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lunedì 16 gennaio 2012

Australian Open 2012: day 1. I big avanzano, Cipolla fa l'impresa, ma il capolavoro è di Verdasco

I big avanzano in carrozza, gli italiani soddisfano a metà e Verdasco realizza il capolavoro di giornata. E' questo, in estrema sintesi, il menù che ci siamo gustati in questa prima giornata degli Australian Open 2012. Come già vi abbiamo spiegato nelle puntate precedenti seguiremo questo primo Slam di stagione da una segretissima località di campagna, nella quale ci siamo rifugiati per sfuggire agli insistenti controlli che ultimamente sta portando avanti la finanza. Che rottura, soprattutto perché sono a sorpresa e rovinano la festa a noi evasori totali che viviamo felicemente alle spalle della società. Anni dediti all'imbroglio, con tanto di appoggio del governo, poi arriva Mario e dobbiamo avere rogne... mha! E' proprio vero che si stava bene quando si stava peggio. La vita rurale è comunque piuttosto dura e già stamattina non è stato piacevole svegliarsi al canto del gallo, programmato comunque rispetto al fuso orario di Melbourne. Gli abbiamo messo la sveglia all'una di notte per un mese intero, così si è potuto abituare senza problemi. Dopo aver fatto colazione con il latte appena munto dalle nostre vacche abbiamo instaurato i nostri fondo schiena nella canonica postazione per seguire l'andamento delle partite con la sola preoccupazione di dar da mangiare i cani e azionare gli irrigatori ogni mezz'ora visto che oggi non era giorno di raccolto.

Dalla TV sembra tutto più grande e cominciamo a rimpiangere di non aver fatto la trasferta come l'anno scorso, soprattutto perché come al solito Eurosport si prodiga per trasmettere un WTA piuttosto che uno slam. Mentre Del Potro era in forte difficoltà con Mannarino, al canale 211 di Sky hanno trovato indubbiamente meglio mandare Azarenka-Watson e Radwanska-Mattek Sands. Stesso appeal. Il francese come al solito ha avuto grandissima premura nel pettinarsi e molto probabilmente l'argentino ha passato il tempo a capire se era piastrato o aveva semplicemente stirato i capelli con spazzola e spuma, perché il primo set è volato via velocemente in terra transalpina per 6-2. Mannarino era in stato di grazia e stava sfornando un tennis facile ed efficace che ha messo più volte in difficoltà Del Potro. Alla fine il match si è chiuso al quarto con punteggio quasi schiacciante per l'argentino, ma in realtà si sono avuti molteplici break e controbreak. Per ora lo rimandiamo al prossimo match prima di affinare un giudizio. L'emittente francese è stata quindi monopolizzata dal capolavoro assoluto del giorno: la sconfitta di Verdasco. Conscio di non poter sfoggiare chissà quale audace acconciatura in quanto costretto dal sole cocente ad usare il cappellino, il nostro Nando si è presentato in campo vestito da catarifrangente. Probabilmente si è fermato nei pressi di Melbourne Park per cambiare una ruota bucata e ha gradito la luminescenza del suo giubbino così da tenerlo durante la partita. Fortunatamente non lo rivedremo più, ma prima ci ha voluto lasciare un gioiello come pochi: avanti due set a zero contro Tomic e con l'australiano zoppicante, è riuscito a farsi recuperare e battere con break decisivo sul 5 pari del quinto set. Il talento spagnolo non poteva di certo perdere la faccia e smentire il freschissimo titolo a Costa do Seppi 2011. Sono eventi che non capitano tutti i giorni, è bene gustarseli per intero. Tomic rimane comunque un giocatore acerbo, con un servizio inguardabile, tocco nullo, rovescio appena sufficiente e la stessa simpatia di Ibrahimovic. Si salva solo nel dritto, identico a quello di Berdych. Il bulletto australiano in casa si esalta, ma Verdasco non è di certo un punto di riferimento per decretare un campione. Nei prossimi turni capiremo meglio con chi abbiamo a che fare. Prima di seguire l'inutile match di Nadal, dal risultato scontato, abbiamo dedicato qualche minuto ai cavalli. Anche loro devono mangiare! Tornati di fronte alla TV abbiamo subito visto quanto era forte Kuznetsov, un break sotto, oro colato per lo spagnolo che così ha potuto fare la sua solita partita mediocre, ma forte del servizio rubato fin dal primo game. Lo spagnolo è sceso in campo con una vistosissima fasciatura al ginocchio destro peggio dei bendaggi dei primi anni '80, roba che nemmeno Berlusconi con la sua bandana, con il cerotto per il dente o nei suoi inenarrabili atti da martire aveva osato mostrare, giusto per avere pronta la scusa in caso di cattive prestazioni future. Anche stavolta ha provato ad allungare il match a 10 ore con 356 punti ai vantaggi, ma il fratello scarso della Kuznetsova era troppo inutile e la piallata è arrivata in soli tre set. Volevamo quindi andare a prendere un po' di selvaggina per il pranzo, ma gli organizzatori hanno subito fatto scendere in campo Federer contro Kudryavtsev, rivelandoci che quindi questo giocatore esiste veramente e non era un nome frutto di tasti pigiati a caso dal segretario ubriaco che ha compilato il tabellone. Lo svizzero ha sofferto un po' solamente nel primo set, chiuso 7-5, per poi rispedire l'attore di soap opera russo ad un casting per il Grande Fratello australiano.

Ma passiamo agli italiani. Francesca Schiavone ha esploso la Pous-Tio, tennista prediletta di Wawrinka. L'italiana sembra a posto, ma c'è anche da dire che non ha trovato proprio una scheggia. Male invece la Pennetta battuta in tre set da Bratchikova. E' un vero peccato che l'avventura della brindisina debba chiudersi subito al primo turno. Bene invece Oprandi e Brianti vincitrici abbastanza facilmente su Yakimova e Falconi. Purtroppo di queste ultime partite possiamo raccontarvi poco perché si sono disputate nei campi secondari. Fognini è rimasto coerente con quanto dimostrato a inizio anno e ha perso contro Falla, vincendo solo un set. Bene. Fortunatamente abbiamo Cipolla, il nostro piccolo grande uomo che ha battuto Davydenko. Certo il russo non è più quello di una volta, ma solo in fatto di esperienza non c'è il minimo paragone. Bravissimo Flavio.

Per quanto riguarda gli altri risultati,tra i più forti segnaliamo i successi di Berdych sul sosia sfigato di Gasquet, Ramos, di Fish su Muller, di Isner su tale Mitchell e soprattutto della Luce sul semi-sconosciuto Greg Jones, che per due set ha osato mettere a repentaglio la qualificazione dell'ucraino per poi essere debitamente convertito nei tre set successivi. A dire il vero a Dolgo è andata di lusso in quanto al termine del secondo set l'australiano ha avuto un problema fisico che in pratica gli ha impedito di camminare per tutto il resto del match. Potere degli dei. Ha vinto anche Duplo-Man, contro il francese Paire, tennista talmente estroso che forse per puro divertimento ha giocato con il manico. Piacevoli anche i successi di Feliciano su Leonardo Mayer, di Stakhovsky sul Marchenko, di Dimitrov su Chardy e di Donald Young su un codice fiscale tedesco. Infine salutiamo con affetto Melzer "lo scemo", annullato da Nostro Signore del Servizio Ivone Karlovic.

Come prima giornata tutto sommato non è stata male, anche se qualche sorpresa in più non avrebbe guastato. Noi andiamo ad arare un po' i campi per la semina di domani, ma vi ricordiamo che, in qual caso non abbiate creduto a una sola parola di quanto scritto, c'è sempre il riassunto ufficiale dei risultati che potrete vedere QUI nel tabellone aggiornato. Domani ci saranno diverse partite gustose, prima fra tutte lo scontro fra titani Seppi-Gasquet, ma non solo, scenderanno in campo altri azzurri e vedremo all'opera, purtroppo, Murray e Djokovic, quest'ultimo contro Paolino Lorenzi. Per il resto, le nostre carote sembrano a buon punto, idem i pomodori, che domani probabilmente dovremo tagliare e portare al mercato tra un game e l'altro. Si vedrà. Buon Australian Open 2012 a tutti dalle nostre lande desolate!

2 commenti:

Mik9 ha detto...

walk, secondo te le difficoltà di Del Potro sono un chiaro segno? oppure in questo torneo il bombardiere di Tandil può fare bene?

Walk Over ha detto...

La partita l'abbiamo vista a sprazzi, ma già la precedente eliminazione a Sydney da Baghdatis non è un bel segnale. E' ancora lontanissimo dal Delpo del 2009, ed è un peccato perché l'anno scorso sembrava aver intrapreso la giusta strada. Diciamo che ha ancora bisogno di tempo, lo aspettiamo nei prossimi incontri.

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