Quanto visto ieri nell'ultimo ATP dell'anno è stato E P I C O. Mai avremmo pensato di poter assistere in mondovisione a uno spettacolo tanto compassionevole quanto quello che si è presentato sui nostri schermi. Eroi del giorno: Verdasco, Gulbis, Benneteau, Lopez, Tomic e Paire. Questi sei esseri sono riusciti a proporci tutto quello che non si dovrebbe fare per vincere un match. Qualcuno è anche riuscito a portare a casa l'incontro, ma solo per demerito dell'avversario. Sono stati capolavori talmente assurdi che anche Stefano Meloccaro in studio non ha potuto evitare di dire "abbiamo visto i tennisti più compassionevoli del momento". Invece in telecronaca Pietro Nicolodi ha avuto la necessità di ricordare il Master della Compassione, rivelando in mondovisione anche il nome del settimo partecipante ufficiale dell'edizione 2013, ovvero quello di Benneteau, che ha subito onorato la convocazione perdendo il servizio a zero e poi morendo velocemente ai colpi di Nishikori.
La giornata si è aperta con match che invogliavano apertamente alla visione, come Mannarino-Giraldo, seguiti da Istomin-Haase e Cilic, dal doping retroattivo, contro Sijling. Tutte partite che se si fossero decise col lancio di una moneta avrebbero resto la vita più felice a molti: arbitro, giudici di linea, pubblico, raccattapalle, commentatori TV ed altri vari ed eventuali. Il centrale però si è aperto con Rosol vincente su Chardy, che ha dimostrato di essere prontissimo per conquistare la Davis, proprio come ha fatto l'anno scorso. Male invece Seppi, che contro Kohlschreiber è riuscito ad andare al terzo, ma non ha sfruttato il break di vantaggio, anzi da lì in poi è morto, concedendo tre giochi consecutivi al tedesco e quindi il match. Ormai il Kid di Caldaro è palese abbia la testa orientate verso vette molto più alte: il Challenger di Ortisei, ultimo vero appuntamento serio della sua stagione.
Ci sono poi tutti gli sciagurati nominati all'inizio. Hanno aperto la bagarre Lopez e Tomic. Il match è partito in discesa per lo spagnolo. L'australiano giocava talmente "facile" che Feliciano si è portato tranquillamente a casa il primo set e ha guadagnato la possibilità di chiudere il secondo con break, ma così non sarebbe stato bello. Meglio invece concedere il servizio, rifugiarsi al tie-break e quindi perderlo per poi entrare nello psicodramma nonsense al terzo. E così è stato. Si son toccati livelli di bassezza che non si vedono nemmeno nel torneo intersociale di Rapallo. L'incontro si è risolto 7-6 all'ultimo set per Lopez, dopo essersi visto tutto un campionario di compassione che nemmeno Verdasco avrebbe potuto concepire. O almeno, non fino a ieri.
Subito dopo infatti è sceso in campo lui: Nando, ben conscio di quanto accaduto nel match precedente e quindi consapevole del fatto che essendo già qualificato al Master della Compassione 2013 si sarebbe dovuto superare... e ci è riuscito! Ovviamente il fatto che fosse opposto a Gulbis ha reso le cose molto più semplici. Arrivando a servire per il tie-break, Verdasco si è trovato a fronteggiare tre palle break, nonché tre set point. Il lettone ha ovviamente fallito e perso poi il game decisivo 7-3. Nel secondo parziale lo spagnolo è partito in pompa magna con servizio strappato in apertura da vero campione, quindi doveva assolutamente rientrare nei ranghi e così sul 4-2 ha ben pensato di riportare in parità il match facendosi controbreakkare a 15. Giunti sul 6 pari e in vantaggio 4-1, si son viste diverse sequele di vaccate reciproche che hanno portato i due sul 5-5. Alla fine Gulbis non ha più retto il confronto e ha ceduto stizzito, ma speranzoso di aver portato a casa preziosi punti per entrare nel Master della Compassione 2013, visto che la Svezia gli sta a cuore.
Come se non fosse bastato quanto successo in giornata, in chiusura è sceso in campo Paire che ha perso 6-2 6-2 da un tale Herbert, numero 189 del mondo. Benoit in pratica ha fatto tutto ciò che non si deve vedere in un campo da tennis. E' addirittura riuscito a litigare col suo stesso pubblico. Ma non solo, abbiamo anche visto colpi inventati senza nessuna logica e il tutto con grande tranquillità. A fine match ha dichiarato di aver giocato così perché infortunato... sì, dopo la TAC, infortunio al cervello di terzo grado.
0 commenti:
Posta un commento