Con il ritorno dei Master 1000, eccoci giunti all'immancabile mercoledì da leoni, giorno che come sapete rappresenta l'esordio dei super big, ovvero le prime otto teste di serie, i tennisti caldi, che usufruendo di un bye subentrano su un tappeto rosso dal secondo turno. In pratica il vero inizio della manifestazione, anche perché c'è la possibilità di vedere qualche testa illustre cadere. Ve l'avevamo presentato come un torneo dove si sarebbero potute presentare sorprese pesanti a causa del cambio di continente e superficie, invece per ora c'è stato appena qualche mini decesso inatteso, che ci colpisce ben poco. Be sì, perché in tutta sincerità apprendere nel 2013 che Almagro ha perso, non fa altro che rassicurarci che tutto è nella norma. Ci sarebbe stato da stupirsi del contrario! La vera novità invece sono i canadesi, chiaramente da otto (forse anche nove) generazioni: Pospisil, Dancevic e Raonic, che hanno trovato il successo risorgendo dalle proprie ceneri. Il potere della patria...
Il più sfigato del gruppo è stato la pomata Vasek Pospisil. Numero 71 del mondo e sorteggiato con Isner su un campo veloce, non poteva che perdere. Invece il giovane canadese, caduto 7-5 nel primo set, si è saputo rialzare e ha lottato fino all'ultima compassione dell'americano, abbattendolo proprio nella sua specialità, il tie-break. Eccolo dunque avanzare con un lottatissimo 5-7 7-6 7-6 e guadagnarsi la possibilità di giocare col vecchietto di belle speranze Stepanek, ieri giustiziere di Almagro. E, come detto in precedenza, lo spagnolo che perde sul cemento è l'ovvietà, nonostante fosse testa di serie numero 12. Infatti il problema non è lui, ma la troppo lunga stagione sulla terra che permette a questi Oompa Loompa di salire in classifica, pur sapendo giocare solo (e a volte nemmeno) in una delle tre superfici esistenti per il tennis.
Dancevic è stato il più fortunato dei canadesi perché ha trovato Lu. Perso il primo set 7-5, è riuscito a vincere il secondo al tie-break e quindi annientare l'avversario con un veloce 6-1 al terzo. Sarà curioso vederlo oggi opposto a Janowicz, ieri vincitore a fatica all'ultimo su Benneteau. Ultimo della combriccola della foglia d'acero è l'ormai rodato Raonic che, dopo il trionfo sull'Italia in Davis, non ha più vinto niente, tanto che il suo nuovo coach Ljubicic non sa più da che parte trovare peli e capelli da perdere o strapparsi per la disperazione. La terra di casa però ha fatto miracoli e, pur non facilmente, è riuscito a battere, con un 7-5 al terzo, il francese Chardy. Risultato deludentissimo, se si pensa a quante belle parole erano state spese per lo spilungone di Pogdorica. Probabilmente al prossimo turno contro Youzhny, ieri vincitore su Melzer, perderà in scioltezza.
Ci sarebbe anche un altro canadese giunto magicamente al secondo turno, parliamo di Filip Peliwo. Non sappiamo niente di lui, ma a giudicare dalla foto del profilo ATP, potrebbe benissimo essere il figlio segreto di Anderson, nato da un amplesso con Florian Mayer. Non chiedeteci le dinamiche. Il giovane ha passato il turno per ritiro di Nieminen e oggi giocherà contro Istomin.
Haas ha battuto Goffin, un altro ottimo candidato per il Master della Compassione, perché ogni volta chiamato alle imprese fa delle cose bellissime, ma nei punti che non servono e quindi perde. E' perfetto. Il tedesco se la vedrà con Matosevic vincitore su Becker. Granollers ha conquistato la morte pubblica contro Murray, eliminando Dimitrov, ormai troppo impegnato ad essere il nuovo giocattolo della Sharapova. Fognini, dopo un primo set disastroso, è riuscito ad avere la meglio su Baghdatis al terzo, guadagnando uno scontro con Gulbis. I due probabilmente, per smentire tutti sul fatto che non usino la testa, si giocheranno il match a testate. Ne rimarrà soltanto uno... di neurone.
Bogomolov, sì esiste ancora ogni tanto, ha fatto fuori Llodra in tre set e oggi incontrerà Ferrer. Tanti auguri. In tema di morti viventi, ecco Davydenko portare a casa un successo, addirittura contro Simon al terzo. Purtroppo il match non è stato programmato su un campo coperto dalla TV. Ci siamo persi IL TENNIS. Cazzo. Il russo avrà in premio Andujar e c'è anche il rischio che vinca nuovamente. Chiudiamo la bagarre con quella che è forse la vera notizia del torneo: Dolgopolov ha passato un turno! Squillino le trombe. L'ucraino ha finalmente portato a casa un successo, ma soprattutto ci ha evitato la sfida immancabile nei tornei del 2013, Anderson-Berdych. Probabilmente il sudafricano ha perso di proposito perché si era rotto le palle di vedere il ceco dall'altra parte della rete, che lo batteva sempre allo stesso modo.
A dire la verità il giro non si chiude ancora perché Djokovic ha già giocato ieri il suo prestigioso secondo turno di allenamento, battendo Mayer. A lui si aggiunge Gasquet, vincitore facile su Klizan. Al francese toccherà Nishikori, giustiziere di Seppi. Il Kid di Caldaro, stanco del difficile scontro con Rosol, non è riuscito a capitalizzare un concreto vantaggio che lo proiettava alla vittoria in due set e così ha ceduto di schianto al terzo, dando via libera al samurai. Peccato, Seppi-Gasquet è pur sempre un bel vedere per gli estimatori della compassione.
Ed eccoci così ai titoli di coda. Oggi giocheranno un po' tutti, anche il ginocchio di Nadal tranquilli. Purtroppo ci saranno svariate ingiustizie, per dare visibilità ai canadesi, come Gulbis-Fognini o Paire-Wawrinka su un campo non coperto... prendiamoci ciò che passa. Se non siete stati appagati dal nostro mega riassuntone vi rimandiamo alla nostra pagina Livescore, dove troverete di tutto e di più su Montreal e non solo. Che il Canada sia con voi... ajde!
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