Il menù era promettentissimo. Ci attendeva una giornata da indigestione con le finali di Marsiglia, Buenos Aires e Memphis. Ma lo chef del tennis forse non ha dosato bene gli ingredienti e tutta questa abbondanza, si è ridotta solo al primo piatto del giorno. Gustosissimo, però il resto è stato abbastanza scontato o insapore.
La bagarre domenicale è stata aperta da Tsonga e Berdych. Una sfida tra Nobel per la scienza. I due giovini sono legati dall'ingiusto destino di doversi spartire un neurone, quindi ancor prima di giocare a tennis, devono "pensare" a come collocarselo in testa, in modo da poter essere guidati con un minimo di intelligenza, per sfruttare il tennis che si ritrovano in corpo. Quando poi sono opposti le cose si complicano perché, per ragioni logistiche, solo uno dei due può usufruire della cellula pensante. Ieri il ceco ha vinto il sorteggio e anziché servizio o campo, ha scelto il possesso del neurone. Infatti i risultati sono stati subito evidenti: primo set abbastanza opaco del francese, mentre Berdych era brillante, un cecchino, toglieva le ragnatele dalle linee. Un break giunto molto presto nel parziale gli ha permesso di portarlo a casa in sicurezza e con cognizione di causa.
Si è così andati al secondo e benché il francese abbia provato a concedersi istantaneamente, non si sa come, ma ha retto il gioco, facendo crescere il suo tennis e rendendolo addirittura brillante. Quando Tsonga centra i suoi cinque minuti, nei quali riesce a giocare in modo sublime da ogni parte del campo e con soluzioni da cineteca, è un po' come Daitarn che invoca l'energia solare, perché da quel momento in poi non ce n'è più per nessuno. Infatti, giunti al tie-break, Jo Willy ha ultimato la sua manovra di carica e dopo aver annullato il match point al ceco, ha attivato il rullo compressore fino a schiacciare l'avversario con un break in apertura di terzo, che gli ha permesso di conquistare Marsiglia e il neurone. E' stato un incontro veramente bello e divertente, si è visto tanto tennis, tanta potenza e lodevoli giocate, pur non essendo durato 8 ore. Strano eh!
Abbiamo dato forfait allo streaming per Ferrer-Wawrinka, ma a giudicare dal punteggio, è stata la solita solfa. Primo set vinto dallo spagnolo per 6-4 e secondo perso 6-3. Per chiudere il classico parziale finale 6-1 di David, dove si capisce che la debacle del secondo è stata solamente frutto di un attimo di rilassamento, guidato dall'inconscio pensiero che poi sarebbe bastato un minimo di impegno per spezzare le gambe all'avversario. Deprimentissima invece è stata la finale di Memphis, dalla quale invece ci aspettavamo tanto. Nishikori ha vinto in tempi quasi record, contro un Feliciano Lopez che a malapena riusciva a servire. C'è da dire che il giapponese ha fatto un salto di qualità allucinante. Se rimane stabile con la testa finirà per diventare Ferrer 2.0. Corse da una parte all'altra del campo, recuperava tutto, e rimetteva ogni palla dall'altra parte della rete nel modo più complesso possibile per l'avversario. Impressionante. Ma poi ora è gonfissimo, ha il doppio della massa muscolare, anche in faccia! Fa paura e non escludiamo di vederlo spesso in questo 2013.
Prima di chiudere due parole sulla settimana ricchissima che ci attende. E' già partito Dubai con una lista di partecipazione da Master 1000: Djokovic, Federer, Berdych, Del Potro, Tsonga e Seppi! Viola ha passato le quali e avrà l'onore di giocare contro Rosol. Ma non basta perché a questo giro non si bada a spese con un altro 500 pronto a partire, quello di Acapulco dove c'è tutto il resto della combriccola terraiola: Nadal, Ferrer e Almagro. Le briciole son rimaste a Delray Beach, che ha una lista di partecipazione praticamente uguale a quella di Memphis, e non ci stupisce. Le dirette di Dubai sono già partite su Supertennis e presto si aggiungeranno anche quelle dal Messico. Noi vi rimandiamo alla nostra pagina Livescore per ogni particolare extra. La settimana promette bene, speriamo mantenga!
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