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lunedì 21 gennaio 2013

Australian Open 2013: day 8. Finisce la favola di Seppi, Tsonga trova Federer ai quarti

Il miracolo non è successo. Nella notte appena trascorsa, Seppi non è riuscito nell'impresa di approdare ai quarti del primo Slam di stagione. Si trattava di una doppia favola incrociata, perché se da un lato c'era Andreas, dall'altro avevamo Chardy, tennista che vive nell'ombra e quindi perennemente a digiuno di simili risultati. Ha un tennis molto simile stilisticamente a quello di Soderling, per cui picchia a tutto braccio e quando le congiunzioni astrali gli danno supporto, diventa una macchina da guerra. Tutto sommato in nottata non è stato quel rullo compressore che gli ha permesso di battere Del Potro, ma il match ha girato più sul fatto che Seppi, dopo aver giocato bene un set e mezzo, è letteralmente morto. Non ne conosciamo i motivi, probabilmente stanco per le galoppate dei giorni precedenti, fatto sta che la favola è finita per l'italiano e invece continua per il francese. Peccato, eppure pensavamo che la vittoria sull'argentino avesse appagato così tanto il transalpino, che forse oggi avrebbe lasciato perdere. Invece è successo il solito disastro: l'italiano che perde l'occasione ghiotta. Jeremy ha battuto il ferro finché caldo e i fatti l'hanno giustamente assistito. Così si fa! Vittoria in quattro set per lui e un posto nei quarti contro Murray, nei quali giocherà deresponsabilizzato e non gli si potrà chiedere niente oltre a quello già fatto.

Proviamo però a vedere il bicchiere mezzo pieno: Seppi ha giocato nella seconda settimana di uno Slam, un lusso raro per un azzurro, ed entrerà in top 20, un traguardo che lo stivale non registrava dal paleolitico. Risultato che nei prossimi mesi potrà essere ancora migliorato visto che Andreas praticamente non difende niente nei successivi tornei. Ma passiamo all'altro master della compassione: Gasquet. Praticamente è successa la stessa identica cosa di Seppi, un set giocato e il resto una tragedia. Ma se teniamo in considerazione che dall'altra parte della rete c'era il connazionale Tsonga e che nei match tra francesi si vedono scambi di amorevoli sorrisini, carezze e occhi dolci, ci viene da pensare che il parziale vinto da Riccardino sia una cortesia di Jo-Willy. A fine partita il bulletto, anziché fracassarsi la racchetta in testa dalla rabbia per aver perso un'occasione, era quasi sorridente e disteso, come se si fosse tolto un peso di dosso. Il classico atteggiamento perdente, di chi entra in campo già battuto. Chissà cosa sarebbe potuto essere Gasquet senza la compassione nelle vene.

A questo punto sono scesi in campo Murray e Simon, il match ideale per permetterci di recuperare qualche ora di sonno. Anche perché da quando è arrivato il koala dall'Australia, non ci è stato più possibile mantenere il fuso orario di Melbourne. L'amico nanetto è proprio un malandrino mattacchione, gli piacciono le feste, le belle donne, corteggia tutte, è sempre sorridente, si è anche rifatto il lifting e il trapianto di capelli, è ormai diventato un one-man-show in patria e per di più ha la nuova fidanzata giovane e bella, anche se paga fior fior di soldi alla ex moglie nonostante il popolo muoia di fame... che dire, fossimo cittadini australiani lo voteremmo senza dubbio! Anzi sarebbe da fare santo e martire. Quindi traviati da questa sua vita mondana, non abbiamo riposato a sufficienza e l'evento Murray-Simon, era perfetto per farlo. Infatti non ne abbiamo visto nemmeno un fotogramma, ma a giudicare dallo score, non abbiamo perso niente di più di quello che immaginavamo sarebbe successo. Soprattutto dopo la maratona del francese nel turno precedente contro Monfils. Lo scozzese è quindi già in semifinale perché non pensiamo che Chardy sia in grado di dargli preoccupazioni per più di un game... ogni decennio.

In chiusura di giornata è arrivato il match del giorno per quanto riguarda l'organizzazione, per noi invece era occasione di speranza di varietà. Niente da fare. Federer è in forma e si muove meglio dei giovincelli, adesso ha anche imparato a rispondere benissimo di rovescio, corre senza fare il prezioso ed è diventato un buon difensore. Praticamente è riuscito a trasformarsi in robot anche lui e quindi non lascia speranze, soprattutto a questi bambini che provano a intaccargli il cammino. Poche storie, nonostante dall'altra parte della rete ci fosse il promettente Raonic, lo svizzero ha avuto pochi pensieri: solo un tie break al secondo set, ma sempre tenuto in perfetto controllo. Ultimo parziale non ne parliamo, monologo assoluto. Anche Milos si è preso la lezione di tennis, esattamente come era successo prima a Paire, Davydenko e poi a Tomic. Alla luce dei fatti probabilmente anche Tsonga riceverà la stessa benedizione.

Ci stiamo quindi avvicinando al momento della verità e forse, degli "sfavoriti", il più qualificato ora è Berdych, perché le 5 ore di tennis di Djokovic contro Wawrinka potrebbero gravare sulle gambe del serbo. Il problema è che questi sono discorsi che si possono fare con le persone normali, con questi androidi è diverso. Noi ci congediamo, ma ricordiamo ai masochisti che a notte fonda ci sarà Ferrer-Almagro e dalle 9.30 di domani Djokovic-Berdych. Speranze venite a noi!

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