Anche il penultimo Master 1000 di stagione è andato e porta la firma di Djokovic. Il tennista serbo è riuscito a battere Del Potro in un match partito in forte discesa per lui e conclusosi nel terrore più assoluto. Nel primo set l'argentino era impegnato a ripassarti le lezioni di tango della sera prima e quindi non aveva tempo per pensare a giocare. Capito che il match era cominciato ha piazzato un violento 3-0, proprio mentre il serbo stava già architettando di poter attuare il break definitivo. Nada, Delpo è salito in cattedra fino a far perdere ogni speranza all'avversario, che non ha potuto fare altro che concedersi per 6-3. A questo punto ci sono stati parecchi campanelli d'allarme, patemi, lamentele verso il pubblico, gli arbitri, i giudici di linea, Pisapia e Red Ronnie, palle break bruciate e anche match point per Nole, vaporizzati dai frigoriferi di Juan Martin. Giunti al tie-break senza che nessuno perdesse il servizio nel parziale, l'argentino ha deliziosamente portato il punteggio sul 2 pari, quando improvvisamente ha staccato la spina, complice anche un Djokovic molto determinato a non creare un nuovo psicodramma nell'anno.
Probabilmente, in premio per aver battuto pesantemente Nadal, avrebbe meritato il titolo Delpo, invece si è dovuto accontentare dell'odiato piatto gigante. Ma la finale di Shanghai per lui vuol dire diverse altre cose positive: prima di tutto che può vantare una certa continuità, perché ricordiamo che domenica scorsa ha vinto Tokyo e ha tenuto mentalmente a tutte le possibilità di arrendersi che ci sono state nel suo cammino in Cina. Secondo, ha confermato di meritare la quinta posizione ATP, del resto tra i suoi armadi e quelli di Berdych, preferiamo quelli argentini, perché almeno sono corredati da altro, come un cervello, molta più mobilità e signorilità sul campo. Come ultimo arriva la qualificazione sicura a Londra e visto che a tre settimane dall'evento ha battuto Nadal e quasi Djokovic, la sua presenza non può che piacerci.
Passiamo a Djokovic, che dimostra di apprezzare l'aria orientale conquistando consecutivamente Tokyo, Shanghai e, nonostante non ci siano gli occhi a mandorla a guardarlo, ricordiamo che anche l'Australia non gli fa proprio schifo. Diciamo che nel post US Open si è ripreso. Anzi, chiariamo le cose una volta per tutte, non è che Djokovic quest'anno abbia perso tutto e fallito a desta e a manca, a quello ci ha pensato Federer. Dire però che Nole si trova in un anno negativo è solo la conseguenza dell'eccellenza (in termini di risultati) a cui ci aveva abituato nel 2011, la prima posizione mantenuta a fine 2012 e il fatto che invece ora deve lasciare spazio a Nadal perché gli è stato quasi sempre secondo nel 2013. Tutto qui, c'è chi ci metterebbe la firma per essere il runner up dell'anno e chi, come Djokovic, "non se lo può permettere".
Parlare di lui implica forzatamente introdurre Rafa. Anche perché se oggi il serbo è irrimediabilmente secondo, è solo per l'anno fantastico dello spagnolo, che ha vinto tutto e probabilmente dopo le Finals andrà anche a prendersi il torneo di quarta categoria del nostro circolo. Lo vuole per tapparsi un buco in bacheca! Questo filotto, unito al fatto che nel 2012 dopo Wimbledon non ha più toccato racchetta, lo porta quindi, come già detto nelle puntate precedenti, in una situazione in cui potrà comunque perdere col sorriso o decidere quando abbandonare un torneo, perché gli basta poggiare i piedi in campo per avanzare in classifica, mentre per il serbo è necessario confermare i punti dello scorso anno, se non vuole addirittura scendere ulteriormente, pur raggiungendo buoni traguardi. Ecco che quindi anche la conquista di Shanghai è un colpo a salve di Nole, che a Rafa fa il solletico. E' la dura legge della classifica ATP. C'è comunque da dire che, nella Race To London, Nadal ha 2000 punti di vantaggio sul secondo, ragion per cui la prima piazza del maiorchino tutto sommato è abbastanza meritata, no? For sure. Amen.
Da domani partiranno ben tre ATP 250, Mosca, Stoccolma e Vienna, e Federer non si vede come WC, dimostrando che forse a Londra non ha veramente voglia di andarci. Saranno presenti invece tutti i suoi inseguitori per la race: Gasquet, Tsonga, Raonic e mettiamoci pure Haas. Bravi. Supertennis dovrebbe trasmettere Stoccolma, quindi non rimarremo a secco di tennis. A presto!
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