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domenica 14 luglio 2013

Twittileaks: cinguettare da tennisti

[Il seguente post lo trovate anche su OKtennis premendo QUI]

E' tempo di abbandonare un attimo il tennis giocato per dedicarci alle verità sui giocatori fuori dal campo, che solo noi di ControBreak abbiamo sempre in esclusiva per voi. La tecnologia dilaga, ormai i bambini nascono e, ancora prima di risultare iscritti all'anagrafe, in automatico si crea il loro profilo FaceBook e Twitter. In alcuni casi estremi, vengono alla luce anche pargoli già dotati di smartphone, pronti a pubblicare il loro primo stato in homepage "Birth time!!!!!11!1!11!!! LOL". Così anche i tennisti si sono dovuti adeguare alle innovazioni e chi più e chi meno ormai ha il suo profilo ufficiale Twitter, dove poter postare i propri pensieri, aggiornamenti e foto. L'ATP, confidando sul fatto che non ci sarebbe potuto essere nessun altro in grado di compiere una simile indagine, ci ha chiesto di raccogliere informazioni sui nostri eroi e pubblicare in esclusiva il nostro dossier, intitolato ovviamente Twittileaks.

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Tomas Berdych: è entrato da pochissimo su Twitter e seguirlo vuol dire rassegnarsi a una quantità infinita di spam, tant'è che all'inizio si pensava fosse un cosiddetto "fake". Invece è tutto vero. Il ceco vive con lo smartphone in mano, probabilmente anche quando si allena. La cosa più bella del suo profilo è che, se prima si scherzava sul fatto che fosse stupido e dotato di un solo neurone, ora abbiamo tutte le conferme per dire che è proprio tonto e forse non arriva nemmeno a mezzo neurone #bimbominkia

Jo-Wilfried Tsonga: come ben sapete il francese ha quel piccolo problema di aver esaurito tutti i neuroni nel cervello perché l'ultimo l'ha venduto a Berdych su e-Bay, così il suo profilo non può aggiornarlo di persone, ma ci pensa il ceco a scrivere per lui... e vi possiamo assicurare che non è stato un buon affare per il transalpino #IntelligenzaScarsa

Fernando Verdasco: giocando solo un match a torneo, ha parecchio tempo per inserire aggiornamenti a go-go e scambiare tweet sibillini con l'amicone Feliciano. Per ovvie ragioni parla poco di tennis, ma pubblica molte foto coi capelli al vento e fa i complimenti ai colleghi che vincendo lo fanno pian piano retrocedere nella classifica ATP. I suoi seguaci si sono allarmati nel periodo di Wimbledon, perché per due settimane ha twittato ben sotto la media, visti gli impegni fino ai quarti. Ora però ha tutto l'anno per rifarsi #compassione

Marin Cilic: non è nelle sue corde praticare luoghi peccaminosi come internet, tanto meno i social network dove potrebbe leggere battute da atei, impudici e scostumati. Così non si è mai iscritto su Twitter fino a quando non è arrivato il profilo del Papa. Ci siamo scandalizzati quando abbiamo scoperto che seguiva ben 9 persone, ma poi abbiamo scoperto che erano gli altri account @pontifex, in modo da non perdere nessuna sfumatura del messaggio papale nelle altre lingue. Purtroppo non c'è il croato, quindi ha pensato di aprire @pseudopontifex per tradurre i messaggi del Papa nella sua lingua e aggiungere consigli per infliggersi pene corporali e inventare preghiere, oltre alle offerte last minute per i viaggi organizzati a Medjugorje #amen

Roger Federer: l'idea di avere a che fare con cinguettii e voltatili, visto l'ormai celeberrimo rapporto col falco, tutt'altro che idilliaco, l'ha tenuto alla larga da Twitter per moltissimo tempo. Da qualche mese a questa parte, forse anche perché in imbarazzo con le gemelline che hanno dovuto insegnare al padre come accendere il PC, si è trovato costretto ad aprirsi l'account su Twitter. Unico problema è Mirka, che ha ovviamente voluto fare da filtro tra il marito e la rete. Sia mai che non si mettesse a twittare per organizzare doppi misti intraprendenti. Peccato abbia scelto un periodo non proprio roseo per entrare nel mondo dei social network e la sua homepage sembri più un cimitero. Infatti, dopo l'annuncio di essere eccitato di partecipare a un torneo, raramente approfondisce con l'andamento degli altri turni, ma con umiltà #humble

Ernests Gulbis: il profilo ufficiale del lettone è rimasto aperto per pochissimo tempo. Due anni fa si è comprato il super prototipo dell'iPhone 10, pagandolo 4 milioni di dollari, ma non avendo i soldi per comprarsi anche l'intelligenza, usava Twitter convinto che fosse Whatsapp e quindi organizzava pubblicamente i suoi festini hot del week-end. Nonostante avesse poi dichiarato che lo faceva di proposito perché i tweet dei colleghi erano noiosi, il suo agente gli ha dato un sonaglino, un ciuccio e gli ha chiuso l'account #GioventùBruciata

Alexandr Dolgopolov: è un casino leggere i suoi tweet. Infatti, amante della palla corta, scrive senza vocali per accorciare i messaggi. Pare che in 140 caratteri sia riuscito a farci stare l'Inferno di Dante... scritto al contrario #oineg

Grigor Dimitrovprima di fidanzarsi con la Sharapova twittava moltissimo, ma ora ogni suo tweet deve essere prima approvato da Masha. Tutto sommato però non gli dispiace di essere comandato a bacchetta dalla ragazza, anzi a dirla tutta, così facendo si sente sempre più come Federer, sottomesso da Mirka, e quindi è contento così. Sogna un giorno di avere uno @pseudogrigor, ma se continua coi suoi fallimenti impossibili, potrebbe arrivare un suo profilo fake chiamato @pseudogrigorbolelli... sì, gestito da due italiani, bastardi, che scrivono su un blog di tennis... #WannabeFederer

Kei Nishikori: giapponese, evolutissimo, in realtà non twitta fisicamente, ha un chip Samsung inserito nel cervello che traduce i suoi pensieri in tweet a intervalli di tempo regolari #samurai

Rafael Nadalfa del suo meglio per tenere sempre il profilo aggiornato e allineato, a volte va anche oltre, come quando ha fatto le condoglianze alla famiglia Mandela. Twitta soprattutto quando non gioca a causa del ginocchio, momenti in cui può far sapere al mondo intero che non gliene frega niente del tennis, ma pensa solo alla pesca e al golf. Inutile dirlo, ma ogni suo tweet, prima della pubblicazione, è rigidamente giudicato dallo Zio Toni, che ovviamente conosce le password per inserire i tweet strategici, che il nipote deve accettare a testa bassa. For shure, no? #trymybest

Ivo Karlovic: timido e taciturno nella vita reale, su Twitter è un'altra persona e soprattutto molto divertente con le sue battute dementi in un buon inglese. Pare infatti stia pensando di chiedere all'ATP se gli sarà possibile esporre i suoi problemi all'arbitro con un tweet. Sicuramente avrebbe molti più vantaggi! #BasSve

Novak Djokovic: soffre il fatto che, pur essendo il numero uno del mondo, non esista un suo profilo finto ufficiale, con lo stesso numero di follower di @pseudofed e @pseudorafa, così sopperisce alla mancanza provando a fare lui il simpatico. In attesa, spera segretamente che Troicki crei @pseudonole #humble #trymybest

Stanislas Wawrinka: molto attivo su Twitter, non perde mai occasione di scambiare pareri, anche privati, con l'amico del cuore Paire. Lo svizzero inserisce molte foto sconvolgenti, soprattutto quella dove, a petto nudo in spiaggia, sfoggiava degli addominali scolpitissimi, mostrando una sua passione segreta anche per Photoshop. Inoltre, nei suoi scatti sul campo da gioco, non perde occasione per pubblicizzare la pomata antibrufoli che spaccia come protezione solare nel naso. Occhio ai messaggi subliminali #Topexan

David Ferrer: un po' complesso il suo caso perché lui è come la tartaruga che correva a testa in giù, quindi ha poco tempo per mettersi a twittare. Inoltre le poche volte che fa lo sforzo di fermarsi, pretende di digitare sullo smartphone coi polpacci. Ecco perché scrive sporadicamente #PijoTutto

Sergiy Stakhovsky: l'unica utilità del suo profilo è giunta quando ha pubblicato la foto del segno della palla, sulla terra del Roland Garros, dimostrando di non avere nemmeno ragione. Ha raggiunto il top della popolarità e dei follower una volta battuto Federer a Wimbledon. In pratica tutti i seguaci di Nadal sono improvvisamente diventati esperti dell'ucraino #RePerUnaNotte

Lukas Rosol: come sopra, ma per i tifosi di Federer. Ha raggiunto l'apice dei retwitt quando ha fatto i complimenti a Darcis per la vittoria su Nadal, dandogli il benvenuto nel club dei carnefici dello spagnolo #SantoSubito

Andy Murrayda domenica il suo profilo è andato offline per diverse ore ed è stato dato in mano alla IBM UK perché hanno dovuto cancellare tutte le citazioni di Braveheart, modificandole con articoli della Magna Carta #milord

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E' stato uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo! Dai ControBreakki è tutto, questo messaggio si #autodistruggerà...

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