Fiato alle trombe! L'Italia si ritrova ai quarti di Davis dopo (solo) quindici anni di nulla incontrastato. Ora è tra le otto nazioni più forti del tennis mondiale (!). A portare a casa il prezioso e ormai storico passaggio del turno sono stati Seppi, Fognini, Lorenzi e Bolelli, direttore d'orchestra Barazzutti. A farne le spese, una Croazia sulle spalle dei due fraticelli da Medjugorje, Cilic e Dodig, che si sono lasciati condizionare dal magico clima Davis (cit.) e hanno fatto sì che il pubblico italiano diventasse il loro quinto avversario. Dei nostri c'è poco da dire, anche perché in passato ne abbiamo stra-parlato e sicuramente non sarà la vittoria di ieri a farceli incensare gratuitamente. Bravi, ma se col pubblico a favore ci impensierisce una squadra monca, che figura faremo fuori casa contro il Canada di Raonic (=2 punti sicuri) e Nestor?
E' stata una vittoria, tra molte virgolette, gloriosa, perché comunque arrivata nell'ultimo match in quattro set, dopo la debacle di Seppi con Cilic e grazie a un Fognini che fino a due giorni fa aveva la febbre. Tutto questo potrebbe anche sembrare una fiaba a lieto fine per chi non avesse visto nemmeno un secondo delle partite, ma in realtà è stato un incubo per chi ha seguito dall'inizio alla fine. Il punto utile è giunto solo grazie al pubblico, che ha permesso a Fognini di potersi lanciare nelle sue sceneggiate da eroe, alle quali nemmeno lui crede. Fossimo stati in Croazia con la platea contro, probabilmente non sarebbe nemmeno sceso in campo oppure avrebbe tranquillamente perso miseramente al terzo, prendendosela con l'arbitro, racchetta, sfortuna, scarpe, campo e l'avversario.
Non è la prima volta che vediamo Fabio in campo internazionale e sappiamo benissimo come sia maestro nel mancare occasioni nelle quali potrebbe vincere coi piedi legati. Inutile quindi fargli la festa oggi per poi far finta di stupirsi quando nei prossimi cinque tornei perderà al primo turno. Siamo e rimarremo coerenti, ma soprattutto realisti, del resto non ci paga nessuno per raccontarvi il tennis della bontà. Fognini è così, talento cristallino, che se usasse di più il cervello potrebbe tranquillamente essere stabile tra i primi 20 al mondo.
Il vero Fabio è quello che si è visto nei primi due game del match: anticipi perfetti, fendenti terra aria da qualunque posizione del campo e senza nemmeno impegnarsi molto. Avrebbe tutte le carte a disposizione per distinguersi ampiamente in singolare a livello internazionale. Invece niente, vince qualcosina solo nel doppio e si è ridotto ad essere il classico uomo-Davis, che trionfa dopo che sente Barazzutti che gli dice per la milionesima volta "Dai Fabio, dai!" per ricordargli che si trova su un campo da tennis. Nella stra-maggioranza dei casi preferisce prenderla con calma, adagiarsi alla filosofia del "come va, va", vagare a vita attorno ai 50 e attivarsi solo quando ci sono molti occhi puntati e la vittoria assume un valore superiore rispetto alla semplice conquista di un match. Utilità? Zero.
A fine gara le interviste a caldo. Lucido Capitan Barazza che pur non screditando direttamente il proprio discepolo (come da contratto), si augurava che il successo ottenuto fosse un trampolino per i prossimi tornei individuali del ligure. Tutto sommato obiettivo anche Fogna che, nonostante l'inviata esaltata di SuperTennis lo stesse incensando come il vincitore di Wimbledon, è rimasto molto staccato e si è limitato a dire che avrebbe vissuto il momento, senza fare grandi promesse. Molto più offuscato e imbarazzante il presidente Binaghi che si è lanciato ad elogi epici sulla potenza e salute dell'Italia di tennis (nemmeno dovessimo scendere in guerra). Cosa che si è potuto permettere di fare senza essere contrastato, solo perché si trovava sulla sua TV federale... perché la terra dei cachi è la terra dei cachi!
Vebé... per fortuna alla fine l'Italia è passata e nel prossimo turno si giocherà contro il Canada (che ha eliminato la Spagna! Vamos!) e fuori casa. Da qui ad aprile potrebbe succedere di tutto, infortuni, cambiamenti di cervello dei nostri, non possiamo prevedere il futuro. Fatto sta che al livello attuale difficilmente si riuscirebbe a battere Raonic e un doppio guidato da Nestor. Però è ancora troppo presto per parlarne, c'è tempo e chi vivrà vedrà. Gli altri vincitori degli ottavi di Davis e i rispettivi abbinamenti sono: Serbia-USA, Francia-Argentina e Kazakistan-Repubblica Ceca. Ieri a Wawrinka non è riuscito lo sgambetto a Berdych, anzi, si è ridicolizzato ancora di più facendosi recuperare da 5-2 nel tie-break del quarto. Diciamo che già dai primi di febbraio, i Masters della Compassione 2013 gli aprono le porte anche se dovesse vincere Roland Garros, Wimbledon e US Open senza perdere un game.
Signore e signori, è tutto per gli ottavi di Davis! Ma non c'è tempo per fermarsi perché subito ai blocchi di partenza tre ATP 250: Montpellier, Zagabria e Vina del Mar. Cipolla e Seppi in Croazia, Naso, Lorenzi e Volandri in Cile e attenzione perché proprio in questo torneo tornerà Rafael Nadal, dopo circa sette mesi di assenza! E' testa di serie numero uno, usufruirà di un bye e quindi il suo esordio è stimato per metà settimana contro il vincente di Pella-Q. Tutto ci dice che magari riuscirà anche a vincere qualcosa da subito. Lo scopriremo tra non molto! E' tutto per oggi, buon "vamos" a tutti!
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