E' sempre bello vederlo con questa faccia e sicuramente l'attuale cura Lendl non servirà a togliergliela nei momenti importanti. Ieri Andy Murray, con nostra somma gioia, ha salutato il torneo di Barcellona per mano di Raonic (6-4 7-6) e, contando che la terra è abbastanza indigesta al canadese, per il decespugliato c'è da preoccuparsi e farsi un bell'esame di coscienza. Sia chiaro, su questi lidi il concetto di simpatico o antipatico "a pelle" non esiste e infatti se bistrattiamo Murray e godiamo delle sue sconfitte è solo perché lo scozzese si ostina a giocare un tennis inguardabile, se paragonato a quello che lui potrebbe veramente fare. Andy col tempo ha subito un'involuzione, sta entrando in un tunnel senza uscita e se non si deciderà a cambiare registro finirà la sua carriera da eterno inconcludente. In una situazione di tennis "sano" la sua quarta piazza verrebbe messa fortemente in discussione dai pretendenti alle spalle, ma se questo non è mai successo seriamente, deve ringraziare il fatto che dietro di lui c'è Ferrer, il quale non non arriverà mai a pallettare quanto lo scozzese per batterlo, e vari ed eventuali tennisti col loro neurone freelance, maestri nell'arte dell'auto-eliminazione.
Il glaciale canadese, che nel momento della vittoria non ha nemmeno esultato, tanto è stata facile l'impresa, oggi se la vedrà contro Ferrer. Lo spagnolo di riserva ieri si è aggiudicato il derby contro Feliciano Lopez, accrescendo in noi il disgusto per il corridore valenciano. Il modello iberico ha giocato divinamente fino alla fine del secondo set. Solido gioco da fondo portato avanti con invidiabile eleganza e potenza nei colpi, unita a firme di fioretto che molti nel circuito si sognano, ma non è servito a niente. Dopo non aver concretizzato plurimi match point, sapete come vanno le cose: se non ammazzi il mostro, il mostro ammazza te. E infatti Ferrer, instancabile e mai battuto di testa, ha iniziato il terzo set come fosse appena sceso in campo, portando a casa la partita con un 6-3 facilissimo all'ultimo parziale.
Nadal ha eliminato Tipsarevic con un doppio 6-2 e indovinate cosa ha fatto? Sì, non è più un segreto: break in apertura di set. Tutti i tennisti, nessuno escluso, col fatto che per vincere un parziale si deve arrivare almeno a 6 game giocati fanno il loro inizio soft tanto per entrare gradualmente in partita e poi al sesto game, sia che si trovino in una situazione di 5 game a zero, sia che si trovino sul 3-2, si scornano in contemporanea per mantenere o rubare il servizio. Nadal invece, esce dagli spogliatoi mentalmente come fosse a metà match, carico e pronto a esplodere, picchiando e forzando già dal riscaldamento, in modo da iniziare in quarta e rubare subito il servizio all'avversario. Ecco perché non sceglie mai di iniziare servendo lui. In questo modo, mentre l'avversario sta ancora pensando a cosa ha fatto la sera prima, convinto del classico inizio soft di studio da ambo le parti, lo spagnolo si prende il suo bel break e gioca a mente libera e in distensione, conscio del vantaggio. Tutti si vantano dell'intelligenza tennistica, tutti sono filosofi di questo sport, ma non c'è ancora uno (Djokovic, Federer o Murray esclusi ovviamente) che si è messo a studiare e controbattere questa mossa vincente di Rafa. Per il cyborg oggi ci sarà un bye, ovvero Verdasco che ieri ha usufruito del ritiro sul 4-2 di Nishikori per approdare in semifinale. Oggi Nando sarà felicissimo di lasciarsi umiliare a piacimento dal connazionale bravo.
Voliamo quindi in Romania dove si è consumato il derby italiano tra Seppi e Fognini, un match all'ultima compassione che non si è risparmiato di offrire plurimi capovolgimenti di fronte da brivido (!) fino a quando il ligure nel terzo, dopo essersi fatto recuperare da 3-1 e superare a 4-3, si è rotto le palle di tale oscenità e ha chiuso 6-4 con un ennesimo break definitivo. Il match in realtà ha fatto più scalpore per essere stato forse il primo quarto nella storia programmato su un campo secondario, tanto che Supertennis nella serata di giovedì aveva vantato l'acquisto in extremis del torneo, per poi rimangiarsi miseramente il trionfo con un Epic Fail da manuale. Nessuno ci toglie dalla testa che questo order of play, a meno che non sia stato richiesta dai giocatori, sia frutto di qualche screzio o sassolino nella scarpa della federazione romena con quella italiana o perché no, qualcosa di più alto dettato dall'ignoranza. Per Fabio oggi il qualificato Balazs, che si sta evidenziando e non poco, in questo torneo. Da numero 450 del mondo ha fatto fuori Lacko al primo turno, Starace al secondo e Malisse ai quarti. Che sia nata una stella? Oggi finalmente lo vedremo in campo e ne sapremo di più. Per quanto riguarda gli altri quarti, ne sono usciti vincenti Simon e Bachinger e il francese ha poi guadagnato la finale con un facile 7-5 6-2. Prevedibile.
Oggi su Supertennis la semifinale Fognini-Balazs, ma anche l'inutile Nadal-Verdasco e a seconda delle coincidenze con Bucarest, forse vedremo anche qualche minuto di Ferrer-Raonic. Per tutti i dati extra, vi rimandiamo alla nostra pagina Livescore. E' tutto, buon tennis!
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