Un'altra settimana di tennis è andata e porta le firme di Del Potro, Nadal e Raonic, rispettivamente opposti a Benneteau, Nalbandian e Haas. Tra i tre il torneo più importante era indubbiamente Rotterdam, prima di tutto perché un 500 e poi per la lista di partecipazione che vedeva anche Federer in campo. L'elvetico è stato cacciato via da un Benneteau che poi ha confermato i suoi giorni di grazia, eliminando in semi il connazionale Simon e guadagnando così la finale. Nell'ultimo atto è riuscito a tener testa a Del Potro per appena un set, poi perso al tie-break. Il secondo parziale si è chiuso invece con un 6-3 in pieno controllo per l'argentino. Di positivo per Bennetteau c'è il fatto di essere riuscito a non "sporcare" il suo zero nel conteggio delle finali giocate e vinte. Per lui un bel 0-8. Del Potro ringrazia e alza volentieri il trofeo al cielo, ma non avrebbe potuto fare altrimenti. Chissà se il cinismo e la sicurezza che l'hanno contraddistinto dalla semifinale in poi, si sarebbe palesato con ancora la sua bestia nera Federer in gara...
Siamo quindi volati a San Paolo dove Nadal, ancora a digiuno per il 2013, si è trovato opposto a Nalbandian. Una vera passeggiata. Lo spagnolo in pratica ha giocato contro un pupazzo messo dall'altra parte del campo, che non faceva altro che rimandare la palla se gli capitava nelle vicinanze e a rete ogni qualvolta dovesse chiudere il punto o tentare di forzare. Unico sussulto si è avuto in apertura del secondo, quando l'arbitro ha ricordato allo spagnolo di sveltire le manovre di ripresa del gioco, evidenziando il fatto che evitando di pulire tutte le linee col piede, prima di ogni punto, avrebbe avuto il tempo di usare l'asciugamano e pettinarsi. Guai a toccargli i suoi riti e infatti sono volati subito due break in tasca all'argentino. Ma è bastato il tempo di fare tre smutandate consecutive che il punteggio si è portato sul 6-3 per Rafa con conseguente vittoria. Trionfo impreziosito dal fatto di aver battuto Nalbandian e non uno qualunque.
La lunga giornata di tennis si è quindi chiusa con Raonic-Haas, forse il match più onorevole che si sarebbe potuto comporre dalla lista dei partecipanti a San Jose. Purtroppo, vista l'ora e il deterrente dello scomodo streaming come unica soluzione per seguire la partita, non abbiamo visto niente. Conoscendo i due giocatori non possiamo che immaginare un match nel quale Raonic abbia vinto di forza sfiorando la perfezione al servizio e cavandosela oltre la media nei turni di risposta, visto che ha portato a casa ben tre break. Il tedesco sicuramente ha fatto del suo meglio accaparrandosi le giocate migliori, che ormai nel tennis moderno contano poco... e con giocate migliori ovviamente non intendiamo gli scambi di tre minuti da 59 colpi vinti all'ennesima accelerazione e al 28 recupero disperato.
Questa settimana ci aspetta un altro 500 e due 250: Memphis, Marsiglia e Buenos Aires. Il primo è guidato da Cilic e Raonic, ma ci sono altri nomi come Nishikori, Dolgopolo, Haas e Lopez. In Francia abbiamo tutto il clan dei transalpini con l'aggiunta di Gulbis, Berdych, Rosol (!), Janowicz, Klizan, Goffin e Del Potro. E' indubbiamente il torneo più interessante. In Argentina invece si sono dati il cambio Nadal con Ferrer e il resto non cambia da San Paolo. Ci sono tutti gli italiani, Cipolla compreso, e noi lo seguiremo quanto meno possibile. Per ogni dato extra, vi rimandiamo alla nostra pagina Livescore. A pesto!
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