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lunedì 1 luglio 2013

Wimbledon 2013: il meglio del peggio della prima settimana

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La prima settimana di Wimbledon 2013 è andata! Alcuni hanno sofferto e altri hanno stappato lo champagne, c'è chi ancora piange per l'uscita prematura di Federer e Nadal e chi perché Djokovic e Murray sono ancora dentro il torneo. Così, visto che non c'è limite allo schifo, abbiamo ripreso le redini della situazione e stilato un elenco del meglio del peggio di questa settimana, in modo che possiate rendervi conto che l'eliminazione dei vostri pupilli, tutto sommato, non è stato proprio l'evento più drammatico degli ultimi sette giorni. E' un lavoro sporco, ma qualcuno doveva pur farlo!

Simon-Lopez: abbiamo sempre detto che quando si gioca realmente a tennis le classifiche andrebbero lette al contrario e infatti, salutato Eastbourne con Simon-Lopez e vittoria dell'iberico, i due si sono ritrovati al primo turno di Wimbledon. Il francese era la testa di serie a cui sarebbe dovuto capitare "lo scarso" e invece ha perso nuovamente dallo spagnolo. A questo punto avrebbero potuto riprendere direttamente dal punteggio di Eastbourne ed evitarci due ore di Simon.

Go Soeda: a Londra diventa un nome che si autoincita, infatti il giapponese era l'unico tifoso di se stesso, praticamente il Forever Alone del tennis.

Querrey: è stato canzonato da Tomic. L'americano ha un faccino che non brilla proprio per perspicacia ed essere preso per i fondelli da un bambino non lo aiuta di certo. L'australiano, avanti due set, ha fatto finta di morire per poi riprendere a giocare al quinto, fresco come una rosa, e vincere. Lo statunitense non ha potuto fare altro che andarsene sempre più con la faccia da Fozzie Bear, ma triste.

Petzschner-Przysiezny: la dimostrazione che il caso crea meglio dell'ingegno umano. Probabilmente nessuno sarebbe riuscito a trovare accoppiamento più rompipalle da scrivere. Per fortuna hanno perso entrambi presto e non coperti dalle dalle telecamere in modo che non potessimo scriverne niente. Tanto tempo risparmiato in copia e incolla

Ferrer-Alund: che chiudono una giornata sul centrale e tra l'altro lo spagnolo ha anche perso un parziale, condannandoci a vederlo per quattro set. Non è bello.

Sijling: dopo aver battuto Raonic esulta come un primate, sferrando testate all'aria.

Raonic: da quando è seguito da Ljubicic non ne vince più una e l'ex numero tre del mondo dallo stress rischia di perdere anche le sopracciglia

Kohlschreiber: avanti due set, si fa recuperare fino al quinto e sul 2-1 chiede di andare in bagno e si ritira in silenzio lasciando tutti in vana attesa, come il bambino che aspetta il padre andato a comprare le sigarette.

Llodra: avanti un break con Seppi ha poi perso il set 7-5. Si ritira con un presunto male alle gambe e tre ore dopo era in campo a giocare il doppio

Dimitrov: osannato come erede di Roger da sempre, al primo Wimbledon nel quale gli si chiedeva il risultato serio, perde da Zemlja 9-11 al quinto. Il tiro si abbassa, da Wannabe Federer, si passa a Wannabe Bolelli.

Bolelli: prende i soldi e scappa.

Nadal: è riuscito nell'impresa di perder anche quei miseri punti del secondo turno, uscendo all'esordio. La cosa più grave però non è tanto aver perso subito e in tre set da Darcis, ma per come si è presentato in aeroporto. Guardate la foto QUI, ma l'avete visto? No cioè, ci avete fatto caso a cosa è arrivato? Nella foto centrale si scorge benissimo proprio sotto i bermuda... il mocassino in pelle scamosciata nero. Orrendo.

Darcis: ancora ubriaco per la notte passata alla moda di Gulbis dopo il successo su Rafa, il giorno dopo si è inventato di avere problemi fisici e non poter giocare contro Kubot.

Donskoy: l'avete visto in faccia?

Mannarino: è agli ottavi con Kubot [interscambiabili]

Fabio Fognini: vinto il primo set, arriva ad un livello cerebrale inferiore a Melzer e perde il match. A questo evento segue Nadal e Federer fuori dai giochi e quindi non diciamo avesse un'autostrada, ma direttamente cascate del Niagara per un posto almeno agli ottavi.

La moglie di Hewitt: ha passato tutta la partita del marito a guardare le tasche di Brown e a chiedersi come mai il tedesco conservasse una palla anche nei turni di risposta. Poi ha scoperto che sotto c'era altro...

Nico Almagro: non contento di perdere da Janowicz, tenta anche più volte di mirare al corpo dell'avversario. Non è mai riuscito a colpirlo, ma di ridicolizzarsi sì

Dolgopolov: prima ci illude dandoci la speranza di eliminare Ferrer, poi perde miseramente al quinto

Anderson: avrebbe potuto battere tutti i top ten e vincere Wimbledon, ma una lista delle bruttezze di un torneo senza il sudafricano sarebbe tecnicamente sbagliata

Federer: non sappiamo se il più grande, ma sicuramente tra i più grandi tennisti della storia, perde da Stakhovsky, che non solo non beccava due turni di fila da quando in Italia c'era ancora la monarchia, ma ha infilzato lo svizzero da ogni dove, soggiornando a rete e giocando a sorpresa un tennis di altissimo livello. Chi di tennis ferisce, di tennis perisce... al secondo turno

David Goffin: che non ha partecipato al torn... ah no ci dite che c'era?

Il dritto di Gulbis: anche se non fossimo stati a Wimbledon, è brutto, a prescindere

I capelli di Verdasco: la Playmobil gli ha chiesto i diritti d'autore per l'acconciatura

De Schepper: grazie al ritiro di Cilic scopre che nei tornei esiste addirittura un terzo turno e che Wimbledon dura anche due settimane.

Gasquet: come un pivello perde da Tomic. E' più grave del previsto. Dottore chiami un dottore!

Tipsarevic-Troicki: il caso ha voluto creare un obbrobrio e ci è riuscito. Ha perso Tipsarevic, peccato che le regole del tennis prevedano ci sia per forza un vincitore, ovvero Troicki.

Pospisil: avanti al quinto contro uno Youzhny infortunato, è riuscito a perdere in piena compassione

Lo spettatore vestito da McEnroe: incitando Haas a riprende il gioco perché aveva finito di piovere e tanto avrebbe vinto facile (contro Wang), si è ritagliato i suoi 5 minuti di gloria.

Berdych-Anderson: match che negli ultimi 28 tornei si è presentato sempre e per 28 volte non abbiamo visto

Paire-Brown: l'ottavo che tutti sognavano e nessuno ha avuto

Marion Bartoli: basterebbe solo la presenza per inserirla nel peggio della settimana, ma con la fascetta in spugna in testa, ha finalmente raggiunto quel qualcosa di definitivo che la colloca al vertice della classifica. Per sempre.

Mattek-Sands: perché?

Serena e Sharapova: divise dall'odio reciproco, ma unite nelle mutande arancione catarifrangente che non violano il Dress Code solo perché fanno parte dell'intimo. Wimbledon è un torneo da rivedere

Multe: dopo la violazione del Dress Code per le suole arancioni di Federer, sono sbucate sanzioni come funghi. Tra cui, una per Fognini di 10.000 dollari, perché dopo un overrule di Pascal Maria ha inscenato un teatrino simpatico, ma ovviamente è riuscito ad andare oltre con le parole fino a cadere nel pesante. Ma la migliore è quella a Paire. In allenamento il coach è stato allontanato perché aveva la t-shirt nera (ma siamo pazzi?), così il francese ha osato essere in disaccordo e ha scagliato la racchetta nella sacra erba, prendendosi una multa. Giusto no? Bisognerebbe mettere una multa a chi ha scritto il regolamento

Il genio che ha compilato l'order of play, che probabilmente è lo stesso che decideva se aprire o chiudere il tetto del centrale: non c'è bisogno di spiegazioni, i fatti parlano.

Il pubblico: con l'involuzione della specie anche gli spettatori di Wimbledon si stanno uniformando a quelli degli altri Slam. Ecco che sentiamo urla tra una prima e una seconda di servizio, vediamo la ola ai cambi campo, sbucano cartelli ed entrano invasati. In compenso i vecchi delle prime file non perdono l'occasione per mantenere la tradizione, dormendo.

La coppola dei giudici di linea: non necessita spiegazioni

Il tetto: 10 minuti per chiudersi dopo che viene impiegata mezz'ora per decidere se azionarlo. Indubbiamente da Time Violation e multa

L'erba scivolosa: solo per chi ha perso

Rizzica e Bottazzi: commentatori di campi secondari, vaneggioni, deliranti, meglio dell'erba...

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