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domenica 27 ottobre 2013

Federer e Del Potro raggiungono la finale, ma quanto imbarazzo a Basilea

Sarà per l'idea comune, probabilmente errata, che abbiamo della Svizzera, sarà perché in dieci anni Federer ci ha abituato a un atteggiamento in campo dove il fair play andava a sorpassare la necessità di appigliarsi a stratagemmi per raccattare anche il più insensato 15, sarà quel che sarà, ma quanto visto ieri a Basilea è stata vergogna allo stato puro. Il comportamento del pubblico svizzero durante il match tra Roger e Pospisil ha toccato attimi di imbarazzo storici, che forse non si raggiungono nemmeno in una Davis con tifoseria organizzata prestata dal calcio.

Arrivati al blackout (compassione) mentre Federer serviva per chiudere il match nel secondo set, ecco partire la sceneggiata del pubblico: silenzio di tomba per i punti di Pospisil, anche se di alto livello, e tripudio per quelli del giocatore di casa, anche quando si trattava di gratuiti del canadese. Imbarazzante per noi da casa, figurarsi per chi era in campo. Noi paesi che facciamo del calcio la ragione di vita primaria, siamo cani quando inseriti in uno stadio di tennis, ma quanto visto ieri ce lo segniamo sul calendario.

Pospisil è arrivato a un certo punto in cui aveva paura ad esultare nonostante facesse dei bei punti, perché in quel palazzetto si sarebbe sentita solo la sua voce. Veramente brutto, è una cosa che non dovrebbe mai succedere. Il tennis è arte, sportività e nobiltà d'animo. Non apprezzare una buona giocata è incompetenza e stupidità e vederlo fare contemporaneamente a seimila persone fa ribrezzo. Per chi ha praticato i circuiti fin dai tornei under e ha avuto una buona educazione tennistica sa benissimo che c'è una locuzione semplice, ma bellissima, che viene detta dai coach ai propri protetti in campo, quando l'avversario merita: "Bravo lui". Questo è giocare a tennis ancora prima di vincere.

Ma passiamo al vincitore. Un Federer tenuto sveglio solo ed esclusivamente dal pubblico faceva tenerezza e compassione. Giocando da un'altra parte avrebbe sicuramente perso. Sono palesi le sue difficoltà. Quindi due sono le cose: farà un esame di coscienza e il 2014 sarà dedicato a salutare ogni torneo oppure tornerà veramente ad altissimi livelli. Una terza alternativa sarebbe quella di fare meno del 2013 e scendere ancora in classifica o peggio eguagliarsi. Wow. Ripetiamo, noi bomboniere in campo non ne vogliamo vedere, quindi si ritirasse non ci vedremmo niente di male. Se invece dovesse continuare con questo trand non menatecela con i 17 slam e bla bla bla, c'è poco da essere rompipalle nel dire che uno che ha vinto tutta quella roba ora rischia con Pospisil, basta raccontare la realtà. Quanto visto ieri è stato complessivamente il Roger più basso della stagione, ma anche rispetto a quello di Roma in finale col mal di schiena e impossibilitato a piegarsi per raccogliere una palla, perché il problema ora è di testa non fisico. E oggi ci sarà Del Potro. Auguri.

Di Valencia invece non abbiamo visto niente per fortuna e anche la finale è da evitare: Ferrer-Youzhny. Per quanto riguarda il WTA Championships la Williams, pur piangendo per dolori fisici che non ci rivelerà mai, ha vinto contro la Jankovic e ha guadagnato l'ultimo atto, dove troverà la Li, che ha quasi asfaltato la Kvitova. Le Cichis invece possono tranquillamente prendere il primo volo per Cagliari, visto che hanno perso da Makarova e Vesnina. E meno male che nella Fed la Russia schiererà la squadra Z!

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Perché a Roma non succede lo stesso con i giocatori di casa? A Valencia settimana scorsa con gli spagnoli?.

Se si evitasse di puntare il dico contro specifiche tifoserie e parlare invece in generale si farebbe più bella figura.. poi il discorsetto su federer, ridicolo

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