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domenica 20 gennaio 2013

Australian Open 2013: day 7. Nole si salva da un Wawrinka stellare

Sembrava una giornatina tranquilla, per non dire noiosetta, quella di oggi nella lontana Melbourne. E in effetti la nottata era andata via rapida e senza sussulti, stavamo quasi per rimetterci a nanna, convinti che Djokovic avrebbe strapazzato Duplo-Man senza troppe noie. E invece.

A mettere pepe a quest'Australian Open e a farci un po' sognare ci ha pensato proprio chi non ti aspetti, quello Stanislas Wawrinka poco simpatico ai più e sempre perdente al cospetto dei migliori.
Ha perso anche stavolta, ma ha portato Djokovic al quinto, e prima di cedere ha venduto cara la pelle (e il grasso). Pensare che lo svizzero era riuscito a portarsi sul 6-1, 5-3 30-0, a un passo dal due set a zero, ma contro Nole non è bastato. Il serbo ha rimontato, fino a portarsi sul due set a uno, ma grazie al meraviglioso tie-break del quarto set vinto da Wawrinka la partita ha iniziato ad avere i contorni dell'epica. Pronti via e subito break svizzero, roba da far pensare sul serio ad una dipartita anticipata di Nole. Non avevamo capito nulla. Il serbo stava solo facendo le prove per ristabilire il record della finale più lunga di uno Slam, non pago di quanto combinato lo scorso anno con Nadal. Stanislas invece pensava bene di giocare per cinque ore perché il suo vero obiettivo era quello di dimagrire e sostituire Verdasco nel prossimo catalogo CK.

Alla fine ha vinto il giocatore più forte (1-6, 7-5, 6-4, 6-7, 12-10), mentre a Wawrinka resta solo la magra consolazione di aver guadagnato una marea di punti utili per poter sperare nella partecipazione a BastaRd 2013. Sono soddisfazioni.

E pensare che la nostra nottata era iniziata in maniera molto più tranquilla. Ancora in preda alla febbre (siamo scesi a 50 gradi), e impegnati a consolare il dingo e il canguro dopo l'eliminazione di Tomic, abbiamo provato a inventarci qualsiasi impegno pur di evitare le partite di Ferrer e Tipsarevic, ma purtroppo il richiamo del divano ufficiale è stato più forte di noi. Meno male che la prima parte della nottata è volata via alla velocità della luce. Tra l'altro siamo riusciti a evitare molti scempi tennistici, perché ci ha raggiunto il terzo della banda australiana, il koala! E' stata dura per lui raggiungerci. Ha prima dovuto risolvere qualche incidente burocratico. Infatti non gli è stato concesso il legittimo impedimento per svariati processi in cui è coinvolto, nonostante avesse detto che aveva da organizzare la campagna elettorale per gli australiani in Italia. Sì, anche da loro si vota a breve, ma non scendiamo nel particolare sul meccanismo, perché abbiamo ancora da capirci qualcosa da noi!

Iniziamo dalle fanciulle. La Makarova sembra aver eletto gli Australian Open come suo torneo preferito. L'anno scorso approdò ai quarti e quest'anno ha confermato lo stesso traguardo grazie al successo, un po' inatteso, sulla tedesca Kerber. La sua corsa però è sulla via del capolinea in quanto al prossimo turno avrà di fronte la Sharapova, che finora alle avversarie ha lasciato in tutto 5 game (oggi 6-1, 6-0 alla Flipkens). Ci penserà Serena al contrappasso. A proposito di asfaltate garanzia-Ferrer ha guadagnato i quarti di finale a spese del povero Nishikori, tramortito 6-2, 6-1, 6-4. All'orizzonte scorgiamo quindi il derby spagnolo con Almagro, che ha approfittato dell'ennesimo ritiro in carriera di Tipsarevic. Pensate, Almagro-Ferrer... wow! Scherzi a parte, il serbo arrivava da due match al quinto, dove ha avuto enormi traumi psicologici, quindi è normale essere stanchi. E' normale.

La parte alta del tabellone sarà invece completata da Djokovic-Berdych. Il ceco (nonostante la pesante assenza della Satorova sugli spalti) ha battuto Anderson, anche se ha provato compassionevolmente a rimettere in partita il suo avversario (tie-break del terzo chiuso 13-11), mentre di Djokovic abbiamo già parlato abbondantemente. Sia chiaro, nonostante la fatica con Wawrinka, la nostra impressione è che la finale al serbo non gliela togliamo nemmeno se un meteorite colpisce il suo albergo.

Segnaliamo poi la sconfitta, ahinoi, della bella Ana. Ha perso contro la Radwanska, una delle nostre preferite, per cui il profondo dolore per la sua sconfitta è lievemente lenito.

Piccolo capitolo sugli altri tornei. Errani-Vinci avanzano nel doppio femminile, ma ai quarti avranno le sorelle Williams. Bracciali va avanti nel doppio con Dlouhy ma ora avranno i Bryan per cui saluti e baci. Fuori Napolitano dal torneo junior, così come la Pairone tra le ragazze. Ok invece Quinzi.

In attesa del match clou di domani, Seppi-Chardy, per oggi è tutto. Vi ricordiamo che oltre ad Andreas la giornata sarà condita da un interessante Tsonga-Gasquet, e mentre Federer giocherà ancora nella sessione serale opposto a Raonic, per quell'ora probabilmente Murray avrà già fatto merenda con i resti di Simon.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

E fu così che, dopo avere ben stracciato i miei genitali sopprimendo alla lunga l'illusoria e salvifica bellezza tennistica portata inopinatamente in campo dal Calimero di Svizzera, Capodoglio Nòòòle (novello Hulk in rivisitazione anoressica) fece altrettanto con la propria indomita t-shirt, in un conclusivo (viscerale quanto innovativo) "atto" di forza bruta che, mitigato l'atterrimento, scolpirò indelebilmente nelle mie più significative memorie sportive.

Buona guarigione.

Stefanello L.

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