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giovedì 4 luglio 2013

Wimbledon 2013: quarti di finale. Femminile da thriller, Djokovic e Murray destinati all'ultimo atto

Incredibile, il tennis, pur nella sua prevedibilità e monotonia contemporanea, trova comunque uno spiraglio per coglierci di sorpresa. E se non lo fanno i maschietti, ci pesano le donne. Alla vigilia di Wimbledon il tabellone femminile sembrava ormai segnato dalla sicura vittoria della Williams a mani basse. Invece, dopo una settimana piatta, il Big Monday ha fatto danni, o meglio, la Lisicki ha fatto danni, eliminando l'americana. Ma non basta, perché il giorno dopo, colei che sembrava ormai destinata a raggiungere la finale di prepotenza, la ceca Kvitova, ha perso in tre set dalla Flipkens. Il torneo delle fanciulle si è dunque tramutato nella più grande incognita di questa edizione di Wimbledon 2013. Quattro i nomi in gara e nessuno è particolarmente favorito per il raggiungimento dell'ultimo atto. Oggi la Lisicki sarà opposta alla Radwanska e la Bartoli alla Flipkens. Avremo pure un livello non proprio da ipertennis, ma se questo è il prezzo da pagare per un minimo di varietà e imprevedibilità, ben venga, sempre... tranne la Bartoli, sia chiaro.

Se le fanciulle ci stupiscono, i giovanotti, a parte qualche micro dinamica interlocutoria, lasciano poco spazio all'immaginazione. Per gli uomini ormai un torneo lo si vive più per "una partita" che non per sapere chi alzerà la coppa. Chi è che all'inizio del Roland Garros pensava che avrebbe vinto uno diverso da Djokovic o Nadal? In quattro nel globo e non avevano nemmeno ragione. Infatti dell'ultima edizione del torneo parigino noi di ControBreak ricordiamo solo il match tra Wawrinka e Gasquet. Stop. Il resto era ordinaria amministrazione. Conoscendo a priori i soliti nomi predestinati al titolo, ormai l'unica incognita è: quanto tempo durerà la finale? Anche se, pure in questo caso, ci sarebbero costanti, del tipo: un Nadal-Djokovic non può che andare a una media di 50 minuti a set, per cui in uno slam significa viaggiare almeno sulle 5 ore, visto che vanno sicuramente al quinto e hanno un'ora extra accumulata tra un punto e l'altro. Con Murray sostituto si risparmierebbero circa 10/20 minuti, visto che ha dei tempi morti leggermente minori, ma alla fine il risultato non cambierebbe. In parole povere la nostra domanda per Wimbledon 2013 è: quanto durerà la finale tra Nole e Andy? E' ormai l'unica cosa su cui si può discutere, i nomi no.

Bé sì, non pretendiate di leggere che Del Potro e Janowicz abbiano possibilità di vittoria contro i due mostri. Non esiste, a scanso di infortuni ovviamente. L'argentino sta rischiando l'amputazione della gamba. Ieri si è preso un'altra distorsione esattamente come contro Zemlja ed esattamente allo stesso ginocchio. In pratica la gamba si è piegata al contrario. Una di quelle scene che solo a vederle alla TV ti si rompe il menisco. Sembra quasi impossibile pensare che poi abbia vinto in tre set contro Ferrer. Lo spagnolo però aveva solo il nome di suo, il resto era praticamente inesistente. Non girava attorno alla palla per fare i suoi classici dritti inside-out e semplicemente non aveva le gambe, ovvero il 90% del suo tennis non era a posto. Morale della favola, Juan Martin, in stampelle è approdato in semifinale a Wimbledon e sicuramente non gli farà schifo. Come non farà schifo a Djokovic, visto che avrà proprio l'argentino in semi.

Il serbo, inutile dirlo, dopo l'uscita di Nadal, è il primo favorito per la vittoria del titolo e ieri ha regolato in tre set Berdych. Non è stato ancora confermato, ma visto l'andamento del match, pare che il neurone solitario del ceco sia in fase di trasloco e i risultati si vedono abbondantemente. Si pensi che nel secondo set, da 3-0 in vantaggio con doppio break, Tomas è riuscito ad andare sotto 4-3 fino a cedere nuovamente il servizio in chiusura parziale. Geniale! Di fronte a questa mossa, i magnati della compassione pare abbiano mosso i loro avvocati per violazione di copyright. In tutto questo però c'è da notare una cosa importantissima, ovvero che il serbo non ha rinunciato al suo momento di buio totale. Un conto è permettersi il passaggio a vuoto con un idiota come Berdych, un altro con Murray in una ipotetica finale col centrale in bolgia per lo scozzese.

Andy ieri è stato impegnato fino al quinto dalla parrucca di Verdasco. Incredibile, ma in questo torneo lo spagnolo è rinato. Ok, ha battuto giocatori che si incontrano al massimo in un 250, ma è anche vero che Nando in questi ultimi mesi ci aveva abituato a prestigiose uscite anche contro i -4NC. Diverse le teorie della sua resurrezione: la più pompata è quella del cambio racchetta. Lo spagnolo è passato alla Babolat "di Nadal", attrezzo molto maneggevole e burroso, che necessita di molta forza e sensibilità per far viaggiare la palle. Ma la nostra teoria, da veri esperti del settore, ovviamente non può che ricadere sui capelli, sigillati con l'Attak e sponsorizzati Playmobil, che gli permettono una maggiore aerodinamica nei movimenti.

E così ieri lo spagnolo stava anche per fare la frittata in casa reale, eliminando l'idolo Murray. Noi in realtà lo sapevamo che Nando avrebbe miserevolmente ceduto al quinto, anzi, il fatto che si fosse portato in vantaggio di due set a zero, non poteva che rafforzare la nostra convinzione. Il riassunto dell'incontro è molto semplice: Andy ha iniziato a sentire aria di pressione mediatica e se l'è fatta addosso per circa due ore, quando poi il pubblico è partito con un tifo da Davis e applausi per ogni minima cosa, anche quando Murray prendeva le palle che gli lanciavano i ball boy, allora lo scozzese si è messo a giocare come ben sappiamo e ha portato a casa la semifinale. Prevedibile sarebbe finita così, un maestro e ormai veterano della compassione come Verdasco, non poteva di certo chiudere un match così importante in suo favore nonostante l'enorme vantaggio.

E così Murray arriverà in finale da Djokovic senza battere praticamente nessuno, visto che al prossimo turno gli capiterà Janowicz, in crescita, ma assolutamente inesperto nei grandi eventi. Per il ragazzone polacco ai quarti c'è stato il regalo della sorte, perché si è trovato il 31enne connazionale Kubot. Quest'ultimo sapeva benissimo di non avere niente da perdere, infatti ha giocato proiettandosi a rete e provando a spezzare i ritmi in ogni momento, ma se se la sua classifica parla di 130 del mondo, un motivo ci sarà. Infatti sono stati più gli errori, che le giocate vincenti. Bello il finale, con abbraccio tra i due, lacrime del più piccolo e scambio di magliette. La Polonia ha trionfato a Wimbledon e ora ha due giocatori in semi, Janowicz e Radwanska, ma anche una tedesca, figlia di genitori polacchi. E' l'invasione.

Possibilità che Jerzy elimini Murray? Nel caso peggiore, in cui non riuscisse il suo gioco di 3/4 colpi e il servizio viaggiasse su numeri bassi, le percentuali di successo sarebbero del 30-35%. Nella migliore delle ipotesi in cui tutto funzionasse in grazia, bisogna sempre contare che gioca contro il numero 2 del mondo, sul centrale di Wimbledon, con l'idolo di casa e tutto il pubblico contro, ragion per cui le sue quotazioni andrebbero massimo al 49%. Ma è la  prima percentuale quella che ci interessa, ovvero il caso peggiore, dove si nota  la differenza tra il vero campione, che vince anche con tutto contro, e chi se la cava solo quando ogni cosa gli gira per il verso giusto. E visto che Jerzy per ora ci crede, ma non è un campione, per noi non c'è possibilità di miracolo. Purtroppo.

Oggi giornata di semi femminili e, a partire dalle ore 14 italiane, vedremo sul centrale Bartoli-Flipkens e a seguire Lisicki-Radwanska. Domani invece, presumibilmente allo stesso orario di oggi, saranno in scena Djokovic-Del Potro e quindi Murray-Janowicz. Come al solito vi rimandiamo alla nostra pagina Livescore, per avere un super quadro generale perfetto. Bye bye!

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