Dopo il successo di Nadal a Monte Carlo, che noi suggerivamo di chiamare Monte Rafael, ma subito dopo altri hanno pensato fosse più appropriato Monte Nadal (daje), si volta pagina col 500 di Barcellona e il 250 di Bucarest. Nel torneo iberico svetta in cima alla lista il cyborg, separato dal trofeo da una serie di sessioni di allenamento, inclusa la potenziale finale contro Murray, sempre che il decespugliato ci arrivi. Il torneo romeno invece più che 250 sembra meno di un challenger, con Simon e Mayer che svettano in cima alla entry list. Gli italiani ovviamente hanno deciso di riversarsi in massa in questa nullità, mentre i più intelligenti, Cipolla e Lorenzi, hanno optato per Barcellona, ricevendo come premio un ingiusto derby che significava la possibilità di andare avanti solo a uno dei due.
Come dicevamo, nel torneo spagnolo non c'è spazio per l'immaginazione, come ormai succede sul rosso da quando c'è Nadal nel circuito: vincerà lui a mani basse e bla bla bla, campione incontrastato della terra, vamos, amen. Oggi si troverà di fronte nientepopodimenoché Robert Farah, che il sito dell'ATP inserisce dando priorità alla carriera in doppio per non scrivere tristemente che è 246 in singolare con best ranking 163. Rafa avrà passato la notte in bianco al sol pensiero, ma la sua unica preoccupazione sarà andare a chiedergli l'autografo a fine match perchè abbiamo scoperto che tale Robert Farah non è altro che Adriano Giannini in incognito, che ogni tanto si diletta su un campo da tennis. Per quanto riguarda gli italiani, non ce n'è più traccia, Cipolla ha eliminato Lorenzi nel derby e Flavio a sua volta è stato eliminato da Lopez. In entry list ci sono nomi vari ed eventuali, prevalentemente spagnoli o purissimi pallettari terraioli, ma come dicevamo in precedenza, il torneo è chiuso, al massimo possiamo aspirare a vedere qualche match potenzialmente interessante che non vi raccontiamo perché puntualmente quello che scriviamo su questo blog si concretizza al contrario. Tranne le vittorie di Nadal che sulla terra sono un dato di fatto.
Passiamo quindi velocemente a Bucarest dove la lista di partecipazione fa piangere, Simon e Mayer in vetta e addirittura Seppi testa di serie numero 6. Noi professiamo la diversità di facce nell'alzare i trofei, il problema è che qui si è esagerato trasformando la competizione in una gara all'ultima compassione, se poi ci aggiungiamo il fatto che si gioca sulla terra, l'istinto di evitare come la peste ogni istante di torneo è altissimo. Per fortuna ci sono in campo i nostri idoli incontrastati pronti a regalarci emozioni sempre più forti, come Volandri uscito al primo turno contro Bachinger e Starace che niente ha potuto contro Attila... Balazs. Ma ci sono sempre Seppi e Fognini, che dopo aver passato due turni programmati alla stessa ora, manterranno la tradizione perché nei quarti saranno opposti in un derby. Il ligure ha addirittura battuto Baghdatis 7-5 7-6, mentre il Terminator di Caldaro, forte del suo ruolo di testa di serie numero 6, ha impaurito Stebe in due set secchi 6-2 6-3. Il movimento profuma di salute.
Ora veniamo ai nostri carissimi amici di Supertennis che da oggi trasmetteranno Barcellona e speriamo da domani Bucarest perché in semi ci sarà almeno un semifinalista italiano (vincente tra Seppi-Fognini). Qualche tempo fa li abbiamo lodati e omaggiati dei nostri auguri perché si erano finalmente decisi di fare il prezioso salto di qualità passando all'HD, però dai commenti degli speaker la situazione ci stava un attimo puzzando e lunedì sull'articolo di Federico Brunini di Ubitennis è arrivata la conferma ai nostri dubbi. State bene attenti perché potrebbe interessare a molti di voi: dal primo maggio il canale FIT passerà all'HD, ma non funzionerà come tutti gli altri in alta definizione di Sky, che in contemporanea mantengono anche la versione normale per permettere a chi non ha un decoder o TV HD di scegliere la definizione più appropriata ai propri mezzi. No, niente di tutto questo. Supertennis HD sarà accessibile SOLO a chi possiede un decoder HD, mentre sul digitale terrestre verrà trasmesso nella definizione standard. Quindi morale della favola, chi ha un decoder NON HD non vedrà più Supertennis e si dovrà attrezzare (comprare) forzatamente di un decoder per il digitale terrestre (DTT). Chi invece NON avesse ne decoder HD, e nemmeno vive in un comune raggiunto dal segnale DTT di Supertennis, o sborsa un bel sacco di soldi per avere un decoder HD satellitare oppure si attacca al tram (scusate le ripetizioni, ma rendono più chiara la questione a chi non è molto esperto di queste cose). Resta lo streaming della TV della FIT, ma la banda internet non è ottima ovunque, anzi, quindi non compensa un eventuale mancanza del segnale televisivo e i mal di schiena per restare di fronte al PC a immaginare la pallina. Noi di ControBreak siamo ovviamente solidali con quelli che saranno costretti a pagare per vedere un canale gratuito e li invitiamo in qualche modo a farsi sentire e a smuovere le acque, perché anche in queste ingiustizie e decisioni ad minchiam si vede cos'è l'Italia: un paese diretto dai ricchi, che guarda la plebe da una finestra e pensa a mandare avanti solo chi ha i soldi, senza concepire (o se ne frega direttamente) che esiste una stra-maggioranza di realtà povera che ogni giorno arranca per arrivare al giorno dopo. Certo forse il tennis è l'ultima cosa da prendere in considerazione per trattare argomenti simili, ma la questione calza a pennello per dimostrare quanto nel nostro paese, anche nel piccolo, si decida per gli altri, senza pensare agli altri.
1 commenti:
Tutto vero ,bravo chi ha il digitale non HD chi se ne frega.
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