Nonostante il tabellone di Shanghai sia giunto alle semifinali, la nostra attenzione continua ad essere attratta dal purgatorio della Race to London. Come detto ieri, il ritiro di Murray allarga gli orizzonti a nove posti disponibili, ma soprattutto abbiamo Federer in rischio uscita perché la spinta dalle retrovie è altissima. Ci piace questo subbuglio e anche oggi c'è stato un nuovo pezzetto di trama al thriller. Tsonga infatti, battendo Mayer, ha superato il connazionale Gasquet, arrivando in nona posizione. Jo Willy inoltre ha già in preventivo di partecipare la settimana prossima a Vienna e in questo periodo di crisi, anche le briciole fanno molto brodo. In tutta risposta Gasquet sarà a Mosca e tutto questo si traduce in continue pressioni a Federer, che invece se ne starà in casa beato. Solo la richiesta di una WC improvvisata potrebbe farci pensare a un suo effettivo intento di centrare l'obbiettivo Londra. Il silenzio invece non farebbe altro che avvalorare la nostra ipotesi che lo svizzero quest'anno stia facendo di tutto per non meritarsi le Finals. Si prevedono dunque gli ultimi giorni di stagione con tante scintille addirittura fino all'ultimo 15 di Bercy. E visto lo schifo che è passato sui nostri schermi in questo 2013, ci meritiamo una conclusione degna di tante sorprese. Speriamo!
Come sottofondo a tutto questo c'è Shanghai dove, come già detto, si giunge al penultimo atto. Il primo a mettere la firma è stato Tsonga, con una sconfitta facile facile su Mayer. Domani sarà chiamato a compiere il miracolo con Djokovic. Il serbo esterna deliberatamente nervosismo e con Monfils ha addirittura rischiato la frittata. Già ieri con Fognini si è lasciato andare in atteggiamenti poco signorili, oggi addirittura, portato al terzo, se l'è presa con tutto e tutti. Probabilmente solo ora si rende conto che "giocare gratis" (ricordiamo che lui da qui alla fine dell'anno in pratica può solo perdere punti e restare secondo in classifica) non è proprio il massimo per la sua tenuta psichica. Tanto di guadagnato per Tsonga, che se domani lo dovesse mandare in Europa anticipatamente, porterebbe Federer sul precipizio della Race to London.
Dall'alta parte del tabellone abbiamo Del Potro e Nadal. L'argentino ha vinto apparentemente facile, visto il doppio 6-3, ma a dire la verità non ha mai dato segni di chi ha il fuoco negli occhi. Oggi infatti l'impressione è stata che, più che un suo trionfo, sia da segnalare la sconfitta della stupidità di Almagro. Ricordiamo che Juan Martin è reduce, se non ancora immerso, di qualche malessere stagionale, per cui ha la febbre, è uno zombie in campo e non approfittarne è abbastanza notevole in chiave compassione. Ci metterà una pietra sopra Nadal, che oggi ha risolto il suo match vincendo il tie-break del primo, durato oltre 20 minuti. Quella con Wawrinka si annunciava sicuramente una partita scoppiettante e infatti così è stata. Per oltre un'ora e dieci si è visto un po' di tutto, anche grazie alla superficie "normale" del campo, che non ha permesso al maiorchino i suoi ottocento recuperi a scambio, ma ha favorito i vincenti da ambo le parti. Alla fine il primo parziale si è giocato al tie-break e due rovesci (ironia della sorte) sono stati fatali per lo svizzero, che oltre a fargli perdere il set per 7-6, l'hanno portato al secondo scarico e col morale sotto le scarpe, fino a registrare un impietoso e veloce 6-1.
Domattina si parte alle ore 10:30 con Djokovic-Tsonga e non prima delle 14 ci sarà Del Potro-Nadal. Non abbiamo molte speranze di vedere un epilogo diverso da quello che tutti immaginano, ma proviamo a incrociare le dita...
0 commenti:
Posta un commento