Niente miracolo per Fognini, uscito battuto in due set 6-4 6-3 contro Gilles Simon nella finale dell'ATP 250 di Bucarest. Bravo comunque Fabio per essere arrivato all'ultimo atto. Possiamo dire solo questo perché il resto è il solito discorso che ovviamente non ricalca per niente le parole mielose della FIT. In realtà la pillola da mandar giù è molto amara e pensare a un successo era quasi impossibile, e questo non è per voler essere a tutti i costi odiosi e rompipalle, ma semplicemente perché le favole non esistono. Certo è vero che tutto è sempre possibile nel tennis, ma contro Simon, giocatore con una caparbietà che i nostri azzurri nemmeno concepiscono e ultimamente molto in forma, l'unica speranza sarebbe stata un miracolo. E' sufficiente ripercorrere il match per rendersene conto. Fabio ha giocato il suo tennis provando a fare la partita, di più non poteva togliere fuori, ma è bastato al francese prendergli le misure per due game ed ecco che senza troppa fatica ha girato il match come ha voluto. In casa FIT i successi al maschile che contano, solo in rarissimi casi sono veritieri, nella maggior parte delle volte sono dovuti a una giornata storta del big di turno. Questa è l'amara verità.
Ad oggi il ligure è forse il miglior prodotto che può proporre lo stivale, ma al momento in lui ci sono più progressi nella barba e capelli che non in campo. La questione è sempre la stessa: talento cristallino, gioco facile e intuitivo, potrebbe veramente mettere in difficoltà chiunque e invece vediamo troppe parole al vento, egocentrismi e distrazioni a non finire. Il fatto che "deve crescere" lo si dice da quando è emerso e tutt'ora a 25 anni si continua a professarlo senza dar conto al fatto che a quell'età i tennisti in realtà iniziano a prendersi le loro pause pensando ad allungare la carriera, facendo tesoro di quello che ha fatto in passato. Fabio e Seppi sarebbero gli uomini di punta del tennis italiano, ma arrivano quasi più soddisfazioni da Volandri vicino alla pensione o da un volenteroso Cipolla che non dai due Davis-men. Il movimento al maschile piange dalla disperazione! Dove la vedono la salute i capi FIT? Altro che Roma quinto slam e vanti ai maestri certificati, qui c'è da muovere il culo (e scusate il francesismo).
Terminato il torneo romeno, è subito cominciata la finale dell'ATP di Barcellona, la mazzata definitiva al pomeriggio tennistico già di per sé deludente. Cosa vi possiamo raccontare? Poco, sapete chi vince sulla terra, sempre comunque e a tutti i costi. Oggi un film come al solito, ma visto che da poco al cinema hanno riproposto Titanic in 3D, anche gli sceneggiatori di Nadal si non messi d'impegno per creare una storia complessa e ricca di climax che hanno dato il solito prestigio del guerriero imbattibile al cyborg maiorchino, riempito i cuori dei suoi tifosi e obbligati a urlare "Vamos Rafa" con voce tremolante di paura per tutto il match. Per farla breve è stata la solita palla, ma stavolta, anziché terminare con un classico 6-2 6-4, si è allungata in tempi biblici. 7-6 7-5 in favore di Rafa ottenuto con "appena" 2 ore e 41 minuti di gioco, nelle quali si registrano 5 palle a favore di Ferrer per chiudere il primo set, ovviamente annullate nei modi più impensabili possibili e il servizio perso sul 5-4 del secondo con un twist-ending che a confronto Alfred Hitchcock è uno stagista precario: lungolinea tracciante di Ferrer, Nadal riesce ad arrivarci con la punta della racchetta, la palla ovviamente entra in campo, smash di David a 300 chilometri all'ora che avrebbe fatto prendere fuoco alle corde di chiunque, ma dall'altra parte c'era Bruce Rafa Willis, che imponendo la racchetta a muro non solo ha rimesso la palla in campo, ma ne è venuto fuori un passante con annesso punto e trionfo. Oggi il re dei pallettari ha provato di tutto per contrastare Nadal, ma il maiorchino dopo la pausa è tornato in versione "e mo' so' cazzi pe' tutti" sfoggiando un tennis solido, forte, invincibile... questi tre mesi non glieli toglierà nessuno, ma nemmeno il miglior Djokovic. I suoi sostenitori impazziranno di gioia, piangeranno col suo sudore, rimarranno in tensione anche quando giocherà contro il numero 500 del mondo e noi alla visione di tutto questo vomiteremo arcobaleni.
Oggi al via ben tre ATP 250, Monaco, Belgrado ed Estoril. Il torneo serbo è rimasto orfano di Djokovic che ha dato forfait all'ultimo, ma in compenso Seppi è testa di serie numero 2. Il valore aggiunto. A Monaco avremo primi due in lista Tsonga e Lopez mentre in Portogallo Del Potro e Gasquet. Durante la settimana vi aggiorneremo più o meno costantemente sui disastri che accadranno, se invece siete impazienti di voler sapere tutto e subito c'è sempre la nostra pagina Livescore dove troverete il necessario per saziarvi. Buon tennis!
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