di Nex
Finalmente, dopo sei mesi e più di 20 tornei, è calato il sipario sulla terra rossa e, per quest'anno, almeno a livello ATP, non avremo più occasione di vederla.
Ma riviviamo i vari tornei con i vincitori e altri protagonisti di questi sei lunghi mesi. Partiamo dall’ATP 250 di Vina del Mar (Cile), quello che solitamente è un torneo senza grandi nomi quest'anno è stato al centro dell'attenzione a causa del rientro di Nadal dopo il lungo di infortunio. Rafa è arrivato in finale senza problemi e si è trovato di fronte l'argentino Zeballos, che grazie ad una prestazione praticamente perfetta ha avuto la meglio sul tennista di Manacor. Lo spagnolo dovrà aspettare soltanto una settimana per ritrovare la vittoria in un ATP, infatti vincerà senza troppi problemi il torneo di San Paolo. In contemporanea il dominio spagnolo su terra si allargava con la vittoria di Ferrer in Argentina, a Buenos Aires. I due saranno i veri protagonisti della stagione sul rosso con Nadal che porterà a casa ben 6 tornei in totale: San Paolo, Acapulco (500), Barcellona (500), Roma (1000), Madrid (1000) e il Roland Garros. Solo una vittoria per Ferrer, ma molti sono gli ottimi risultati, come le finali ad Acapulco, Roland Garros e Oeiras, condite anche da qualche semifinale. Il dominio iberico su terra battuta che si allarga grazie alle vittorie di Robredo, Montanes e Granollers vincitori nei tornei di Casablanca, Umago, Nizza e Kitzbuhel che portano a 11 i successi spagnoli su 22 tornei sul rosso.
Tra gli altri protagonisti della terra abbiamo anche Djokovic, Wawrinka e il nostro Fognini. Il serbo si guadagna il posto tra i protagonisti con la vittoria nel Master 1000 di Monte Carlo con la quale ha messo fine al regno di Nadal nel torneo Monegasco. Oltre alla vittoria nel principato, altro risultato di grande rilievo è la semifinale persa al quinto set al Roland Garros. Come accennato, grande protagonista dei tornei su terra è stato il nostro Fabio Fognini che nel mese di Luglio è stato al centro del ATP infilando un'incredibile serie di vittorie: Stoccarda, Amburgo (500) e finale ad Umago. Tutto questo in 3 settimane consecutive. Oltre a questo, Fabio ha ottenuto anche la semifinale a Monte Carlo. Terzo ed ultimo protagonista è stato lo svizzero Wawrinka, vincitore del torneo di Oeiras in Portogallo e finalista nel Master 1000 di Madrid.
Altri 6 hanno trovato il successo in almeno un torneo sul rosso: Isner, profeta in patria con la vittoria del torneo di Houston, Rosol, a Bucarest, Haas, anche lui profeta in patria a Monaco, Berlocq, che centra il suo primo successo in carriera a Bastad, Youzhny, a Gstaad ed infine Monaco vincitore del torneo di Dusseldorf e fresco runner-up di Kitzbuhel.
Tirando le somme possiamo dire che la terra rossa parli spagnolo, infatti sono ben 14 i successi da parte di giocatori iberici o provenieti da nazioni ispaniche, come l’Argentina. Questo dominio sta portando a partite sempre più noiose con sempre più pallettari che giocano a 2-3 metri dalla linea di fondo. Tendendo ad allontanarsi sempre di più, finiremo con il passare del tempo a trovarli a giocare sugli spalti e a ribattersi per ore la palla, in attesa dell'errore dell'altro.
Ho parlato a lungo di chi è stato protagonista sulla terra ma c'è stato anche chi non ha raccolto poco o nulla su questa superficie e tra i big troviamo Murray, Del Potro e, in minor parte, anche Federer. L'inglese non ha mai brillato sulla terra battuta e quest'anno, anche a causa di un infortunio, ha raccolto praticamente nulla, uscendo ben presto da tornei importanti come Roma e saltando il Roland Garros. Percorso simile per il gigante di Tandil nello slam parigino e risultati deludenti per un giocatore del suo calibro. Re Roger ha ottenuto ben poco, solo un unico acuto: la finale raggiunta, ma praticamente non giocata, nel master di Roma. Non è la sua stagione, e questo lo si era capito sin dai primi mesi dell'anno. Anche per Seppi, nel suo piccolo, è stata una stagione deludente, quella sulla terra rossa, dove anche a causa di sorteggi non troppo fortunati non è riuscito a replicare quanto fatto nel 2012. L'unico acuto è stata la recente semifinale nel torneo di Umago.
Si chiude cosi il mio personale resoconto della stagione 2013 su terra. Nonostante l'infinita quantità di partite tra muratori e pallettari vari, con ore ed ore di scambi da fondo, che sicuramente hanno fatto addormentare ben più di uno tra gli appassionati di tennis, credo che questa superficie sia una parte fondamentale del tennis e, grazie anche ad alcuni giovani che quest'anno si sono messi in luce, penso ci sia una minima speranza di riuscire a vedere sempre più bel tennis anche sul rosso.
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