La rappresentanza maschile italiana nella terra dei canguri svanisce definitivamente. Le ultime speranze di sopravvivenza erano state lasciate in mano a Flavio Cipolla, ma l'apprezzabile tennista romano non è riuscito nell'impresa di far piangere Feliciano. Peccato. Tutti a casa, magari su un cargo battente bandiera liberiana e al grido di "andate a bordo, cazzo". Anche tra le donne non è che sia tutto rose e fiori. Francesca Schiavone ha perso il derby con la Oprandi, mentre la Brianti è stata battuta nettamente da una russa il cui cognome viene fuori tirando a caso i dadini del paroliere. Così come l'Italia se la sta passando male nel down-under, anche noi qui stiamo iniziando ad avere qualche problemino. Le mucche hanno annunciato la serrata sindacale, dicono che se non vedono le partite di Federer si rifiutano di fare il latte, cosa che ci ha costretto a sistemare una multivision nella stalla. Poi vai a spiegarle che oggi il loro connazionale svizzero non ha giocato per l'infortunio del suo avversario Beck. Il gallo invece non sta rispettando a pieno il fuso orario di Melbourne perché la sera va ad ubriacarsi all'ostello vicino con gli amici, ma forse questo oggi è stato un bene, visto che i match brillanti ancora scarseggiano.
Eurosport si è comportata quasi bene, mandando parecchi match maschili fin dal primo minuto. Pproprio oggi che non serviva a niente. Bello vedere un succulento 6-1 6-0 7-6 dal primo all'ultimo 15 tra Berdych e Rochus. Il povero Cipolla Belga ha potuto fare ben poco contro il gigante ceco. A tratti provavamo compassione per lui, non certo per come giocava, perché rimane pur sempre fantasioso e divertente quando si può esprimere, ma per quanto veniva annientato senza poter fiatare. Il nostro Flavio Cipolla invece ha terminato il sogno australiano perdendo in tre set da Lopez. Era prevedibile che il gioco vario dell'italiano non avrebbe fatto male allo spagnolo che, essendo dotato di un buon tocco, ha una certa sensibilità per controbattere i cambi di ritmo proposti dal romano. Peccato. Sempre rimanendo in Italia, ha salutato la terra dei canguri anche la Brianti, rubando solo tre game alla Bratchikova, che se non fosse per il copia e incolla, non saremmo mai riusciti a scrivere. Concludiamo la carrellata del tricolore con il derby Schiavone-Oprandi, perso da Francesca in due set diretti. La milanese ha giocato una delle peggiori partite della sua vita, non riusciva proprio a centrare la palla e Romina non ha fatto complimenti, ha giocato il suo tennis e si è presa una soddisfazione non da poco. Siamo contenti per lei, ma purtroppo abbiamo paura che il suo cammino non sarà lunghissimo. Speriamo di essere brutalmente smentiti.
Passiamo quindi a Del Potro, non convincente all'esordio e a dirla tutta, anche oggi non ha sfoggiato un tennis impossibile, nonostante abbia vinto in 3 set e si dichiari in perfetta forma. Obiettivamente parlando, gli altri pretendenti al titolo, anche quando giocano con avversari non proprio ispiranti, lasciano per strada appena qualche game o al massimo si perdono nel primo parziale per poi piallare negli altri. L'argentino invece sembra ancora in rodaggio, è vero che si esalta di fronte ad avversari forti, perché ha l'animo da combattente, ma è anche vero che non sembra ancora centrato per affrontare alla pari un match decisivo. In ogni caso è stato abbastanza fortunato visto che dal suo cammino è sparito Fish. E' finalmente arrivato un risultato a sorpresa, l'eliminazione dell'americano testa di serie numero 8 in tre set, per mano di Falla, colui che eliminò Fognini. Fish si è mostrato molto scuro in volto e abbastanza stizzito nel momento in cui è andato a dare la mano all'avversario. L'età avanza inesorabile e l'America si trova senza tennisti. Tanto per non smentire la sentenza, anche Young ha salutato l'Australia in quattro set contro Lacko, il tennista con lo sguardo perso nel vuoto, che ride sempre. Mandatelo a fare l'antidoping o controllate quali tipo di coltivazioni ha sul balcone! Per lui ci sarà Nadal, che oggi si è trovato nientepopodimenoché zio Haas, un giocatore subissato dagli infortuni purtroppo a fine carriera. Nonostante l'ormai celeberrimo 6-0 rifilato l'anno scorso allo spagnolo dallo slovacco, Rafa non perderà occasione per fare allenamento e trafiggerlo in poco più di un'ora e mezza, ma lasciandolo sempre col sorriso ebete in volto. Appreso che Federer non avrebbe giocato, ci siamo illuminati perché molto probabilmente Eurosport ci avrebbe concesso la Luce, e infatti così è stato.
Egli ha mostrato ancora una volta le sue infinite capacità di complicarsi la vita. Partito male nel primo set, perso, nel secondo e nel terzo ha spiegato il gioco del tennis a Kamke, che all'ennesimo back era sul punto di mettersi a piangere e scappare in braccio alla mamma. Nel quarto set invece Dolgopolov ha pensato bene di uscire dal campo, prima per andare a fare pipì, e poi per prendersi una vacanza. Kamke, somigliante oltremodo a Clark Kent, si è trasformato in Superman, e ha iniziato a sbagliare sempre meno. Si è quindi andati al quinto, Dolgo ha tremato andando sotto di un break, ha anche annullato un match point con un miracolo divino dei suoi, ma alla fine il bene ha trionfato e la catechizzazione del protestante infedele tedesco è andata a buon fine.
A quel punto avremmo dovuto perderci qualcosa delle partite, visto che dovevamo uscire per innaffiare melanzane e carote, ma ingegnosamente abbiamo istruito un cavallo al controllo del PC che gestisce l'irrigazione, quindi siamo comodamente rimasti sul divano a goderci altri due match in contemporanea: Isner-Nalbandian e Almagro-Dimitrov. Il primo era iniziato circa 18 ore prima, e sul campo nel quale si stava giocando, la Margaret Court Arena, venivano ormai distribuiti al pubblico generi di conforto e tende da campo in modo da essere pronti a passare la notte al meglio. Fortunatamente non ce n'è stato bisogno, perché l'idiozia di Nalbandian ha avuto la meglio su tutto e tutti, e l'americano ha passato il turno vincendo 10-8 al quinto. Temevamo un altro Isner-Mahut, gli dei ci hanno assistito. Non hanno assistito però il povero Dimitrov, il cui tennis sarà anche bello, ma la sua forza mentale è ancora quella di Topo Gigio, e non solo quella. Il giovane bulgaro, se vuole davvero essere il nuovo marito di Mirka, dovrà lavorare anche un po' sulla preparazione fisica, visto che il quinto set non lo ha giocato. Vero che alla fine del quarto ha chiamato l'MTO per un problema alla coscia destra, ma a noi è sembrato che nel finale fosse semplicemente stanco. Così è passato quel simpaticone di Almagro, che ha celebrato la vittoria come se avesse trionfato a Wimbledon per il secondo anno di fila. Complimenti. Questa zona del tabellone l'avevamo soprannominata "de panza", vista la presenza ravvicinata di celebri gastronomi quali Nalbandian, Almagro, Wawrinka e Baghdatis, e proprio questi ultimi due si sono affrontati in uno degli ultimi incontri del giorno. Tra un piatto di bucatini e una succulenta porchetta gustata nell'attesa del verdetto dei challenge, accompagnata da un ottimo rosso italiano, ha avuto la meglio lo svizzero, nonostante il tifo scatenato di greci e ciprioti sugli spalti. Baghdatis non l'ha presa affatto bene.
Segnaliamo poi che la vittoria di Tomic sull'ex tennista Querrey, per la gioia degli australiani, e il giallo che sta intorno alla partita tra Karlovic e Berlocq. Secondo il livescore si è giocata e avrebbe vinto il croato in quattro set, ma fonti a noi vicine ci hanno raccontato in esclusiva che l'organizzazione ha spedito i due nel deserto australiano in mezzo agli aborigeni. Voci non controllate raccontano che in realtà il punteggio ora è sul 104-102 del quinto set, altri invece affermano che siano stati giustamente sequestrati dagli aborigeni per essere utilizzati nei sacrifici umani. Speriamo. A proposito di aborigeni, vi annunciamo che su Google siamo riusciti a trovare le istruzioni per costruire un boomerang e poter quindi andare a caccia. Mangeremo finalmente carne, visto che a causa della copiosa quantità di verdure con cui ci stiamo nutrendo, nelle vene sta iniziando a scorrerci la clorofilla.
Come al solito per avere un quadro di insieme vi rimandiamo al tabellone del torneo o alla nostra pagina Livescore. Cari i nostri Schettino e cari i nostri De Falco (e non diteci che vi sentite tutti De Falco perché l'italiano medio, ahinoi, è anche peggio di uno Schettino), per oggi noi vi salutiamo e ce ne andiamo a caccia, speriamo di mangiare roba più gustosa delle cose di cui ci siamo cibati fino ad oggi. Dai vostri due inviati in fuga dalla finanza per oggi è tutto, buon tennis!
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