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lunedì 19 agosto 2013

Tutta la verità su Nadal...

Abbiamo ritenuto giusto e rispettoso nei vostri confronti non farvi perdere tempo a leggere banalità sulle semi e finale di Cincinnati, visto che l'esito del torneo era ormai deciso da venerdì. E infatti avevamo già scritto tutto il necessario, e senza essere Nostradamus, nel post dei quarti. Djokovic e Murray fuori, erano il lascia passare anticipato di Nadal per la strada al trofeo, visto che Federer vincente era un'ipotesi a cui davamo lo 0.96% di riuscita. E infatti, nonostante il set conquistato dallo svizzero, dopo mesi in cui contro l'iberico non ne vedeva nemmeno l'ombra, alla fine il match è stato portato a casa dallo spagnolo. E' questo che conta. Come ieri: nonostante la finale si sia risolta con un doppio tie-break, ha vinto Rafa. Punto. Tutto il resto è compassione per lo sconfitto.

Nadal non perde più, non si capisce nemmeno come possa essere battuto e chi potrebbe compiere questa impresa, visto che i principali antagonisti, Djokovic e Murray, sono ben sotto il livello che permetterebbe loro di mettere in difficoltà lo spagnolo. Alla luce di questo non vediamo come Rafa non possa portare a casa anche gli US Open, prossimo e imminente impegno. In due settimane, con le pause ridotte all'osso è stato una macchina da guerra in due tornei diversi e contro chiunque gli sia capitato di fronte. E si parlava di match 2 su 3. Figurarsi cosa potrà combinare con lo scudo del 3 su 5, che gli potrà permettere tranquillamente di prendersi passaggi a vuoto, per poi buttarsi anche in quinti set di salvataggio, fresco come una rosa.

L'unico che può battere Nadal è se stesso, facendosi venire la paura di vincere troppo. Fantascienza in pratica. Per il 2013 il suo destino è quello di chiudere al primo posto in classifica ATP, e con lui non vale nemmeno aggiungere la riserva del "salvo infortuni", perché se 7 mesi fuori dalle scene per il ginocchio l'hanno portato a raggiungere (probabilmente) la sua miglior stagione (visto che da vincere nel 2013 ne avrà ancora a sacchi), cosa ci dovremmo mai aspettare da un altro infortunio? Forse l'anno perfetto da imbattuto con tutti gli Slam e i Master del 2014 conquistati. A proposito di Master, visto che l'ATP ha coniato il Career Golden Masters nell'eventualità che quest'anno Djokovic avesse vinto Cincinnati, sapete invece chi sarà il primo a forgiarsi di questo onore? Ecco bravi, è scritto. Dopo una bella sparizione dalle scene post US Open cosa lo potrebbe tenere lontano dal successo a Shanghai e quindi, due settimane dopo, allo snobbato Bercy? A questo punto uno sforzo per Miami del 2014 e tranquilli che il Career Golden Masters se lo porterà a casa per primo.

Con l'avanzare degli anni, gli altri accumulano stanchezza, acciacchi e perdita di lucidità. Lui invece è sempre più resistente, riposato, tranquillo e integro. Quindi la teoria che Nadal sia un cyborg decade, perché anche una macchina soffre dell'usura e le tecnologie si superano col tempo. Allora due sono le altre uniche ipotesi plausibili:
-Nadal è come Benjamin Button, per lui il tempo va al contrario, quindi più invecchia e più è fresco. Da cui ci sarebbe anche la sconcertante scoperta che il protagonista del film di Fincher aveva la sindrome di Hoffa!

oppure

- Nadal è un Sayan, visto che più si fa male e più diventa forte. Inoltre non muore mai, anzi, quando sta per essere battuto diventa più forte del nemico e vince. Ancora, essendo Sayan potrebbe utilizzare la stanza dello spirito e del tempo per dilatare i periodi di ripresa post infortunio. Unico modo per spiegare il più prodigioso rientro nella storia del tennis.

Come scegliere tra le due voci?
Semplice: visto che solo Nadal può avere la sindrome di Hoffa, per questione di copyright, l'ipotesi Benjamin Button è da scartare. Resta quindi valida la seconda, che spiegherebbe anche le perenni smutandate... vi sentireste a vostro agio con una coda stretta nelle mutande? Il caso è chiuso, Nadal è un Sayan.

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