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martedì 24 gennaio 2012

Australian Open 2012: day 9. Nadal e Federer mantengono le promesse e si scontreranno in semifinale

Gli organizzatori degli Australian Open staranno sicuramente festeggiando perché il fatidico classico Nadal-Federer sarà una delle due semifinali del torneo. Cip e Ciop rispettano le loro promesse senza deludere o creare dispiaceri ai possessori dei biglietti. La vittoria dei due è giunta i maniera molto differente, lo svizzero ha praticamente passeggiato, mentre lo spagnolo ha sofferto più volte, facendo pensare a un fallimento, ma all'ultimo si è ripreso festeggiando da gladiatore insanguinato. Ci stupiamo di questo? No, succede ormai sempre. La tiritera poteva  entusiasmare 5 anni fa, adesso annoia. Del Potro ha abbastanza deluso perché si è sciolto senza mai reagire, Berdych invece ha apparentemente messo in difficoltà l'avversario, consapevole del fatto che la sua sconfitta faceva parte di un disegno prestabilito e impossibile da evadere. Per quanto ci riguarda, al nostro risveglio ci siamo subito messi al lavoro con le nostre pecore australiane (per sentirci più in sintonia con il torneo), che oltre al formaggio producono una lana pregiata. La tosatura è andata alla grande, il dingo, che ha origini neozelandesi, è velocissimo in quanto dalle sue parti è un'arte che si tramanda di generazione in generazione, e presto saranno pronti i nostri maglioni firmati che venderemo, ovviamente carissimi, a tutti i nostri lettori. Il ricavato andrà in beneficenza a favore dei nostri portafogli e del nostro conto segreto alle Cayman. Volevamo anche mungere un po' di latte per la nostra super-colazione, ma le mucche ci hanno cacciato fuori dalla stalla perché stava per iniziare il match tra Roger Federer e Juan Martin Del Potro, guai a disturbarle, oramai si sono viziate.

Il loro beniamino non ha avuto problemi contro l'argentino, ancora per niente quello di due anni fa. Nei primi game sembrava che Federer volesse spaccare il mondo, ma per il bene del match, e di Del Potro, il momento è durato poco. Dal possibile 4-0 si è andati sul 4 pari, ma sul 5-4 Gian Martino ha pensato bene di cedere compassionevolmente il servizio, tra l'altro con un bellissimo esemplare di doppio fallo, e lasciare il primo set in mano al suo avversario. La storia della partita può dirsi conclusa qui. L'argentino con le sue armi ha provato a tenere testa allo svizzero, autore di un match stratosferico fatto di vincenti, risposte fulminee e gioco d'attacco (in pratica quello che non fa quando è contro Nadal), ma con alcuni break assestati nei momenti giusti dei due set successivi Federer ha potuto guadagnare l'ennesima semifinale di uno slam della sua vita. Non male per festeggiare i 1000 match della carriera (peccato che almeno in 800 di questi abbiamo visto Mirka in tribuna, ma questo è un altro discorso).

E' stata quindi la volta del cyborg, ma visto che c'era un briciolo di tempo ne abbiamo approfittato per imbottigliare il vino prodotto dalle nostre vigne, anche questo ci darà un ricavato che rimpinguerà le nostre casse svizzere, d'altronde noi siamo tra quei 7.500 evasori totale scoperti da poco dalla Gdf. Vi chiedete come sia possibile fare il vino ora a gennaio, merito delle segretissime sostanze vietate con le quali innaffiamo i campi, tutta salute ovviamente. Un po' ubriachi ci siamo quindi piazzati sul nostro trono...

Fortunatamente avevamo alzato il gomito e vissuto col sorriso quella che sarebbe stata una partita che avrebbe avuto poco da tramandare ai posteri. Tutto quello che vi scriveremo, per qualcuno potrà sembrare di averlo già letto in questi lidi, ma vi giuriamo non essere un copia e incolla da un qualunque altro post in cui parlavamo di una partita di Nadal. Purtroppo non ci possiamo fare niente se è da 5 anni che lo spagnolo vince nello stesso modo, rendendosi più noioso di un nuovo film di Ben Stiller. Il primo set, nonché il più equilibrato, si è svolto on-serve fino ad arrivare al tie break. Ovviamente ci sono state palle set consecutive per il ceco, annullate da Nadal, ma è anche inutile soffermarsi su questo perchè quando gioca il maiorchino, queste sono costanti tralasciabili che non fanno più notizia. Arrivati al tie-break la quiete è stata rotta da una polemica su una richiesta di challenge di Rafa. In parole povere, Berdych ha tirato un dritto sulla linea di fondo, Nadal non ha fermato il gioco e dopo che Tomas ha piazzato il vincente, lo spagnolo ha chiesto la verifica. Ovviamente non gli è stato concesso ed ha prontamente avuto da ridire che tutto il Mondo è sempre contro di lui. Federer avrà versato lacrime vere mettendosi in ridicolo in mondovisione, ma ogni volta che Nadal protesta, ci manca solo che chieda l'intervento della mamma o della maestra. In ogni modo, dopo quanto accaduto a Nalbandian, la decisione di Bernardes è stata sacrosanta, anzi allo spagnolo dovrebbe anche essere vietato, ogni volta che ha un dubbio sulla palla, di metterci tre ore per analizzare i pulviscoli sulla superficie e rivolgersi a CSI per un parere scientifico prima di chiamare il challenge. Il primo set è così andato in mano al ceco che stranamente non ha mandato subito il suo neurone solitario in vacanza, tanto che anche il secondo parziale si è deciso al tie-break. La vittoria di Nadal su questo (Tomas ha anche compassionevolmente fallito una voleè che l'avrebbe portato due set a zero, ma eravamo pronti a queste cose e non ci turba) ha posto praticamente la parola "fine" alle ostilità, perché nonostante Berdych facesse il suo vai e vieni sulla partita, l'andamento era scritto. Infatti, dopo litri di sudore, la lingua ormai strisciante sul terreno di gioco, corse per riprendere la palla talmente indietro che prima della linea di fondo nell'altro lato del campo vede quella dell'orizzonte, plurimi "vamos" ed esultanze per game vinti, nemmeno fossero il match point alla finale di Wimbledon, alla fine ha vinto Rafa in 4 set. Avevate dubbi? Noi nessuno. Berdych ha dimostrato anche oggi che mai e poi mai insidierà i top 4. Per quanto riguarda la semifinale, c'è poco da dire e dal valore nullo: se Federer giocasse come ha fatto oggi contro Del Potro, vincerebbe senza sudare. In realtà la sola presenza di Nadal implicherà lacrime e pannolini. Quindi amen, se le vittorie tutte uguali del cyborg ci hanno fracassato i cosiddetti, i match Federer-Nadal ce li hanno disintegrati del tutto.

Per quanto riguarda il torneo femminile siamo lieti che la presunta numero uno al mondo Caroline Wozniacki (il computer continua a indicarla così e non ne comprendiamo il motivo, a breve però scenderà al terzo posto, ancora troppo in alto) abbia fallito l'ennesimo Slam. La danese, in possesso del gioco in assoluto più brutto del circuito, ha perso contro Kim Clijsters 6-3, 7-6, dimostrando ancora una volta che il "recupero tutto tanto l'altra prima o poi sbaglia" non sempre paga. Ci spiace invece di più per la Radwanska, una delle giocatrici più estrose della Wta, sconfitta dalla Azarenka. La polacca ha illuso vincendo il primo parziale al tie-break, per poi venire surclassata dall'urlatrice bielorussa fino al conclusivo 6-7, 6-0, 6-2.

Per oggi quindi è tutto, gli Australian Open si avviano verso le più scontate delle semifinali, con i primi quattro a farla da padroni. La cosa non ci diverte molto, ma per il momento questo è ciò che passa in convento. Noi corriamo al lago a pescare, ovviamente non abbiamo tempo di marcire aspettando che i pesci abbocchino, così ci porteremo un paio di bombe a mano da lanciare in acqua e permetterci di passeggiare tranquillamente come al supermarket per scegliere quello che ci piace. Sampei ci fa un baffo! Vi ricordiamo però che domani sarà una giornata importante per i colori azzurri, visto che all'1 la Errani tenterà l'impresa impossibile contro la Kvitova, comunque vada, brava Sara.

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