla classifica il più forte è il canadese, ma il tennis lo gestisce meglio il lettone, quindi il risultato è incerto. Djokovic-Gasquet: viste le difficoltà di entrambi al turno precedente, potrebbe essere un match equilibrato, come anche un semplice e veloce monologo serbo. Nadal-Matosevic: Zio Toni avrebbe il coraggio di dire che l'australiano, essendo un qualificato ai quarti, è indubbiamente in fiducia e quindi favorito contro il nipote dal ginocchio infastidito, ma noi sappiamo benissimo che il match, al netto delle smutandate, durerà circa 50 minuti e a favore dello spagnolo.
Tutto questo popò di roba per cosa? Per rassegnarci al fatto il torneo è già nelle mani del vincitore della semi Nadal-Djokovic... for shure... no? Buon tennis!
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