Più che match di tennis è stato un funerale. Dopo un giorno di feste per la doppia semifinale azzurra raggiunta a Dubai, tutto è stato vanificato da un incontro dove a fatica si trattenevano i nervi. I nostri. Da spettatori non abbiamo assistito a un punto decente e tutto ciò che si trova al di sotto della cintura ha raggiunto altitudine -18. Straziante. Ci mancava solo che Errani e Vinci si mettessero a piangere durante la partita. Nel tennis non esiste il pareggio, per cui ad ogni match ci sarà sempre un vincitore e uno sconfitto. Sono dati di fatto, chi arriva nel circuito pro ha giocati innumerevoli incontri per cui convive con questa realtà. Sara e Roberta sono diventate due sorelle adottive, si amano. Bellissimo, troppo carucce, niente da dire, ma che una avrebbe dovuto perdere si sapeva Quindi sarebbe stato bello almeno giocare per divertitesi, poi come va, va. Forse siamo troppo cinici noi, ma c'è poco da poetizzare e fare i romantici. Il tennis è questo e non 80 minuti di pallette per non sentire la colpa di provare un vincente. Morale della favola Errani ha portato a casa la partita con un doppio 6-3 e l'unico sorriso tra le due è stato al momento della stretta di mano. Liberazione per loro, ma soprattutto per noi. Sara troverà in finale la Kvitova, che ha regolato in due set la Wozniacki.
Passiamo quindi ai maschietti partendo da Buenos Aires, dove Fognini ha sudato litri di compassione per racimolare tre soli game contro Ferrer. Niente di cui stupirsi. Lo spagnolo in semi frantumerà il connazionale Robredo. Dall'altra parte del tabellone ci sarà la sfida tra il rovescio di Wawrinka e quello di Almagro. Visto che i due giocatori sono quel tipo di persone che prendono la vita "di pancia", ad ogni cambio campo saranno chiamati a giudicare i piatti che prepareranno i concorrenti di Masterchef Argentina, dove al posto di Carlo Cracco c'è Moya.
Voliamo quindi a Memphis dove Nishikori ha regolato in due set Cilic. Il croato è in crisi mistica da tempo e ora che ci sarà l'elezione del nuovo Papa, la tensione si fa sentire ancora di più. Pare che Marin, dopo tutta la compassione sprigionata in questi ultimi anni, sia tra i primi candidati a ricoprire l'ambita carica. Lo scopriremo a breve. Sempre rimanendo in ambito religioso, Dolgopolov si è spento. Dopo aver vinto il primo set al tie-break contro Matosevic è sparito, ha cominciato a lamentarsi di un presunto mal di schiena e non ha combinato più niente. Quando la Luce gioca con lo stesso impegno di Fognini diventa insopportabile. Rimaniamo fedeli, ma è sempre più faticoso esserlo. Per chiudere, Istomin ha battuto Russel in due set e Lopez finalmente torna in primo piano con la bella vittoria su Sock per 6-4 6-3. Vamos!
Chiudiamo le danze con Marsiglia, il torneo più interessante della settimana. Berdych ha guadagnato la semifinale battendo Janowicz in tre set. Il polacco ha giocato veramente bene e si sta dimostrando sempre più interessante. Supera i due metri d'altezza, ma non ne risente minimamente negli spostamenti. Ha dei colpi sicuri ed efficaci. E' anche intelligente, ma purtroppo pecca nelle variazioni. Ha solo il drop-shot come alternativa alle randellate e con uno come Berdych (o altri top player), che rimanda con naturalezza ogni frigorifero e lavatrice che gli viene scagliato contro, non basta. Il ceco quindi avanza col suo nuovo taglio di capelli, che permette al neurone solitario di respirare meglio, e il cappellino della linea "pannolino autunno-inverno 2012/2013". Per lui in semi Tursunov, che ha preso il posto di Tiparevic e ieri ha onorato il tutto battendo anche Muller.
Tsonga ha eliminato Tomic, ma salvando plurimi match point. L'australiano si è veramente comportato bene. Forse non abbiamo mai avuto parole dolci per lui, ma visto che a differenza di molti siamo obiettivi, riconosciamo che ieri ha finalmente giocato a tennis. Primo set condotto perfettamente coi piedi dentro il campo e con decisione nelle scelte. Nel secondo si è perso e nell'ultimo ha dato il meglio, ma Tsonga fa fatto il suo lavoro da vero top ten, dimostrando grande coraggio e forza. Ora per il francese ci sarà il connazionale Simon, che ha annichilito un po' tutti battendo in due set Del Potro. Gli ha rimandato indietro tutto fino a portarlo al crollo fisico e psicologico. Il furetto transalpino era sempre al posto giusto nel momento giusto. L'intelligenza di Simon è veramente sublime, peccato manchi il reso. O meglio, c'è ma lo tiene spesso ben nascosto dalle eccessive pallette.
Le dirette su Supertennis partiranno alle 14 con Marsiglia, poi la finale di Dubai alle 16 e per chiudere Memphis. E' tutto anche per oggi, ma vi rimandiamo alla solita pagina Livescore, per ulteriori approfondimenti!
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